Tribuna

I misteri delle Marche: una “guida insolita”

Una riedizione del volume è stata presentata in occasione della vigilia delle Festività Cristiane di Novembre, periodo che in diverse località italiane ed estere è associata a ritualità e leggende antiche e popolari, e che, senza scomodare l’importata Halloween, celebrata in tutti gli stati di influenza anglofona, conserva forti valenze simboliche, con radici nella mitologia ma anche nella religiosità medievale, intrisa di superstizione.

«Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità delle Marche», di Fabio Filippetti ed Elsa Ravaglia, Newton & Compton Editori, Roma, 2002, recentemente ristampato in edizione economica, euro 12,90, scritto a quattro mani da una coppia di medici appassionati cultori della storia locale, offre un viaggio elettrizzante nelle complessità della regione Marche, territorio con una lunga storia di dominio di culture e civiltà diverse, dai Galli Senoni, i Greci, i Romani, ai Bizantini e i Longobardi, per arrivare con altri salti di secoli alla lunga appartenenza allo Stato Pontificio e alla breve dominazione francese con Napoleone.
Un mix di pluralismi che hanno plasmato i differenti caratteri delle popolazioni.

Inoltre è la stessa morfologia del territorio marchigiano a definire le diversità, favorendo il nascere di racconti ispirati dal mare e altri nati nelle valli e sui monti: storie di marinai, pirati, giganti, santi, streghe, fate e fantasmi. Senza tralasciare gli arcani della Sibilla appenninica, le leggende i Monti Sibillini, il magico Monte Conero, gli enigmi della Fossa del Diavolo e del Lago di Pilato, le campane fantasma di Carpegna. O i mille segreti di Ascoli, i misteri della cattedrale di Ancona e del pentacolo nascosto di Morro d’Alba o delle Grotte di Frasassi.
E, infine, i luoghi toccati da Dante, Nostradamus, Cagliostro, Casanova e D’Annunzio.
E non dimentichiamo il mistero della traslazione della Santa Casa della Vergine Maria a Loreto.

Le Marche offrono ai visitatori non solo paesaggi diversi, tra olivi, vigneti, campi di girasole e di mais, bensì la memoria di un passato storicamente e culturalmente denso, che questo volume vuole raccontare e insieme salvaguardare.

E, perché no, far rivivere, come fanno ad Ostra, borgo medievale circondato da mura e torri antiche, dove nelle tre notti dell’ultimo fine settimana di ottobre, viene ricreata un’atmosfera magica, suggestiva e terrificante, dedicata agli “Sprevengoli”, «spiritelli dispettosi che operavano di notte, mentre uno era nel chioppo del sonno, fra l’una e le tre del mattino, saltavano sullo stomaco e premevano, premevano, finché il malcapitato si svegliava zuppo di sudore e in affanno».
Per esorcizzare la paura suscitata dalle misteriose presenze che si aggirano indisturbate per i vicoli del paese con il sottofondo di musiche antiche, in un’atmosfera resa ancora più suggestiva da figuranti, giocolieri, suonatori, mercanti, artigiani in costume, i visitatori possono passare di cantina in cantina per degustare i piatti tipici della tradizione gastronomica marchigiana e sorseggiare un ottimo bicchiere di vino Lacrima di Morro d’Alba.

Maura Sacher


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