I Viaggi di Graspo

 La Vernazola della Rabiosa  Casale di Scodosia 

 La Vernazola della Rabiosa  Casale di Scodosia 10 giugno 2022

 La Vernazola della Rabiosa  Casale di Scodosia 10 giugno 2022

La prima testimonianza concreta della coltivazione di una varietà denominata Vernazola nel territorio padovano

La piantata storica di uva Vernazola di Gianmarco Guarise ad Urbana.

la dà lo storico ed ampelografo Norberto Marzotto nei suoi due volumi “Uve da vino” del 1925 stampati a Vicenza dalla tipografia Commerciale. 

La Vernazola è qui descritta come: coltivata in provincia di Padova, in limitate proporzioni, e trovasi specialmente nei comuni di Casale di Scodosia e di Merlara. 

Noi la Vernazola, la abbiamo incontrata al Montagnana Wine Festival, l’incontro con Gianni Boggian, produttore del vino, si tramutò in un ivito alla loro azienda. 

Questo ebbe luogo, presso la sede della Cooperativa alla Zoetara, dove incontrammo Santo Boggian, suo nipote Gianni, il figlio di Santo, Alessio e Gianluca i soci della Cooperativa. 

La degustazione delle varie versioni delle Vernazola: Spumante in autoclave, frizzante sur Lie, fermo in acciaio e fermo con affinamento in anfora ci ha convinto sulla bontà del progetto e del vino. 

Molte le domande e altrettante le risposte, che ci hanno consentito di avere più chiara la cornice del loro progetto. 

Santo Boggia, tra Giuseppe Mazzetti e Dario Carturan alla sua sx.

Il recupero del legno per produrre le barbatelle dei nuovi vigneti, è stato fatto ad Urbana, le piante madri provengono da una piantata centenaria di Vernazola maritata al Salice, di proprietà di Gianmarco Guarise . 

La passione per il mondo contadino e per la sua piantata è per lui una missione. La  coltiva infatti ,ancor oggi, seguendo i cicli lunari e usando i metodi di cento anni fa. 

L’analisi del DNA , fatta da Graspo, ha dato una risposta senza equivoci si tratta della Bianchetta Trevigiana, un vitigno che si ritrova in tutta la Valsugana, in particolare a Feltre dove è nominata Bianca Gentile di Fonzaso. 

Questa varietà nel primo dopoguerra era molto diffusa nella zona intorno a Merlara, la crisi del settore negli anni ottanta, ne ha portato la pressochè totale con vitigni internazionali con maggiore spazio di mercato. 

A distanza di circa un anno, dal primo incontro,ci ritroviamo alla Zoetara su invito del presidente della cooperativa Santo Boggian, classe 35, barba bianca, parlare profondo, grande senso del tempo e rispetto per il territorio: valori che hanno ispirato la nascita della Coop. 

Un  uomo che affascina per i suoi modi, , ma soprattutto grande apertura ai temi della preservazione dei prodotti e del loro retroterra culturale.

È un bel casale, la Zoetara, che si staglia in mezzo alla pianura veneto padovana. La serata ha come tema obbligato la Vernazola, la sua conferma enologica e il territorio della bassa padovana. 

Una bella serata fresc

a col un cielo stellato dove si sente cantare di tanto in tanto la Zoeta (Civetta). È un gruppo, che ama il discorrere e confrontarsi senza sovrapposizione, un vivere in modalità slow, che mai come in questa occasione mostra che ne vale la pena. 

Fra i commensali abbiamo Antonio Mazzetti che si definisce un” naturalista di campagna”, profondo conoscitore dei luoghi e della toponomastica ci ha regalato dei cammei di notizie e particolarità del territorio. 

Ha allargato il discorso Massimiliano Bertolazzi, artista, storico e grande appassionato dei luoghi e delle persone del veronese/vicentino. 

Mauro Gambin ha tirato le fila della serata, dove Graspo era

La splendida torta fatta in casa da Barbara moglie di Gianni Boggian
Foto di gruppo a fine serata

presente, come ospite, per una degustazione descrittiva dei vini della Rabiosa, che hanno avuto parole di apprezzamento da parte di tutti i commensali, conferma ricevuta. 

Il cibo era una tipica espressione del territorio: riso, baccalà con polenta e come dolce la torta margherita sofficissima e con una lievitazione straordinaria. 

Non poteva mancare, dato che era presente , un intervento di Dario Carturan un comico, di straordinario talento, che con i suoi spettacoli personalizzati sta riscontrando grande successo. 

La Vernazola, regina della serata, ha anche in questa occasione confermato le sue peculiarità, soprattutto il suo essere vitigno eclettico. 

È un progetto, questo della Rabiosa, che ha elementi del passato, ma che guarda convinto al futuro. Un futuro che sicuramente dovrà avere il nome di Vernazola. 

Buon viaggio a tutti

Luigino e Aldo


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