Tribuna

La Toscana e le sue anteprime.

La Toscana delle anteprime.

Finita la settimana delle Anteprime, dopo qualche giorno di riflessione,  appena ripresi e a mente fredda è possibile fare un bilancio generale. Chi segue queste manifestazioni sa bene quanto sia importante avere il lavoro facilitato da un’organizzazione perfetta. Anche perchè si deve correre da una parte all’altra, assaggiare centinaia di vini e cercare di farsi un’idea più precisa possibile dell’annata che viene presentata. Come di consueto tutto ha inizio  con la giornata di lavoro dedicata alla stampa all’interno dell’ edizione di BuyWine con il convegno sulla popolarità sui social del vino toscano.  Peccato che la Regione Toscana continui a riunire tutto in un grande ambiente dove, mentre i relatori parlano, tutto intorno si degustano i vini di dieci consorzi considerati “minori” (Carmignano, Colline Lucchesi, Maremma Toscana, Montecarlo di Lucca, Montecucco, Orcia, Pitigliano e Sovana, Terre di Pisa, Val di Cornia e Valdarno di Sopra) con la conseguente confusione. Sempre ottima la selezione di Marco Capitoni  che nel Consorzio del vino Orcia si distingue sempre.Qualche gustosa sopresa nel Consorzio Vini DOC Valdarno di Sopra dove il Podere la Madia e i suoi vini bio si fanno ricordare.

Subito dopo l’Anteprima Toscana ecco il Chianti Lovers dedicato appunto agli amanti del vino che si “ammassano” per assaggiare impedendo a chi deve fare il proprio lavoro di destreggiarsi sull’infinita teoria di vini dalle diverse tipologie.

Chianti Classico.

Dalla Fortezza da Basso alla Leopolda, per Chianti Classico Collection, sempre una manifestazione di interesse, con il classico emblema (il gallo nero) formato da succosi grappoli.  Quest’anno il pubblico ha avuto accesso solo il secondo giorno, cosa buona e giusta, che ha permesso di godere di un’intera giornata di lavoro. Poche le degustazioni guidate, alcune molto frettolose ma come sempre piacevoli le degustazioni ai tavoli con le grandi cantine imperutbabilmente sempre uguali a se stesse e i minori in corsa per assomigliarci.

Vernaccia di San Gimignano

Da Firenze a San Gimignano per conoscere la nuova Vernaccia dove una degustazione affidata all’istrionico Leonardo Romanelli ha registrato il pieno e non pochi son rimasti (non senza mugugni) fuori. Possibile consolarsi con il panorama delle torri e il servizio in sala degustazione dove noi abbiamo scelto di assaggiare il 2018 partendo dall’area più esterna del comune per arrivare alle aziende più vicine alla città di San Gimignano.Una guida poco chiarificatrice sicuramente non pensata per chi deve lavorare non aiuta nella degustazione.

Il Nobile

Maria Luisa Sbernadori Az. palazzo Vecchio

L’ Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano ha mantenuto il giusto equilibrio, ciò che vogliamo trovare e ricerchiamo in una manifestazione del genere. La Fortezza ha ospitato circa 3mila operatori e i giorni dedicati alla stampa sono stati ben distribuiti vista anche la concomitanza con l’Anteprima del Brunello di Montalcino. Il Vino nobile di Montepulciano si è aggiudicato 4 stelle su cinque e sicuramente ha margini per migliorare. Nobile e rosso di Montepulciano hanno dimostrato che la crescita non si ferma e le aziende da noi assaggiate hanno dimostrato tutte grande carattere. Interessante anche il convegno dedicato al clima Vino Nobile di Montepulciano e cambiamenti climatici: l’effetto sulla viticultura a Montepulciano e in Italia”, con qualche spunto in più rispetto ad altri seguiti in questi ultimi anni. Montepulciano ha goduto della bella intesa tra Comune e Consorzio che speriamo, con il rinnovamento dei vertici, proceda su questa via.

Brunello

Ultima ma non ultima, l’Anteprima del Brunello di Montalcino che nell’annata difficile del 2014 ha dimostrato come il vino oltre che in vigna si fa in cantina. Non il solito Brunello ma qualcosa che ( in alcuni casi) lo richiama solo alla lontano. Quattro stelle per l’annata 2018 che parlerà ai posteri.Purtroppo la settimana si è chiusa con una brutta notizia: la scomparsa di Gianfranco Soldera.

 

Roberta Capanni


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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