Un occhio sul mondo

Prosit con il Pinot Nero “Ludwig” di Elena Walch 

Prosit con il Pinot Nero "Ludwig" di Elena Walch  Il gioiello dell'azienda altoatesina ha conquistato il primo posto assoluto al Concorso nazionale di Egna

Prosit con il Pinot Nero “Ludwig” di Elena Walch 

Il gioiello dell’azienda altoatesina ha conquistato il primo posto assoluto al Concorso nazionale di Egna.

Secondo Rohregger. Sul podio (ex aequo) Seeperle e Tiefenbrunner. Il Trentino brinda con il Pinot Nero della Tenuta Volpare.

 

Ludwing, il mitico Blauburgunder Pinot Nero di Elena Walch, si conferma superstar.

Lo avevamo assaggiato qualche settimana fa a Vinitaly nello stand dell’azienda altoatesina assieme all’enologo Stefano Bolognani.

Ci aveva emozionato per la straordinaria eleganza, la freschezza e la complessità.

Evidentemente ha emozionato anche le commissioni d’assaggio del Concorso nazionale sul Pinot Nero di Egna che nei giorni scorsi, alla cieca, dovevano giudicare l’annata 2021. 

Rosso rubino intenso, morbido, fresco ed elegante, accarezza il palato

Le sorelle Julia e Karoline Walch brindano con la mamma Elena

Ludwig è stato proclamarlo vincitore assoluto con un punteggio lusinghiero. 

Rosso rubino intenso, al naso esprime tutta la tipicità dei grandi Pinot Nero grazie ad un profilo che spazia dalle “nuances” fruttate e floreali a sentori speziati di cacao e caffè.

In bocca è morbido e complesso, dotato di una bella acidità e da  una incredibile freschezza. Elegante, chiude con una finezza rara, accarezzando il palato con una persistenza che sembra non avere fine.

Ludwig ha preceduto sul podio il Pinot Noir Riserva Vom Lehm della Tenuta Rohregger e al terzo posto (ex aequo) il Pinot Noir Arthur Rainer della Tenuta Seeperle e il Pinot Noir Riserva Linticlarus di Tiefenbrunner.

Al quinto posto si è classificato il Pinot Nero DeSilva Private Reserve della Tenuta Peter Sölva. 

Come miglior Pinot Nero del Trentino premiata la Tenuta Volpare di Oltrecastello

Il Pinot Nero della Tenuta Volpare

La giuria internazionale del 26° Concorso Nazionale del Pinot Nero, evento inserito come da tradizione nel programma delle Giornate altoatesine del Pinot Nero, era composta da enologi, sommelier e giornalisti del settore provenienti da tutte le regioni italiane e da oltre confine.

Francesco Ronga con la moglie Eliana Franzinelli, proprietari della Tenuta Volpare (Trento)

Oltre ai cinque migliori vini dell’anno, la giuria ha premiato anche i migliori rappresentanti delle rispettive regioni vinicole: per il Trentino la Tenuta Volpare di Oltrecastello, per l’Alto Adige Elena Walch, per la Valle d’Aosta Grosjean Vins, per la regione Friuli Venezia Giulia il Castello di Spessa, per la Lombardia Conte Vistarino, per il Piemonte Bricco Maiolica, per la Toscana la Fattoria San Felo, per l’Umbria l’Azienda Agricola Poggio Petroso, per il Veneto Borgo Stajnbech.

Oltre alle etichette delle cinque cantine vincitrici, sono arrivati in finale i Pinot Nero di Maso Poli, la Tenuta Volpare, Castelfeder, Pfitscher, St. Quirinus, Cantina Kurtatsch, Cantina Girlan, Cantina Tramin, Erste+Neue, Castel Sallegg, Rametz, Tenuta Volpare, Cantina Kaltern, Cantina Bozen, Colterenzio, Cantina Merano, Vivallis, Castello di Spessa, Salurnis, Tenuta Kollerhof, Tenuta Stroblhof, Himmelreich.

Al 26° Concorso di  Egna hanno partecipato 100 etichette di nove regioni

Ines Giovanett, presidente delle Giornate altoatesine del Pinot Nero

Le Giornate Altoatesine del Pinot Nero attirano ogni anno centinaia tra produttori, enologi, appassionati di vino e giornalisti specializzati: le location che ospitano la rassegna, Egna e Montagna, sono considerati centri d’eccellenza della produzione del più nobile dei vitigni a bacca rossa, il Pinot Nero o Blauburgunder, e rappresentano il palcoscenico ideale per presentarlo e metterlo a confronto con altre etichette italiane ed internazionali.

Peter Dipoli, il vignaiolo di Egna, cofondatore del Concorso sul Pinot Nero

Quest’anno al concorso hanno partecipato oltre 100 etichette da 9 regioni vinicole italiane e in occasione della degustazione aperta al pubblico (presso l’antico ostello medievale di Laghetti) è stato possibile degustarle tutte. “Visitatrici e visitatori apprezzano moltissimo la possibilità di degustare e confrontare questa grande varietà di Pinot Nero di una singola annata e delle più diverse regioni vinicole – ha dichiarato Ines Giovanett, presidente delle Giornate Altoatesine del Pinot Nero – è un’occasione unica per poter mettere a confronto terroir, tradizioni e stili.”

Nel corso del weekend inoltre sono state proposte escursioni guidate “Pinot Noir Experience” nei paesi vinicoli di Gleno e Mazzon e nei loro dintorni.

Oltre alle degustazioni aperte al pubblico, presso la Sala della Cultura “J. Fischer” di Montagna, si è tenuta  una prima masterclass dedicata ai Pinot Nero d’Italia e una degustazione verticale del Pinot Nero Ludwig di Elena Walch. 

Egna, Montagna e Mazzon sono le capitali del Pinot Nero Blauburgunder

Ecco le etichette di Pinot Nero premiate al Concorso nazionale di Egna

Le Giornate Altoatesine del Pinot Nero sono uniche in Italia e rendono omaggio al “re” dei vini rossi. L’evento trova la giusta cornice nei paesi di Egna, Montagna e Mazzon, vere e proprie capitali del Blauburgunder, i cui vigneti sono coltivati fino dalla metà del XIX secolo. 

La prima citazione del Pinot Nero Blauburgunder di Mazzon risale al 1869, quando Gustav von Gasteiger – allora proprietario dei masi Schlosshof e Fritzenhof – annota sul diario di famiglia l’assaggio di un buon vino, servitogli alla stazione ferroviaria di Egna, proveniente dalle viti di Pinot Nero messe a dimora alcuni anni prima nel vigneto sottostante allo Schlosshof. L’anno successivo anche Ludwig Barth von Barthenau, professore di chimica all’Università di Vienna, mise a dimora nella proprietà appena acquistata (ora appartiene alla famiglia Foradori, titolare della cantina Hofstätter) diverse barbatelle di Pinot Nero, confermando che il suolo di Mazzon era particolarmente vocato per questa varietà.

Per saperne di più sulla storia, sulle caratteristiche e sulle particolarità di ogni singola parcella di Mazzon consigliamo di consultare – oltre all’utilissima cartina dedicata al vigneto da Alessandro Masnaghetti – il bellissimo libretto, edito qualche anno fa da Peter Dipoli e Michela Carlotto, intitolato “Mazzon e il suo Pinot Nero”, anche questo dotato di una dettagliata carta dei vigneti.

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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