I Viaggi di Graspo

Vinitaly scrigno di Biodiversità Viticola

Vinitaly scrigno di Biodiversità Viticola

Vinitaly scrigno di Biodiversità Viticola Le degustazioni “impossibili” di Graspo

 

Vigneto di montagna, scrigno di Biodiversità

Che caratteristiche ha il vino di una vigna che ha più di 400 anni?

Che gusto hanno i tanti vitigni perduti non più coltivati da oltre 100 anni?

Una vite centenaria di Pontedara

Come sono i vini di varietà mai scoperte prima nella storia della viticoltura e che invece hanno generato le varietà che noi oggi più apprezziamo?

Per la prima volta sarà possibile a Vinitaly incontrare questi vini impossibili grazie al lavoro di ricerca di G.R.A.S.P.O.

Bel grappolo di Liseiret:Gouais blanc

“La diversità biologica della vite è il risultato di migliaia di anni di selezione, essa è determinata dalle mutazioni, dalla ricombinazione genica e dall’effetto delle pressioni selettive operate dal clima e dall’uomo ed è una eredità che la natura ci ha lasciato e che non può essere ricreata in laboratori.

 

Una volta distrutto questo capitale non potrà essere ricostruito e sarà perso per sempre”.

 

Il Nebbiolo di Carema sostenuto dai monumentali Pilun

Con questa considerazione Attilio Scienza, uno dei più autorevoli ricercatori di viticoltura ed enologia richiama tutti produttori ad una nuova attenzione alla Biodiversità Viticola,

Una illustre dimenticata la Corbina

perché se si vuole conoscere la storia di un territorio viticolo attraverso le vicende dei suoi vini e delle sue aziende è necessaria una riflessione che parta comunque dai suoi vitigni,

perché solo attraverso questi è possibile riconoscere la storia degli uomini, della loro evoluzione culturale, dei cambiamenti climatici e del sistema sociale.

Temi forti che quest’anno a Vinitaly saranno al centro delle tante iniziative di comunicazione e degustazione attivate da G.R.A.S.P.O.

Un grappolo di Ottavia, varietà sconosciuta ma dal DNA importante
Leonicena a maturazione

(Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità e biOdiversità viticola)in sintonia con i centri di ricerca e le tante Istituzioni sensibili a queste tematiche oggi strategiche anche in funzione dei cambiamenti climatici.

Una serie di degustazioni “impossibili” mai presentate prima in altre manifestazioni frutto di vinificazioni accurate con vitigni scoperti da Graspo o con vitigni che da almeno 100 anni non sono stati vinificati in purezza.

Un grappolo di Brepona

I vitigni infatti sono gli elementi stabili per una infinità di generazioni di viticoltori, dove i cambiamenti climatici sono avvenuti più lentamente si è evitata una erosione genetica devastante ciò nonostante anche in Italia il ricchissimo patrimonio viticolo descritto dagli ampelografi nel settecento e nell’ottocento si è fortemente ridotto.

La Rossa Burgan, gioiello di Biodiversità

Conservare la biodiversità viticola e valorizzarla non significa quindi mantenere le varietà di vite in una collezione ma per le profonde connessioni tra vitigno antico e cultura del luogo che lo ha selezionato e coltivato fino ad ora queste varietà devono ritornare ad essere le protagoniste dello sviluppo agricolo ed economico di questo territorio.

Il Nebbiolo di Carema sostenuto dai monumentali Pilun

L ‘Italia ha una grande responsabilità anche in chiave di cambiamento climatico nei confronti della cultura viticola europea ovvero quella di custodire il senso della storia e della tradizione, di mantenere vivo quel rapporto che esiste tra universalità del mito e tradizione dove i segni e i simboli sono vincolati da vitigni antichi e dai luoghi che li hanno conservati.

Questi gli appuntamenti più significativi, dove accanto ai vini realizzati da Graspo dei tanti vitigni a rischio estinzione vinificati, sarà presentato anche il nuovo libro che racconta la storia dei loro custodi, 300 pagine tutte da bere.

 

Lunedì 3 aprile

 

Ore 10,00 Sala Respighi, Palaexpo

Convegno Codive, Asnacodi. Il clima che cambia, nuove sfide per la nostra viticoltura.

Presentazione libro “La Biodiversità Viticola, i custodi , i vitigni, i vini” e degustazione di 6 varietà a rischio estinzione come Liseiret, Leonicena, Brepona, Rossa Burgan, Saccola e Corbina.

 

Ore 16,00 Stand Regione Veneto Pad.4

Custodi e Bionet con Veneto Agricoltura

Presentazione libro e degustazione di Bigolona, Brepona, Recantina, Benedina, Turchetta, Pontedara.

(Posti limitati prenotazioni presso lo stand della Regione)

 

Mercoledì 5 aprile

 

Ore 12,00 Stand Ministero Agricoltura MASAF, Palaexpo

Presentazione libro “La Biodiversità Viticola, i custodi , i vitigni, i vin con Riccardo Velasco del CREA-VE e gli autori del libro

Si parlerà di Hoertroete, Nocchianello, Brepona, Pontedara, Vulpea, Piccola nera, Gouais Blanc e di tanti altri vitigni a rischio erosione genetica

 

Ore 12,30 Stand Regione Veneto Pad.4

I vitigni perduti dei Colli Euganei e dei Colli Berici

Presentazione libro e degustazione vini

Dai Colli Berici, Leonicena, Moschina, Uva Gatta, Gambugliana

Dai Colli Euganei, Pedevenda, Dorona, Corbina, Cavrara

(Posti limitati, prenotazioni presso lo stand della Regione)

 

Durante tutta la manifestazione alcuni vini dei vitigni perduti di Graspo possono essere degustati presso il Consorzio Tutela Colli Euganei Pad.5 E 7

Rif. Lisa Chilese

 

Il viaggio continua….

 

Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Gianmarco Guarise

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