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Chianti: imbottigliare solo in Toscana

Proposte di modifica al disciplinare del Consorzio Vino Chianti. “Il vino Chianti DOCG si potrà imbottigliare soltanto in Toscana per garantire maggiore tracciabilità, maggiori e tempestivi controlli del prodotto, tutelando così il consumatore”

Anche se il cambiamento non riguarderà le aziende imbottigliatrice fuori zona che già imbottigliano, la proposta, che sarà discussa lunedì 27 giugno a Firenze in una riunione di ‘pubblico accertamento’ indetta dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dalla Regione Toscana con gli operatori della filiera (ore 14,30 presso lo Starhotel Michelangelo, Viale F.lli Rosselli, 2) è un segnale importante.

Così a 300 ani di distanza dall’editto del Granduca (1716) che stabiliva le quattro zone toscane vocate alla produzione di vino (Carmignano ne uscì solo negli anni ’70 del secolo scorso) i consumatori saranno ancora una volta più sicuri della filiera di produzione.

“Si tratta della modifica della delimitazione della zona di vinificazione, invecchiamento imbottigliamento e affinamento – spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – ad oggi infatti è possibile imbottigliare i nostri prodotti in tutto il mondo ma una volta approvata questa variante al disciplinare si potrà imbottigliare esclusivamente in quasi tutto il territorio della Toscana”.

Se approvato il provvedimento passerà all’esame del Comitato Nazionale Vini per successivamente diventare oggetto di un decreto ministeriale. Una modifica la cui discussione si trascina da oltre 15 anni ma che oggi si rende necessaria per difendere con più forza un prodotto importante per l’export come il Chianti.

 

Roberta Capanni


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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