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Latte, è guerra

Protesta ad oltranza degli allevatori italiani contro la multinazionale Lactalis, che controlla il mercato lattiero-caseario imponendo prezzi al di sotto dei costi di produzione.
Siamo alle solite. La politica delle multinazionali e la debolezza delle Istituzioni nazionali ed europee creano un mix esplosivo a danno della nostra economia. Senza il recupero del primato della politica sul resto, ogni settore diventa vulnerabile. Le regole devono valere per tutti, anche per le multinazionali, anzi ancora di più per queste ultime.

 

Nell’ultimo anno il prezzo del latte è calato del 20 per cento arrivando a 34 centesimi al litro, sotto i costi di produzione. Eppure esiste la legge 51/2015, di cui gli allevatori chiedono il rispetto, che impone il prezzo del latte alla stalla commisurato ai costi medi di produzione. Perché non si rispetta?

 

“Il Made in Italy alimentare – ha sottolineato il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo – nel settore lattiero caseario è dominato da una multinazionale straniera che impone unilateralmente agli allevatori le proprie condizioni e beffa le istituzioni nazionali”. Ha ragione. E’ una vera beffa e a farne le spese sono i nostri allevatori.

 

La multinazionale del latte francese Lactalis, dopo aver conquistato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli è diventata il primo gruppo del settore ed è responsabile della chiusura in Italia di 4mila stalle, oltre il 10 per cento del totale, a causa del prezzo del latte riconosciuto agli allevatori deciso in via unilaterale.

 

Ma scusate, che ci sta a fare l’Antitrust? A tutto ciò si aggiungono le importazioni di latte dall’estero che vengono spacciate come Made in Italy per la mancanza di norme trasparenti sull’etichettatura. E’ una vergogna. Non ci sono altre parole.

 

E’ l’ennesimo attacco al Made in Italy, le cui contraffazioni già arrecano un danno economico che supera i 60 miliardi di euro l’anno, una cifra non più accettabile.

Noi stiamo con gli allevatori che difendono un settore che rappresenta la voce più importante dell’agroalimentare italiano con un valore di 28 miliardi di euro con quasi 180 mila gli occupati nell’intera filiera. Il Governo con chi sta?


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Piero Rotolo

Direttore Responsabile vive a Castellammare del Golfo Trapani

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