Vino e Ristoranti

Su Ocm vino si poteva fare di più

E’ il commento di Silvana Ballotta, Ad di Business Strategies, che cura l’internazionalizzazione di circa 400 aziende vinicole italiane, sul nuovo Bando Ocm Promozione, pubblicato dal ministero delle Politiche agricole e forestali.

 

“Sulla nuova Ocm vino Promozione – ha dichiarato Silvana Ballotta, Ad di Business Strategies – si poteva certamente fare di più, ma non è tutto da buttare se pensiamo che, con questa misura, lo scorso anno la crescita del nostro export nei Paesi terzi è stata di quasi 5 volte superiore rispetto alle vendite nell’Ue”.

 

Business Strategies cura l’internazionalizzazione di circa 400 aziende vinicole italiane. “Semplificazione, pluriennalità nella programmazione e modifica degli antichi criteri di premialità dovrebbero oggi riguardare meno elementi quantitativi e più di efficacia qualitativa. Per contro – ha proseguito Ballotta – il tavolo è riuscito a scongiurare delle proposte capestro, come il drastico abbassamento della soglia di budget che avrebbe determinato una ulteriore frammentazione delle domande, oltre a maggiori difficoltà nei controlli e soprattutto avrebbe minato il senso stesso dell’Ocm promozione nel lungo e lento percorso di affermazione del made in Italy enologico in tutto il mondo”.

 

Insomma, una sorta di decreto fotocopia di quello precedente in attesa di cambiarlo nella prossima annualità. L’analisi di Business Strategies sugli atteggiamenti delle proprie imprese impegnate nell’internazionalizzazione (il campione rappresenta circa il 12 per cento del valore complessivo della misura) evidenzia come nell’ultima programmazione siano sempre gli Stati Uniti il principale Paese destinazione dell’Ocm (63 per cento), seguito a distanza dalla Cina (15 per cento, contro il 25 dell’anno precedente), dal Giappone (9 per cento, dato triplicato rispetto al 2013), Canada (5 per cento), Russia (4 per cento), poi Svizzera e Sud Est Asiatico.

 

 


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