Stile e Società

La Riserva Bruno Lunelli 2006

La Riserva Bruno Lunelli 2006

La Riserva Bruno Lunelli 2006

Presentato ieri il nuovo gioiello Ferrari: la Riserva Bruno Lunelli 2006 dedicata al capostipite della famiglia. Una bottiglia da collezione dal fondo convesso

Marcello, Camilla, Matteo e Alessandro Lunelli presentano la Riserva Bruno Lunelli 2006

A pochi mesi dai festeggiamenti in pompa magna a Villa Margon per i 120 anni di fondazione della casa spumantistica Ferrari, ieri la famiglia Lunelli ha presentato l’ultimo gioiello della maison: la Riserva Bruno Lunelli 2006 dedicata al visionario capostipite della famiglia. Quel Bruno Lunelli, proprietario dell’Enoteca Lunelli, che nel lontano 1952 rilevò la casa spumantistica del “sior” Giulio Ferrari. “Firmai una montagna di cambiali” (si parla di 30 milioni di lire) confidò agli amici che all’epoca frequentavano la famosa enoteca di Largo Carducci per gustarsi un Marsalino o un vino dolce dei Castelli Romani. 

Le mitiche 10.800 bottiglie del “sior” Giulio in via Belenzani

Grazie alla passione e al talento imprenditoriale, Bruno Lunelli riescì in pochissimo tempo a incrementare la produzione, senza mai scendere a compromessi con la qualità, seguendo quella stessa linea tracciata dal fondatore. Nel 1965, quando Giulio Ferrari muore all’età di 86 anni, le 10.800 mila bottiglie custodite nella storica cantina del “sior” Giulio in via Belenzani erano già diventate 60 mila.

Bruno Lunelli morirà pochi anni dopo, nel 1973. Ma la tradizione continuò con i figli Franco, Gino e Mauro, l’enologo di famiglia che creò il mitico Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, icona della maison trentina con le uve Chardonnay in purezza della tenuta Pianizza.

La terza generazione e le sponsorizzazioni internazionali

Oggi il timone è nelle mani della terza generazione, la new generation: Matteo, Marcello, Alessandro e Camilla Lunelli, garanti del sogno e dei valori del mitico “sior” Giulio e di nonno Bruno. La maison Ferrari diventa così leader in Italia e sinonimo dei brindisi per eccellenza in Italia e nel mondo, grazie anche alle sponsorizzazioni della Formula 1 di automobilismo e dell’America’s Cup.

A distanza di 120 anni quelle mitiche 10.800 bottiglie custodite nella storica cantina del “sior” Giulio, nel corso degli anni sono diventate 100 mila, poi un milione, poi due, poi quattro per raggiungere oggi quota 7 milioni. Spumanti unici, vere e proprie icone che esaltano lo stile di una cantina senza eguali e un territorio – il Trentino – che ha dimostrato di poter competere ad armi pari con le migliori bollicine del mondo, Champagne compreso. 

Il sogno del visionario capostipite Bruno Lunelli oggi è realtà 

Il sogno del visionario Bruno Lunelli oggi è realtà. E lo dimostra il nuovo gioiello della maison: la Riserva Bruno Lunelli 2006, frutto di un meticoloso lavoro in vigna e in cantina. Una bottiglia da collezione che si distingue per la particolare forma dal fondo convesso e che diventa il primo NFT (Non-Fungible Token), un certificato di autenticità digitale che attesta l’unicità di ogni bottiglia. Una Riserva che è la sintesi perfetta della filosofia Ferrari in linea con i sogni del fondatore, Giulio Ferrari, e del capostipite della famiglia Lunelli, Bruno, a cent’anni esatti (1922) dalla nascita del visionario imprenditore trentino.

La storia della maison è racchiusa in questa bottiglia da collezione

“La storia siamo noi” scrissi in occasione dei festeggiamenti per i 120 di fondazione della maison spumantistica trentina. Una storia di passione per il territorio trentino e per i suoi vigneti di montagna, le cui pagine più importanti raccontano di una costante innovazione. Una caratteristica che Bruno Lunelli aveva recepito dal fondatore, Giulio Ferrari, e che era stato in grado di trasformare in spirito imprenditoriale, dando il via all’affermazione dell’azienda in Italia e nel mondo. 

Oggi i nipoti di Bruno, terza generazione della famiglia Lunelli, gli rendono omaggio con una grande Riserva, realizzata in soli 6.891 esemplari numerati, che entra nel mondo degli NFT.

Un assemblaggio magistrale e 16 lunghi anni di affinamento

Dopo un rigoroso lavoro di selezione delle parcelle da cui attingere il miglior Chardonnay, un assemblaggio magistrale e sedici anni di affinamento, il Ferrari Riserva Bruno Lunelli 2006 alza l’asticella della perfezione. Complessa, profonda, matura e al tempo stesso leggera e di lunghissima persistenza, questa bollicina d’autore stringe un legame sottile tra la forza e l’eleganza.

Complice l’annata 2006, caratterizzata da un’alternanza di eventi atmosferici tanto particolari quanto inattesi, la personalità di questo Trentodoc risulta unica, proprio come quella di chi, coraggiosamente, tracciò la strada dei successi di Casa Ferrari.

Ogni bottiglia (6.891 esemplari) è proposta in un prezioso cofanetto

La grandezza di questa bollicina, curata in ogni dettaglio dagli enologi della maison coordinati da Ruben Larentis, “chef de cave”, è posta in massimo risalto anche dal design particolarmente ricercato che la racchiude, uno scrigno che protegge ed esalta il mito.

 

Ferrari Trento ha infatti concepito forma e contenuto di questa Riserva come vere e proprie opere d’arte in dialogo: ogni bottiglia (6.891 esemplari), dal memorabile fondo convesso, è proposta in un prezioso cofanetto o in 120 cassette in legno da sei bottiglie.

 

All’interno è contenuta una card con QR code grazie al quale è possibile scaricare, attraverso un’esperienza personalizzata e guidata, il proprio NFT che è composto in maniera artistica dal modello in 3D della bottiglia di Ferrari Riserva Bruno Lunelli, abbinato a un pattern grafico. Ogni NFT, in quanto versione digitale collezionabile (digital collectible) della bottiglia acquistata, è unico e diverso nella sua identificazione.

Matteo Lunelli: “Un atto d’amore e di riconoscenza verso nonno Bruno”

“Il Ferrari Riserva Bruno Lunelli è un atto di amore e riconoscenza verso nostro nonno Bruno Lunelli e una sintesi perfetta dei suoi valori e del suo spirito visionario”, afferma Matteo Lunelli, Presidente e Amministratore delegto di Ferrari Trento.

 

“Con la sua straordinaria espressività e longevità è un Trentodoc fedele allo stile Ferrari e perfetta espressione della viticoltura di montagna del Trentino, ma, allo stesso tempo, fortemente innovativo. 

 

A cominciare dalla bottiglia, unica al mondo e disegnata ad hoc, che con il suo fondo convesso richiede di essere movimentata solo a mano in ogni fase della sua creazione. Una provocazione per far sì che sia conservata coricata e servita, com’è d’obbligo, soltanto nel secchiello.

 

L’innovazione si ritrova anche nella presenza di un NFT che garantisce l’autenticità di ogni esemplare numerato.”

Con questa Riserva, che nasce a 11 anni di distanza dal primo millesimo, il 1995, e vede la luce nel 120°  anniversario della cantina, Ferrari rinsalda il legame con la sua storia, ma continua a guardare al futuro, spingendo sempre più in alto i confini dell’eccellenza. In alto i calici. Prosit!


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