Curiosità

Quei grappoli a terra tra i vigneti

Quei grappoli a terra tra i vigneti E' la tecnica innovativa suggerita dall'enologo Goffredo Pasolli,

Quei grappoli a terra tra i vigneti

E’ la tecnica innovativa suggerita dall’enologo Goffredo Pasolli, responsabile tecnico di “Maso Poli”, la tenuta fiore all’occhiello della famiglia Togn.

Un grappolo reciso nella parte terminale per favorire una maturazione più omogenea

La vendemmia 2022, anticipata di almeno due settimane rispetto al calendario canonico, da oggi in Trentino entrerà nel pieno della raccolta (almeno in fondovalle) in particolare nei vigneti di Chardonnay base spumante.

Poi si salirà in quota per la raccolta dello Chardonnay di alta collina e tra qualche settimana sarà la volta del Pinot Nero sempre a base spumante.

Per quanto riguarda le altre varietà a bacca rossa (Merlot, Cabernet, Marzemino, Teroldego, Lagrein) da qualche giorno in alcuni vigneti si notano alcuni grappoli a terra. 

Colpa della grandine?

No, per fortuna quest’anno i vigneti del Trentino (almeno finora) sono stati risparmiati da questa calamità.

Quei grappoli a terra sono il risultato di una scelta precisa in campagna: il diradamento con il taglio della parte terminale del grappolo che avviene al momento della “invaiatura” quando cioè i grappoli cambiano colore. 

L’accorgimento ha lo scopo di favorire una maturazione più omogenea dei grappoli, il che garantirà una qualità superiore della vendemmia. Un tempo i contadini avrebbe gridato allo scandalo.

Oggi non più. 

Maso Poli (Pressano), una splendida balconata sulla Valdadige

Da tempo questa tecnica innovativa rientra tra gli accorgimenti pre vendemmiali messi in atto da molte aziende.

Tra queste citiamo Maso Poli (Pressano), l’azienda agricola fiore all’occhiello della famiglia Togn, proprietaria

L’avveniristica cantina dell’azienda agricola Maso Poli (Pressano)

anche dell’azienda vitivinicola Gaierhof di Roveré della Luna.

Del taglio della parte terminale del grappolo ne è fermamente convinto Goffredo Pasolli, presidente dell’Associazione Enologi Enotecnici del Trentino Alto Adige, responsabile di produzione della tenuta Maso Poli.
Un vecchio “maso” del 1700 recentemente ristrutturato nel rispetto del paesaggio, ma con una nuova interpretazione architettonica della struttura.

La tenuta, circondata da 15 ettari di terreno, 10 dei quali vitati, s’affaccia sulla Valdadige e sulla Piana Rotaliana da una posizione ideale per l’altitudine, la composizione del terreno e l’esposizione al sole al riparo dai venti freddi.

“Dare un’anima al vino, renderlo unico, irripetibile e intimamente legato al suo territorio”: sono queste le motivazioni e la filosofia di Maso Poli.

Tutta l’attività dell’azienda agricola è dedicata alla coltivazione della vite che è concentrata solo su alcuni vitigni autoctoni e tipici, in base a parametri rigorosi che implicano selezione e ricerca costante per ottenere la massima qualità possibile in campagna prima e in cantina poi.

Durante tutte le fasi di vinificazione Maso Poli attua un felice connubio di tecniche tradizionali e metodologie moderne.

E il risultato lo si ritrova poi nel bicchiere.

In alto i calici.

Prosit.


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