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Vini e vignaioli d’Italia 2023

Vini e vignaioli d'Italia 2023

Vini e vignaioli d’Italia 2023

A Francesca Moretti, “donna della svolta green del gruppo Terra Moretti”, assegnato l’Oscar 2023. Vignaiola dell’Anno Valentina Argiolas (Sardegna).

Vignaiolo Verde la rockstar Sting proprietario della tenuta toscana (350 ettari) “Il Palagio”.

Francesca Moretti premiata con l’Oscar 2023

Attesa da produttori, buyer, wine lover e da tutto quel mondo che gravita attorno al pianeta vino, domani, sabato 15 ottobre, sarà nelle edicole la Guida 2023 “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia” edita dal Corriere della Sera Rcs MediaGroup.

La guida enoica è firmata dal giornalista Luciano Ferraro, firma prestigiosa del più importante quotidiano italiano e dal sommelier Luca Gardini.

Per quanto riguarda i premi speciali l’Oscar 2023 è stato assegnato a Francesca Moretti, “donna della svolta green del gruppo Terra Moretti”, mentre il riconoscmento di Vignaiola dell’Anno è stato conferito a Valentina Argiolas, donna straordinaria ai vertici della cantina di famiglia che ha fatto grande la Sardegna del vino.

Il Premio “Vignaiolo Verde”, infine, è stato assegnato a Sting, star del rock, che insieme alla moglie Trudie Styler, sono i numi tutelari della cinquecentesca tenuta toscana (350 ettari) “Il Palagio”, a Figline e Incisa Valdarno (Firenze).

L’Italia è l’unico Paese al mondo dove il vino si fa… dappertutto

La guida si impone come missione quella di imbeccare il consumatore a “come bere bene, spendere il giusto e trovare i produttori che puntano sulla sostenibilità”, si legge nel sottotitolo del volume, impreziosito dalla prefazione di una delle firme di punta del “Corriere della Sera”,

Aldo Cazzullo, elogio alla diversità enoica dell’Italia, “unico Paese al mondo dove il vino si fa dappertutto”. Tra i premi speciali, ancora, vanno segnalat il “Premio Giovane Vignaiolo”

a Vlady Bortolin alla guida di Colesel, famosa griffe del Prosecco Docg e del Cartizze, mentre il “Premio Vignaiolo Estero” è stato assegnato a madame Blandine de Brier Manoncourt, da 40 anni proprietaria di una delle icone di Bordeaux: Chateau Figeac.

Il “Premio Enologo dell’Anno” infine è stato assegnato a Maurizio Saettini, consulente enologo che ha lavorato con le cantine Castello di Vicarello, Castello di Velona, Basile, Mesa e Contralta.

Laurea con lode (110 centesimi) a due Barolo e al mitico Sassicaia

I migliori vini in assoluto? Con il punteggio di 110 centesimi, una sorta di “laurea con lode”, in questa edizione, figurano il Barolo Monvigliero 2018 del Commendator G.B. Burlotto, il Barolo Ravera Doc Riserva Vigna Elena 2016 di Elvio Cogno e il Sassicaia 2019 della Tenuta San Guido.

 

Elvio Cogno premiato per il Barolo Riserva Ravera Vigna Elena 2016

Con 100 centesimi, invece, sono stati premiati il Barolo Ester Canale Rosso Particella 251P dell’Antica Vigna Rionda 2018 di Giovanni Rosso, il Barolo San Rocco 2018 di Azelia, e poi quattro diverse espressioni di Toscana Igt: l’Oreno 2020 di Tenuta SettePonti, il Saffredi 2020 di Fattoria Le Pupille, il Solengo 2020 di Argiano e i Sodi di San Niccolò 2018 di Castellare di Castellina.

 

Ed ancora due grandi firme della Franciacorta: il Brut Teatro alla Scala di Bellavista ed il Dosaggio Zero Cabochon Doppiozero di Monte Rossa. 

Nella classifica de “I Migliori Vini Naturali”, invece, sul podio nell’ordine troviamo il Terre Siciliane Igp Rosso MunJebel 2020 di Frank Cornelissen, il Venezia Giulia Igt Ribolla Gialla 2020 di Paraschos e il Venezia Giulia Igt Ribolla Gialla 2014 di Josko Gravner.

 Premiati i vignaioli che non si arrendono ai mutamenti climatici

“Ad una prima occhiata, scorrendo i dati su vendite ed export, il Vigneto Italia sembra prospero – scrive Luciano Ferraro – lontano dai grandi problemi del mondo.

 

Le guerre, le epidemie, la recessione che incombe e le incertezze politiche non pare abbiano scalfito la fama e i buoni affari dei produttori di vino.

Ma non mancano motivi di preoccupazione. Basta riflettere su quello che il 2022, l’anno più caldo e siccitoso dal 1800, ha reso lampante: l’Italia è esposta ad eventi climatici sempre più estremi.

La politica si muove poco e male. Per questo la società dei produttori e dei lavoratori deve sopperire alla mancanza di visione.”

L’edizione 2023 della guida del “Corriere della Sera” racconta, quest’anno, l’impegno di chi non si arrende ai mutamenti climatici, di coloro che si impegnano, tra le vigne e le cantine, a garantire la continuità del sistema di relazioni e di contatti umani, di fatturati e di crescita sociale legati al Vigneto Italia. Ci sono molti modi di affrontare il deterioramento climatico. 

Vigneti resistenti alle malattie, certificazioni bio e biodinamiche

“Abbiamo chiesto ai produttori di raccontare in poche righe le loro azioni verdi. Ne è uscito un campionario di buone pratiche. Piccoli gesti, a volte.

Oppure interventi strutturali come la costruzione di impianti per l’autosufficienza energetica o la realizzazione di cantine con riciclo dell’acqua a ridotto impatto paesaggistico.

C’è chi punta su nuovi vigneti resistenti, chi li sposta più in alto alla ricerca delle notti fresche che garantiscono la qualità delle uve. Molti hanno già ottenuto certificazioni bio, alcuni si sono convertiti alla biodinamica.

È una spinta decisa verso la sostenibilità quella che arriva da mondo del vino italiano. Un atto di resistenza che raccontiamo attraverso le storie dei protagonisti. 

Nella prima sezione, 100 produttori più o meno noti al grande pubblico. Ognuno di loro, fronteggiando grandinate e siccità, è a suo modo un resistente del clima.”

Una guida nella guida: la sezione dedicata ai vini naturali

Nella seconda parte della guida, la selezione dei migliori vini italiani dell’ultima annata in commercio: un lavoro di cernita che ha impegnato Luca Gardini.

Con una appendice, sempre curata da Gardini, sui vini naturali, una guida nella guida a un fenomeno che sta conquistando consumatori attenti al rispetto dell’ambiente, del territorio e della propria salute. Il valore dei nostri vini e vignaioli non ci deve far dimenticare che è necessario un cambio di paradigma rispetto al concetto di sostenibilità.

Il mondo del vino può diventare un alfiere della transizione ecologica nel settore dell’agricoltura, mantenendo il patrimonio di biodiversità, trovando soluzioni per ridurre inquinamento e sprechi, aiutando il territorio, portando innovazione per dare nuova vita alle tradizioni, lavorando la terra in modo più naturale e meno faticoso, usando droni e robot, come già fanno alcuni vignaioli presenti in questa guida.

“Questo è il ruolo al quale è chiamato oggi il Vigneto Italia. Un compito altrettanto importante della qualità del vino stesso. Di un vino costruttore di paesaggi e manutentore di ecosistemi. Grazie alla resistenza dei vignaioli.” 

In alto i calici. Prosit.


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