Tribuna

E’ Davide Mion il re del “museto”

E' Davide Mion il re del "museto" Il patron della storica locanda "Alla Speranza" di Castelfranco Veneto si è imposto su Alessio Marangon

E’ Davide Mion il re del “museto”

Il patron della storica locanda “Alla Speranza” di Castelfranco Veneto si è imposto su Alessio Marangon di

Il museto di Davide Mion, patron della storica locanda Alla Speranza di Castelfranco

Cavallino Treporti e sul giovanissimo Manuel Veronese di Eraclea.

 

 

È il norcino Davide Mion della storica locanda “Alla Speranza” di Castelfranco Veneto il nuovo campione del mondo del museto. Si è imposto nella disfida a colpi di cotiche disputatasi a Riese Pio X il giorno di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali domestici, nonché patrono dei macellai, degli allevatori e dei salumai.

 

Cresciuto con i maiali nell’osteria di famiglia, aperta nel 1966 a ridosso delle mura di Castelfranco Veneto, Davide Mion per oltre trent’anni ha imparato i segreti del mestiere, dapprima dal nonno e poi dal padre. Una passione innata per il mondo degli insaccati. Qualche segreto nella lavorazione? gli è stato chiesto. “Non posso rivelarlo” ha risposto sornione. 

Mion ha vinto anche il premio come miglior museto della Marca Trevigiana

Davide Mion di Castelfranco Veneto, nuovo campione del mondo del museto

Davide Mion, essendo trevigiano, ha vinto pure il premio riservato al miglior Museto della Marca Trevigiana. “Sono commosso. Dedico questo premio a mia mamma che non c’è più e che era l’anima della nostra trattoria” ha dichiarato mentre il Gran Norcino della Confraternita del Museto, il sindaco di Riese Pio X Matteo Guidolin lo insigniva del premio con la spada realizzata ad hoc per la Confranternita, spada ribattezzata “Il Confratello”.

“Il museto è una nostra passione da sempre” ha aggiunto Mion, famoso sotto le mura di Castelfranco Veneto per la simpatica casetta natalizia nella quale serviva il  “Museto da asporto” accompagnato da ombre di vino. Oggi il museto lo serve come antipasto anche in trattoria.

In gara 48 norcini del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia

 

Il vincitore Davide Mion (al centro) con Alessio Marangon (2°) e Manuel Veronese (3°)

 Alla sesta edizione del campionato del mondo si erano iscritti 48 norcini, provenienti da 5 province venete (Treviso, Padova, Venezia, Vicenza, Verona). In gara anche due aziende di Pordenone, lo chef dell’Antica Osteria Morelli di Canezza di Pergine Fiorenzo Varesco in rappresentanza del Trentino Alto Adige e l’azienda Mario Lizzi da Fagagna in rappresentanza del Friuli Venezia Giulia. 

Davide Mion subentra nell’albo d’oro a Luigi Fabian di Salvarosa di Castelfranco Veneto che aveva vinto lo scorso anno. Nell’albo d’oro, il Re della Cotica, Pierluigi De Meneghi, rimane in vetta dopo aver vinto due volte (nel 2022 e nel 2020). Il primo vincitore nel 2018 fu Luciano Ceccato di Riese Pio X, mentre nel 2019 si imposero i The Kings of Matcha di Montebelluna.

Al 2° posto Alessio Marangon di Cavallino Treporti, al 3° Manuel Veronese di Eraclea

Il muset friulano con la brovada (sono le rape macerate nelle vinacce)

Al secondo posto si è classificato Alessio Marangon, di Cavallino Treporti, in provincia di Venezia e al terzo Manuel Veronese, di Eraclea, che a 15 anni è anche il norcino più giovane che abbia mai partecipato alla competizione. In giuria il sindaco di Treviso Mario Conte, assieme a Cesare De Stefani dell’Osteria Senz’Oste di Valdobbiadene e Paolo Manzan titolare dell’Azienda agricola “Nonno Andrea” di Villorba (Treviso). Presenti alla serata anche l’assessore regionale Federico Caner, il presidente della Coldiretti Giorgio Polegato e Sammy Basso. 

“El museto ga da petar”: deve essere appiccicoso, altrimenti non è buono

Una delle tante ricette tipiche- il muset con il purè di patate e il cren

“Il Museto ga da petar”. Vale a dire: il cotechino deve essere appiccicoso. Ci sono poche certezze nella vita, ma questa è fondamentale per l’Ingorda Confraternita del Museto che anche per questo evento aveva posto il proprio monito. “Pregasi astenersi se vegetariani, se magri, se tristi”. Un sodalizio goliardico nato presso l’azienda vinicola Caneva dei Biasio, trattoria e azienda vinicola di Riese Pio X, e che negli anni ha creato un ecosistema culturale che valorizza l’enogastronomia locale. Al museto infatti va abbinato il Raboso frizzante, un vino prodotto autoctono prodotto nei vigneti della zona. 

Il premio “Suin Generis” al patriarca della ristorazione Arrigo Cipriani

Quest’anno il premio Suin Generis sarà consegnato ad Arrigo Cipriani

Il campionato del mondo di Museto è inserito all’interno delle iniziative di “Porcomondo”, il festival suin generis. La programmazione degli eventi collaterali proseguirà domemica 21 gennaio a Fagagna, in provincia di Udine, con la Sant’Antoni Fieste dal Purcitar» con appuntamento alle 10.30 al Museo della Civiltà Contadina.

Venerdì 9 febbraio al via il corso per la preparazione della vera focaccia veneta, presso il frantoio Callegari di Maser. Venerdì 16 febbraio presso Ferrowine (Castelfranco Veneto) l’evento “Muset & Champagne” con la consegna del  premio Suin Generis ad Arrigo Cipriani (lo scorso anno fu premiato Pierluigi Pardo, noto giornalista sportivo). Infine, giovedì 17 febbraio a Maser gran finale con i soci buongustai della condotta Slow Food Alto Muson e Brenta. (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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Redazione

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