Vino? Sì, ma con moderazione
Lo dicono la storia (come dimostrano i classici greci, ma anche la Bibbia, dove il vino è citato 224 volte) e il buonsenso.
Lo confermano gli studi scientifici.
Il mondo del vino si affida alla scienza per dimostrare e riaffermare quello che il buonsenso e la storia da millenni (come dimostrano i classici greci, ma anche la Bibbia, dove il vino è citato 224 volte), ha già dimostrato.
Ovvero, che la misura, la moderazione, l’educazione e non la paura e la proibizione sono la chiave del benessere, fisico e mentale.
Ciò vale anche per il vino, che oggi, nel calderone del rapporto tra consumo di alcol e salute, rischia di vedersi delegittimato e penalizzato, suo malgrado.
Il messaggio è stato ribadito a Napoli da accademici e ricercatori in occasione del Simposio “Vino e salute, tra alimentazione e benessere”.
Occasione arrivata a fagiolo proprio nei giorni in cui la Commissione Europea, senza ascoltare il parere negativo del Parlamento Europeo, ha autorizzato l’Irlanda ad inserire nelle etichette delle bevande alcoliche gli “healt warning” come nei pacchetti delle sigarette.
Gli enologi respingono gli attacchi scriteriati e si affidano alla scienza
“Noi enologi – ha detto il presidente mondiale degli enologi, Riccardo Cotarella – mai avremmo pensato di doverci comportare come baluardi del vino italiano, ma non ci tiriamo indietro.
Ormai, con cadenza regolare il vino è oggetto di attacchi folli, scriteriati, micidiali, che dichiarano il vino come un prodotto cancerogeno.
Il vino non può essere paragonato alle sigarette – tuona – e per dimostrarlo si affida al parere degli scienziati i quali ribadiscono che soprattutto la Dieta Mediterranea, riconosciuta dagli studiosi come la più sana, contempla anche il vino durante i pasti.”
Un consumo moderato di vino riduce i rischi di infarti e ictus
Decine di studi scientifici prodotti negli anni, su campioni diversi, legati a malattie cardiovascolari, neurologiche, diabete, hanno dimostrato come un consumo moderato di vino, nella stragrande maggioranza delle situazioni e in assenza di specifiche condizioni patologiche, riduca i rischi di infarti ed ictus, che sono la prima causa di morte nel mondo.
Un consumo moderato e consapevole è da preferire al non bere affatto e, ovviamente, al bere troppo, hanno spiegato scienziati e ricercatori come Luc Djoussè, direttore di ricerca del Dipartimento di Medicina della Harvard Medical School.
Vincenzo Montemurro, cardiologo e membro del Consiglio direttivo della Società italiana di Cardiologia, Pierre-Louis Teissedre, presidente della Commissione Sicurezza e Salute Oiv.
Il prof. Giorgio Calabrese, medico nutrizionista, presidente Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute, il neurologo Rosario Iannacchero, presidente della Società Italiana Studio Stroke.
Tutti hanno lanciato un messaggio rassicurante a tutela dell’immagine del vino, prodotto e alimento.
E questo vale anche per l’aspettativa di vita, per l’Alzheimer e per le malattie cardiovascolari: “Un consumo moderato mostra effetti benefici migliori rispetto non solo a chi eccede, ma anche a chi non beve affatto” ha rilanciato Pierre-Louis Teissedre, presidente Commissione Sicurezza e Salute Oiv.
Calabrese: “Il vino contiene sostanze benefiche che altre bevande non hanno”
Nella dieta mediterranea, ha ricordato il prof. Giorgio Calabrese, dietologo medico nutrizionista, presidente Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute,
“il vino non è da considerarsi una semplice bevanda, ma un alimento liquido, come il latte, come l’olio.
Il vino è soprattutto acqua, poi alcol, ma anche tante sostanze meravigliose (polifenoli e non solo) che fanno bene, e che altre bevande alcoliche non hanno.
” Vincenzo Montemurro, cardiologo e membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Cardiologia, approfondendo gli effetti benefici di un consumo moderato di vino per l’apparato cardiovascolare, ha aggiunto:
“E’ arrivato il momento che il cardiologo prescriva una calice di vino di qualità al giorno, perché fa bene, ma non prima dei 18 anni perché l’organismo non ha gli enzimi per digerire l’etanolo.”
L’auspicio del prof. Luigi Moio per un consumo intelligente e responsabile
In conclusione il prof. Luigi Moio, presidente dell’Organizzazione Mondiale della Vigna e del Vino (Oiv) nel respingere la crociata dei probizionisti ha ribadito il concetto di consumo intelligente e responsabile.
“È l’unico modo – ha detto – per eludere una delegittimazione del vino che spianerebbe la strada ai movimenti anti-alcol i quali oscurerebbero la verità sul vino determinando, più un danno che un aiuto alla salute pubblica.
Tuttavia, la strategia di tutela dell’integrità del vino e di una sua giusta difesa non può essere impostata esclusivamente sulle solite, anche se validissime ma non sufficienti, argomentazioni basate sulla storia, la tradizione, gli aspetti culturali, paesaggistici, di tradizione e così via.
Ai dati scientifici è necessario rispondere con altrettante evidenze scientifiche e tanta ragionevolezza.
E il vino ha tutte le carte in regola per percorrere questa strada e sconfiggere agevolmente questo ennesimo attacco.
” In alto i calici. Prosit!
(GIUSEPPE CASAGRANDE)
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