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Cantina Ponte, vini di eccellenza e impegno sul territorio

Cooperativa vinicola con 2 mila ettari di terreno distribuito in tutto il Veneto, attenta all’impatto ambientale e alla tracciabilità della filiera. Una bella realtà, attenta al territorio.

La giornata non si prospetta tra le migliori, meteorologicamente parlando. Piove, c’è addirittura la nebbia, e il tempo non aiuta. Siamo a Ponte di Piave, nella storica sede della Cantina Ponte, una vera istituzione per il paese e tutto il territorio veneto. La squisita accoglienza e la professionalità dello staff compensa l’avvilimento per il grigiore della giornata. Ma procediamo con ordine. L’invito a visitare la Cantina è arrivato qualche giorno prima, ed ho subito accettato perché non conoscevo, se non di fama, questa grossa realtà del mondo vitivinicolo. La storia della Cantina, fondata nel 1948 da un piccolo gruppo di viticoltori e poi cresciuta numericamente negli anni, fino agli attuali 1.300 soci, è una storia che si identifica con il suo territorio, che ben rappresenta. E’ frutto dell’impegno, passione e risorse che vengono profuse nell’attività cooperativa, nelle scelte di mercato e negli ultimi, innovativi investimenti.

 

Cantina Ponte è una cooperativa vinicola che si pone l’obiettivo di produrre vini secondo disciplinari che applicano regole di trasparenza, qualità, riduzione dell’impatto ambientale, tracciabilità di filiera. Oltre alla volontà di fornire un prodotto di eccellenza e di far conoscere i vini del Piave, si aggiunge la specifica esigenza di non tradire la fiducia del consumatore, e di progredire nell’offerta dei prodotti, anche in termini di contenimento dei costi. Elemento non trascurabile, soprattutto in questi tempi, perché i vini hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo. La cantina Ponte dispone di 2 mila ettari di terreno distribuito in tutto il Veneto, dal nord di Venezia fino alle pendici del Montello; una zona molto vasta che presenta diversità morfologiche e microclimi perché si passa dalle argille alle sabbie leggere delle “Grave” del fiume Piave, che influenzano la sapidità dei vini.

 

Tutta la produzione della Cantina Ponte è costantemente monitorata: dalla scrupolosa selezione delle uve sul campo, alle tecniche di vinificazione più aggiornate, alla fase di controllo a cura del team di esperti enologi durante la lavorazione in cantina. Cospicui investimenti e macchinati innovativi, certificazioni nazionali (UNI-ISO 9001) e internazionali attestano la qualità e la sicurezza del prodotto, e garantiscono la conformità alle normative che regolano il comparto agroalimentare.  Anche a livello strutturale e logistico la Cantina Ponte ha subito una grossa trasformazione, passando dall’iniziale complesso che ospitava vinificatori, vasche per lo stoccaggio, presse e impianto di imbottigliamento, alla nuova struttura che vede l’imbottigliamento in una sede adiacente, un nuovo impianto per la pigiatura e l’allestimento di una nuova sala presse. Inoltre dispone di quattro punti di raccolta e vinificazione, dove i clienti possono acquistare tutti i vini prodotti: la Cantina di Villorba (Tv), la Cantina Basso Piave ad Eraclea (Ve), la Cantina di Caposile (Ve) ed in primis la storica sede di Ponte di Piave, in cui avviene l’imbottigliamento.

 

I numeri parlano da soli: 12 milioni di bottiglie prodotte annualmente, per la maggior parte vini spumanti e frizzanti; quasi 6 milioni di bottiglie di Prosecco Doc, con un fatturato annuo del gruppo pari a 37 milioni di euro. Con il passaggio graduale dai vini rossi a quelli bianchi, come Pinot, Chardonnay, Sauvignon, fino alla scelta provvidenziale del Prosecco Doc, di cui la Cantina è uno dei maggiori produttori del Veneto. Giancarlo Guidolin, presidente della Cantina, ricordandone la nascita e lo sviluppo, ha sottolineato il ruolo sociale del gruppo, nato dalla volontà di pochi per aggregare la piccola produzione e portarla sul mercato, poi ampliatosi e cresciuto anche in termini produttivi. Un ruolo lungimirante (come il nuovo impianto di imbottigliamento) e una presenza forte sul territorio, dal momento che la Cantina Ponte sostiene alcune manifestazioni in ambito culturale (per la Scuola Enologica Veneta – Istituto G. B. Celletti il museo dedicato a Luigi Manzoni), sportivo (la famosa Treviso Marathon) e musicale (Salotto Musicale, ciclo di incontri dedicati alla musica).  Vale a dire che vino e territorio, in questo caso, sono in simbiosi.     

 

Il fiore all’occhiello della produzione è il Prosecco Spumante, declinato in varie proposte, dal Doc Entra Dry, al millesimato Doc Extra Dry, ai Docg Conegliano Valdobbiadene Extra Dry e Brut; oltre allo Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignon delle Venezie. Tra i vini rossi spiccano tre Piave Doc, Merlot, Raboso, Cabernet., vere eccellenze. Per il valore dell’iniziativa e la selezione operata, è d’obbligo fare una menzione speciale alla linea di vini La Fenice, dedicata al prestigioso teatro veneziano e creata sulla base di un accordo di licensing, per cui una parte del ricavato dei vini venduti andrà a sostenere economicamente le attività del teatro. Infine, a complemento degli obiettivi e delle scelte aziendali, il progetto Magis ben identifica la “mission” della Cantina Ponte, i cui sforzi si sono orientati al raggiungimento della massima qualità, rispettando l’equilibrio del territorio. Questo, di fatto, si traduce nella oculata scelta di ridurre al minimo gli interventi sul vigneto, evitare sprechi e inquinamento, lavorare in sinergia tra viticoltori e tecnici per l’ottimizzazione delle competenze e dei trattamenti.

 

La visita della cantina stata molto interessante e istruttiva; poi la mattinata si è conclusa in un ottimo ristorante della zona dove abbiamo gustato delle raffinate pietanze, in abbinamento ai vini eccellenti della Cantina Ponte.     

 

                                                                                              Cinzia Dal Brolo


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Piero Rotolo

Direttore Responsabile vive a Castellammare del Golfo Trapani

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