Ricordato Andrea Paternoster, il “poeta del miele”
Ieri alla presenza delle figlie e del fondatore di Slow Food Carlo Petrini, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo gli ha intitolato un’aula dell’ateneo piemontese.
Un anno fa moriva, in un tragico incidente stradale, Andrea Patenoster, il “poeta del miele”. Ieri l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in una mattinata luminosa di primavera, alla presenza delle figlie Elena e Francesca e del presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche e fondatore di Slow Food Carlo Petrini, gli ha intitolato un’aula dell’ateneo. Emozionante ed intima la cerimonia nel ricordo dell’apicoltore trentino, appassionato divulgatore del mondo delle api e dei mieli, fondatore di Mieli Thun e già visiting teacher presso l’ateneo piemontese.
“Siamo commosse e grate nello scoprire questa targa dedicata a nostro padre. E siamo sorprese e
orgogliose di sapere quanti legami aveva tessuto negli anni, sia nella sua attività professionale che
nell’insegnamento e nella trasmissione dei suoi saperi qui a Pollenzo” hanno esordito Elena e Francesca.
Dal Trentino, con le sorelle Paternoster, è giunta una delegazione legata affettivamente e storicamente ad
Andrea: Matteo Maria Carminucci della famiglia Mieli Thun, insieme ad Antonio Maini e Sandro Di Nuzzo,
rispettivamente fiduciario e cofondatore della condotta Slow Food Terre del Noce, e Tommaso Martini
portavoce di Slow Food Trentino.
Frequentatissime le sue lezioni sul mondo delle api e dei mieli
Accanto a Carlo Petrini sono intervenuti il professor Michele Antonio Fino e il professor Andrea Pieroni.
“Il rapporto con Andrea è stato molto importante per noi a Pollenzo – ha esordito Carlo Petrini – Infatti lui
si è sempre speso con passione in prima persona nel coinvolgere i nostri studenti sui temi che gli stavano a
cuore: il suo carisma di educatore è stato davvero molto sentito e ha raggiunto i nostri gastronomi. Lo
dimostravano le sue lezioni sempre frequentatissime, così come i pensieri e i ricordi esternati da studenti
ed alunni che hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo”.
Gli ha fatto eco il professor Andrea Pieroni: “Senza Andrea Paternoster i corsi dei nostri Master sarebbero
stati davvero un’altra storia. Ha ispirato molti dei nostri studenti ed è stato in assoluto l’insegnante più
amato, lasciandoci in eredità un approccio educativo unico e pieno di sentimento”.
Così lo ha ricordato anche il professor Michele A. Fino: “Ho avuto, per così dire, la sfortuna di tenere le mie
lezioni dopo le sue, secondo il calendario didattico, e vi assicuro che catturare l’attenzione degli studenti
dopo che avevano conosciuto e degustato i suoi mieli, è stata impresa ardua. Scherzi a parte, la sua
immensa conoscenza del miele e delle sue radici millenarie gli ha permesso di divulgare in modo innovativo
e contemporaneo questo prodotto”.
Un’università fondata all’interno dello storico castello di Pollenzo (Cuneo)
L’Università di Scienze Gastronomiche è stata fondata nel 2004 all’interno del Castello di Pollenzo, comune di Bra, in provincia di Cuneo e offre un’offerta didattica unica nel suo genere in Italia e all’estero, accogliendo più di tremila studenti di sessanta nazionalità diverse. Attraverso un originale progetto formativo che coniuga studio,
pratica e viaggi didattici in tutto il mondo, consento agli studenti di operare per sviluppare i futuri scenari
del cibo, riconosciuto come valore nel suo ruolo fondamentale nel creare e modellare la società.
Il ricordo commosso di Antonio Maini e Tommso Martini (Slow Food Trentino)
Antonio Maini e Tommaso Martini hanno concluso: “La targa commemorativa che porta il nome di Andrea,
qui nell’ateneo dove lui ha insegnato, è un segno che lui ha lasciato: è stato un innovatore ed ha avuto una
capacità unica di dialogare e costruire reti nel mondo del cibo, dai produttori ai grandi chef. Al tempo
stesso, è stato uno degli animatori della nascita della condotta Slow Food Terre del Noce, lasciando una
impronta indelebile. Con questo segno la memoria di Andrea si lega a un luogo in cui il pensiero di Slow Food si fa azione e quindi diventa politica, un richiamo al nostro impegno in un Trentino che tanto ha
bisogno di coraggio, di consapevolezza e di strumenti per affrontare il futuro”.
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