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Valpolicella, firmata la pace

Valpolicella, firmata la pace

Valpolicella, firmata la pace

I 13 rappresentanti delle Famiglie Storiche dell’Amarone della Valpolicella

Il presidente del Consorzio Christian Marchesini e il presidente delle Famiglie Storiche dell’Amarone Pierangelo Tommasi hanno chiuso l’annoso contenzioso: una guerra durata 8 anni.

Ed ora si apre un pagina nuova per la storica denominazione.

E’ finita come doveva finire, con la pax enoica, “la guerra degli otto anni” tra il Consorzio per la Tutela dei Vini della Valpolicella e le 13 Famiglie Storiche dell’Amarone.

La pace è stata siglata nel segno dell’amore per il territorio e per il vino simbolo della Valpolicella: Sua Maestà l’Amarone.

I locali di appassimento delle uve che daranno vita all’Amarone

“Il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella e la società Famiglie Storiche – si legge in una nota ufficiale dei contendenti – comunicano di avere definito ogni contenzioso tra loro pendente, avente ad oggetto l’utilizzo della Docg Amarone della Valpolicella.” 

L’Amarone Docg e le altre denominazioni della Valpolicella

Le bottiglie cult delle 13 Famiglie Storiche dell’Amarone dlla Valpolicella

“Consorzio e Famiglie Storiche – prosegue la nota ufficiale dei contendenti che hanno chiuso così un contenzioso pluriennale – 

condividono l’obiettivo di agire, ciascuno per quanto di propria competenza, per lo sviluppo della Docg Amarone della Valpolicella e delle altre denominazioni della Valpolicella, favorendo un clima di equa competizione tra produttori, rispetto reciproco, collaborazione e dialogo.” 

“Ribadiscono altresì l’importanza della difesa della Docg Amarone della Valpolicella e delle altre denominazioni del territorio e della loro promozione in Italia e all’estero, con l’obiettivo di favorire la loro conoscenza e di consolidarne il successo, nell’interesse di tutta la collettività.”

I numeri: 2.400 aziende, 8.500 ettari di vigneto, giro d’affari 600 milioni di euro

Un’immagine dei vigneti collinari della Valpolicella

Ora si apre una pagina nuova, con una nuova armonia, tra le Famiglie Storiche dell’Amarone e il Consorzio, che tutela una delle denominazioni più importanti del vino italiano, la Valpolicella, 

e che riunisce 2.400 aziende tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori su un territorio di produzione che si estende per oltre 8.500 ettari di vigna, in 19 comuni della provincia di Verona, con un giro d’affari legato al vino che, complessivamente, è superiore ai 600 milioni di euro.

 Le 13 cantine storiche a guida familiare della Valpolicella che hanno segnato la storia del territorio e dell’Amarone (Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre d’Orti, Venturini, Zenato)

insieme registrano un giro d’affari di 81 milioni di euro, il 23% della cifra totale riferita all’Amarone della Valpolicella, di cui rappresentano il 15% del prodotto sul mercato nazionale e internazionale.

Christian Marchesini: “Siamo felici della conclusione del contenzioso

Il presidente del Consorzio Christian Marchesini brinda con Pierangelo Tommasi

“Siamo felici della chiusura del contenzioso che durava dal 2015 – ha dichiarato a WineNews il presidente del Consorzio Vini Valpolicella, Christian Marchesini, che apre ad un futuro più disteso per la denominazione e per il territorio.

Ringrazio sia Pierangelo Tommasi che Alberto Zenato, con cui ho iniziato questo percorso che abbiamo portato a termine, e anche le sette aziende del Consorzio che hanno rinunciato al diritto di risarcimento per la concorrenza sleale, ovvero Cantina di Soave, Colognola ai Colli, Sartori Vini, Corte Figareto, Corte Rugolin, Zymè e Roccolo Grassi.

Ora vogliamo che tutto vada nella giusta direzione”. E su un possibile ed ipotetico rientro delle Famiglie nel Consorzio, Marchesini risponde: “Il Consorzio è l’istituzione sul territorio, le porte sono aperte a tutti, ed essere dentro vuol dire condividere con Consorzio e denominazione delle scelte per il futuro, che è sempre più complesso da gestire.”

Tommasi, presidente delle Famiglie Storiche: “Ora si apre una pagina nuova”

“Da presidente delle Famiglie Storiche – commenta il presidente delle Famiglie Storiche, Pierangelo Tommasi, alla guida di Tommasi Family Estate – ho ereditato un lavoro di ricongiungimento che Alberto Zenato, amico e collega (guida la cantina Zenato con la sorella Nadia, ndr),

aveva già iniziato con il presidente del Consorzio Vini Valpolicella, Christian Marchesini. Un dialogo costruttivo, un percorso che ho avuto l’onore di portare a termine.

 

I tempi erano maturi per arrivare a questa conclusione, magari avremmo potuto farlo prima, ma più che dalla volontà delle parti le cose sono state rallentate dalla burocrazia.

Ora si apre una pagina nuova, la volontà è quella di continuare le proprie attività nel rispetto reciproco e per il bene della denominazioni.

Noi come associazione delle Famiglie Storiche continueremo ad esistere, perchè siamo insieme da 14 anni sulla base di valori ed idee che ci accomunano, oltre ad avere la proprietà della storica Bottega del vino (uno dei templi mondiali del buon bere per gli appassionati di vino, con la sua ricchissima e sconfinata cantina, ndr), che è importantissima. Il messaggio è che tanto noi che il Consorzio vogliamo tutti il bene della denominazione e del territorio, e per quello lavoreremo.”

Un territorio straordinario: storia, cultura, paesaggio e… grandi vini

Sandro Boscaini, presidente e amministratore delegato di Masi Agricola

Trova così conferma la notizia che aveva anticipato WineNews in occasione del recente Vinitaly.

Si apre un nuovo percorso a beneficio di quella Valpolicella che è uno dei territori più importanti del vino italiano e che ora potrà lavorare ancora meglio sulla comunicazione ed il racconto dei suoi grandi vini che riempiono ormai i calici sulle tavole di tutto il mondo,

e sul marketing territoriale di un lembo di Veneto e d’Italia capace di mettere insieme grandi vini, bellezza dei paesaggi, storia e cultura, legati da un filo rosso che parte dalle vigne sorrette dalle marogne, i muretti a secco che trapuntano la campagna vitata della Valpolicella, e arriva dritto al cuore di Verona, città tra le più belle e visitate d’Italia. In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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