Sempre più ridotti le misure dei tavoli di ristoranti e trattorie, per aumentarne il numero e i coperti sfruttando ogni minimo angolo, il tutto a danno della comodità. Risultato: mangiare diventa una sofferenza!
Vi sarà capitato anche a voi trovarvi in un ristorante con micro-tavoli dove tutto sarebbe possibile fare tranne mangiare. Ormai sembra essere diventata una moda, soprattutto nella Capitale dove assume forme insostenibili.
Tavoli da 40x40cm., in cui non riescono a starci neanche due piatti contemporaneamente, per non parlare poi di bicchieri, calici, bottiglie e pane. In questi locali, i camerieri sono costretti a improvvisarsi abili giocolieri per riuscire a farci stare tutto, ma non sempre ci riescono! E pensare che un tavolo medio per due/quattro persone dovrebbe essere 90×90.
Qualche tempo fa, una rivista regionale di attualità, cucina e salute, valutava i bar in base a come si presentavano le toilette: una bella trovata.
Credo che sia venuto il momento di fare lo stesso con ristoranti e trattorie, spostando l’apprezzamento dei locali sulle misure dei tavoli. Non è più pensabile consumare un pasto fuori, stretti come sardine solo per soddisfare l’avidità del proprietario di fare qualche coperto in più. A tutto c’è un limite.
La comodità dell’avventore dovrebbe essere sacra, perché il momento conviviale non può risultare più stressante del lavoro.
Che fare allora? Consiglio una protesta civile: appena entrate in un ristorante o trattoria e vedete i tavoli da bistrot, ringraziate e andate via, così imparano.
A mali estremi, estremi rimedi!
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