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Vino italiano ok!

Numeri confortanti quelli del settore enologico di casa nostra. Fatturato in crescita nel 2015, con il record di 9,7 miliardi (+3 per cento), grazie alle esportazioni. Aumento degli occupati nel settore (+4 per cento), che fa da traino per l’occupazione in agricoltura. E intanto il Vinitaly fa furore.

 

Il vino italiano gode buona salute. E’ il primo messaggio che arriva da Vinitaly. A parlare sono le cifre. Valore record il fatturato con 9,7 miliardi, grazie soprattutto all’aumento delle esportazioni (fonte Coldiretti). Ma, udite, udite, leggero aumento delle vendite in Italia (+1,3 per cento), nella grande distribuzione (Gdo). Un dato interessante che sblocca la stagnazione registrata nell’immediato passato nel mercato interno.

 

Crescono gli occupati, con un più 4 per cento, con 1 milione e 300 mila lavoratori ad oggi, compreso l’indotto. Sempre secondo Coldiretti, la raccolta di un grappolo aumenta le opportunità di lavoro in ben 18 settori, dall’agricoltura al commercio, dai trasporti alla cosmetica, dagli accessori alle bio energie. Una buona ragione per raccogliere sempre più uva!

 

Abbiamo il primato mondiale nella produzione di vino, con 47,4 milioni di ettolitri e dal punto di vista qualitativo, una bottiglia su tre venduta è vino Doc. Negli Stati Uniti aumentano le vendite di vino italiano (+13 per cento), ma anche nel Regno Unito (+11 per cento) e vanno bene le vendite in Oriente, Giappone e Cina.

 

Del resto, il settore vitivinicolo è un patrimonio fondamentale per l’Italia con oltre 14 miliardi di euro di fatturato aggregato e 385 mila imprese che rappresentano con passione, innovazione e professionalità la ricchezza dei nostri territori. Adesso occorre rafforzare le posizioni acquisite, oltre che difenderle come sottolineato da Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti.

 

E se è vero, come è vero, quanto dichiarato dal Presidente della Repubblica all’inaugurazione della 50° edizione del Vinitaly, che il vino italiano è “divenuto sempre più vettore e simbolo della nostra qualità, apprezzata nel mondo”, allora questa qualità va difesa dalla concorrenza sleale a livello nazionale e internazionale.

 

Le sfide future del vino riguarderanno l’innovazione digitale e la semplificazione amministrativa. Allo Stato l’impegno nel sostenerli. Buon proseguimento di Vinitaly.

 

 

 


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Piero Rotolo

Direttore Responsabile vive a Castellammare del Golfo Trapani

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