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Ferrero investe in nocciole italiane nella Tuscia viterbese

Il Gruppo Ferrero, dopo aver puntato ad espandere i propri interessi in altre aree del mondo, dall’America Latina ai Balcani, in Serbia, esplorando opportunità in Canada, Cile e Australia, con sforzi di espansione anche in Sud Africa e nello Stato del New Jersey (USA), e dopo la recente esperienza in Turchia, ritorna a concentrare i suoi obiettivi aziendali là da dove è partita, ossia in Italia.

L’azienda Ferrero è interessata ad aumentare la produzione sul suolo patrio, dopo accordi già sottoscritti con le Regioni Abruzzo, Molise, Lazio, Toscana, con il Progetto “Nocciola Italia”, per una filiera di qualità 100% italiana, ed ha acquistato terreni anche nella provincia di Viterbo, per oltre 22mila ettari da convertire in noccioleti.

La Coldiretti di Viterbo già nel 2017 si era espressa positivamente: «La coltivazione tocca 30 comuni, mezza Tuscia, e coinvolge 8 mila famiglie. Su 72 mila ettari in Italia, quasi il 30 per cento si trova qui. E si può crescere, perché il mercato è in forte espansione».
Nonostante le contestazioni di comitati politici e di categorie agricole ed ambientaliste, preoccupate per l’uso dei pesticidi e della chimica di sintesi e per il sovrasfruttamento delle risorse idriche, specie riguardo il Lago di Bolsena, saranno coltivate in Valdichiana le nocciole per la Ferrero Hazelnut Company, la divisione espressamente dedicata alla nocciola. Certo in ottica di lunga durata, dacché ci vogliono almeno 5 anni per entrare in produzione.

Il Gruppo Ferrero e la cooperativa COAGRIA, che aderisce a Confagricoltura Toscana ed ha sede a Cesa in Valdichiana (Arezzo), hanno sottoscritto un contratto di lungo periodo con il quale sviluppare una nuova filiera della nocciola su tutto il territorio regionale, anche in aree dove non erano normalmente presenti.
Almeno una cinquantina delle imprese agricole aderenti a COAGRIA saranno coinvolte nel progetto con il Gruppo Ferrero nella Tuscia. Attualmente alcune di queste hanno già aderito, mettendo a disposizione i primi ettari impiantati a nocciolo.
Gli investimenti saranno sostenuti dalle singole aziende per quanto riguarda gli impianti, mentre sarà COAGRIA a farsi carico di quelli necessari per le attrezzature (ad esempio gli essiccatoi e i mezzi per la raccolta), per lo stoccaggio, e della consulenza agronomica.

La storia della Ferrero è uno dei simboli del capitalismo familiare italiano, diventata colosso mondiale grazie all’intuizione del capostipite Pietro, pasticciere di Alba, che durante la seconda guerra mondiale ebbe l’idea di usare le nocciole delle Langhe come sostituto del cacao per fare il cioccolato, e della politica aziendale dei suoi eredi.
Con “Nocciola Italia”, l’azienda di Alba, anche se il quartier generale si è spostato in Lussemburgo, mostra di voler conservare il rapporto con il territorio d’origine.

Maura Sacher


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