Curiosità

Quei vini da “Hurlo” firmati dai fratelli Finetto

Quei vini da "Hurlo" firmati dai fratelli Finetto

Quei vini da “Hurlo” firmati dai fratelli Finetto

Dal garage di casa in Val d’Illasi alla conquista del mondo: l’avventura affascinante di Garbole, la cantina più glamour d’Italia.

Oggi “Convivium 2000” punta i riflettori sulla Cantina più glamour del BelPaese: la Garbole di Tregnago (Lessinia, Val d’Illasi, Verona) dei fratelli Finetto.

Filippo e Ettore Finetto, titolari della Cantina Garbole, brindano con l’Amarone Hatteso

A detta dei wine lover e degli intenditori pù raffinati è considerata la wine boutique più esclusiva d’Italia, specializzata in un mercato di nicchia, orientata al mondo del lusso all’insegna di un nuovo concept del Made in Italy.

Un concept che unisce il mondo dell’enologia a quello del lifestyle, perché bere bene è anche vivere con stile. Un binomio vincente che ha saputo abbinare il fascino di etichette esclusive con una visione dinamica per descrivere il percorso del vino. 

 

Per il 2022 tante le novità: una nuova Cantina dedicata per la produzione di “Hurlo” e la nascita del gemello bianco di questa prestigiosa etichetta che rappresenta la bottiglia più esclusiva della Garbole. 

 

Garbole: due manager con la passione per il mondo dell’enologia

Garbole nasce nel 1994 nel garage di casa in Val d’Illasi dall’idea di due fratelli: Filippo ed Ettore Finetto, due manager che hanno abbracciato il mondo dell’enologia dopo diverse esperienze professionali in altri ambiti.

Ancora oggi si definiscono degli outsider e degli autodidatti, degli innovatori del sistema, spinti dalla passione a dare vita a bottiglie uniche ed esclusive.

 

“Volevamo produrre vino, ma in un modo unico e irripetibile con dei rossi pregiati. Ora un ulteriore balzo in avanti in quanto tra i nuovi progetti c’è la presentazione, a breve, del gemello bianco dell’Hurlo.

 

Un azzardo, ma che ci auguriamo incontri il gusto e l’interesse del mercato”  raccontano così la propria filosofia i fratelli Finetto.

“Sappiamo bene che è stata proprio la nostra inquietudine ad accompagnarci in questo viaggio e quindi la scelta di ricercare qualcosa di nuovo è insito nel nostro DNA. Il vino per noi è un mezzo e uno strumento per esprimere un sentimento, per veicolare valori e idee e un fattore di aggregazione.”

La cantina Garbole è quindi un contenitore di esperienze affascinanti con dei professionisti che curano, in prima persona, ogni dettaglio, proprio per assicurare la garanzia del marchio. Un marchio esclusivo.

La “H” è il fattore determinante della produzione Garbole

 

La “H” è il fattore determinante della produzione Garbole. Il gioco di parole di ogni bottiglia è già una storia di

Ettore Finetto presenta uno dei gioielli della Cantina Garbole

per sé, un’avventura che i due imprenditori Ettore e Filippo hanno costruito passo dopo passo con la grande passione di dare vita a un progetto complesso che unisse il mondo dell’enologia con quello del fashion system. 

Ogni etichetta è una gratificazione, una modalità per bere bottiglie esclusive realizzate con una produzione di nicchia fatta di coccole e di attenzioni per la vigna. Vini dall’anima intensa che trovano la vita solo se le condizioni climatiche lo permettono. 

Il concetto delle quattro “H” è stato l’ingranaggio vincente perché da lettera muta dell’alfabeto, per Garbole si trasforma in un percorso silenzioso ma con un carattere determinante. 

Ecco allora la scelta partita con l’identificazione di un vino Heletto, un vino rosso, per arrivare a creare un’attesa con Hatteso, un Amarone Valpolicella DOCG, per approdare all’Hestremo, un Recioto della Valpolicella e vincere (la punta di diamante della collezione), con un Hurlo, il rosso veneto IGP.  

Bottiglie esclusive con l’intento di emozionare i “wine lover”

 

“Quattro etichette in tutto sono la perfetta sintesi del nostro progetto, un percorso sensoriale che all’inizio venisse identificato al di là della filiera più tradizionale, perché il nostro vino deve essere un fil rouge che lega la vita nelle esperienze quotidiane” spiegano Filippo ed Ettore Finetto. “I nostri clienti diventano dei Garbo(le) Lovers, persone che amano un’arte astratta, fatta di sensazioni, emozioni forti che, in qualsiasi momento, ci cercano per avere un prodotto esclusivo. Le nostre bottiglie sono quella nicchia unica, quel regalo sperato ogni qualvolta si deve fare visita agli amici per una cena”. 

 

Tra i nuovi progetti una nuova sede dedicata alla produzione di Hurlo e del suo nuovo gemello bianco: “Abbiamo deciso di creare un’area dedicata – continuano i fratelli Finetto – per approfondire lo studio e l’analisi dell’uva utilizzata, per crescere e approfondire le caratteristiche organolettiche e olfattive per un prodotto esclusivo, riconoscibile nel mondo per l’unicità.” In alto i calici. Prosit.


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