La parola ai produttori

La passione del conte per le bollicine

La passione del conte per le bollicine   Il Gruppo Degli Azzoni Wines dopo le Marche, la Toscana e il Veneto approda in Trentino

La passione del conte per le bollicine

 

Il Gruppo Degli Azzoni Wines dopo le Marche, la Toscana e il Veneto approda in Trentino. Quattro i gioielli Trentodoc dell’azienda “LeVide”: Cime di Altilia (Brut, Extra Brut, Rosé) e la Riserva Nature Maso Alesiera.

Il conte Valperto degli Azzoni con l’enologo trentino Massimo Azzolini.

Ne ha parlato in termini entusiastici anche Luca Maroni nell’Annuario 2024 dei Migliori Vini d’Italia, un’opera monumentale di 945 pagine che da pochi giorni è nelle librerie. 

Nella sezione dedicata al Trentino Alto Adige Luca Maroni ha dedicato una pagina, noblesse oblige, ai gioielli Trentodoc dell’azienda “LeVide” del conte Valperto degli Azzoni, famiglia nobiliare che possiede alcune tenute e aziende vitivinicole nelle Marche, in Toscana e nel Veneto. 

Un progetto ambizioso quello trentino, meglio un sogno nato alcuni anni fa dalla passione del conte Valperto per le bollicine. 

Quel sogno oggi è realtà: l’azienda “LeVide”, che tradotto dalla parlata ladina della Val di Non significa “Le Viti”, è una delle 66 case spumantistiche dell’Istituto Trentodoc e si presenta sul mercato con quattro tipologie di spumanti. 

Bollicine di montagna,  dal nome emblematico “Cime di Altilia”, che stanno incontrando l’apprezzamento non solo della critica, ma anche dei consumatori.

L’azienda trentina è la più giovane del gruppo Degli Azzoni Wines

Il Trentodoc metodo classico Extra Brut Altilia

“LeVide” è l’azienda più giovane del gruppo DAW (Degli Azzoni Wines) che comprende la tenuta Conte Aldobrando in Toscana, la tenuta Conti Riccati in Veneto e le due tenute Conti degli Azzoni e Primafonte nelle Marche. 

L’azienda trentina – dicevamo – nasce per la passione del conte Valperto dgli Azzoni per le bollicine di montagna, passione che lo ha spinto in Val di Non alla Predaia, sede dell’azienda e ad Ala in Vallagarina dove sono ubicati i vigneti.

“Fin dal primo incontro – racconta l’imprenditore Valperto degli Azzoni – sono rimasto affascinato dalla viticoltura di montagna ed in particolare dai vigneti terrazzati di Maso Alesiera ad Ala. 

Ringrazio l’enologo Massimo Azzolini e gli amici trentini Antonio Largaiolli e sua moglie Paola Zadra per avermi fatto conoscere questa straordinaria realtà. Affrontiamo con entusiasmo questa nuova ed impegnativa sfida che ha radici profonde in un orizzonte di lungo periodo, nella ricerca costante di un prodotto di alta gamma.”

Quei vigneti terrazzati a due passi dal santuario di San Valentino ad Ala

Il vigneto del Conte Valperto degli Azzoni a San Valentino di Ala

I dieci ettari di vigneto, prevalentemente Chardonnay, sono coltivati sulla sponda sinistra del fiume Adige, nel comune di Ala, ad un’altitudine di 600 metri. 

L’Azienda presto troverà sede proprio nell’antico Maso Alesiera, attualmente in fase di ristrutturazione, a due passi dallo spettacolare santuario di San Valentino di Ala, una suggestiva oasi incontaminata da raggiungere dopo essersi inerpicati su ripidi sentieri.

Degli Azzoni Wines: le tenute nelle Marche, in Toscana, Veneto e Trentino 

I conti Valperto, Filippo e Aldobrando degli Azzoni

“Degli Azzoni Wines  – ha precisato il conte Valperto – vanta una lunga tradizione di investimenti diversificati sul territorio nazionale e abbiamo voluto includere nei nostri orizzonti il Trentino poichè è  terra dalla spiccatissima e storica vocazione vitivinicola. 

Si tratta di un progetto molto ambizioso, in cui crediamo fortemente e che vede ottime prospettive di sviluppo. 

Ciò in parte è dovuto al momento favorevole che le bollicine in generale stanno vivendo, ma una buona quota del successo del Trentodoc è legato senz’altro all’alta qualità del prodotto, che nasce in realtà produttive  soprattutto medio-piccole, che prestano da sempre un’attenzione e una cura particolari ai vigneti.  

L’eccellenza del prodotto è garantita dal nostro enologo, Massimo Azzolini, che ha trasferito nelle nostre bottiglie metodo classico Cime di Altilia e Maso Alesiera le competenze e l’esperienza acquisite dopo anni e anni di lavoro.”

Il conte Valperto degli Azzoni con il vino simbolo dell’azienda marchigiana: il “Passatempo” (Montepulciano d’Abruzzo)

Quattro sono i Trentodoc LeVide firmati dallo “chef de cave”, l’enologo trentino Massimo Azzolini che ha tenuto a battesimo l’azienda fin dalla prima vendemmia nel 2015: il Brut millesimato “Cime di Altilia” (100% Chardonnay), l’Extra Brut millesimato “Cime di Altilia” (100% Chardonnay), il Rosé “Cime d’Altilia” (70% Chardonnay e 30% Pinot Nero) e il Brut Nature Riserva “Maso Alesiera”. La produzione è di 50 mila bottiglie.

Il Rosé Cime di Altilia premiato da Luca Maroni con 92 punti

Il Trentodoc Rosè “Cime di Altilia” ha meritato il lusinghiero punteggio di 92 centesimi da Luca Maroni, autore dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani. Colore rosa antico, perlage fine, persistente, setoso. 

Il Pinot Nero conferisce a questo metodo classico una sapidità e una longevità che si sposano con gli aromi della fragolina di bosco. Armonia, fragranza aromatica, briosità. 

Un vino elegante, suadente, delicatamente speziato, morbido e di avvolgente piacevolezza. Di ottima caratura – sostiene sempre Luca Maroni – anche l’Extra Brut Cime di Altilia e il millesimato 2017 premiato con 91 centesimi per la morbidezza avvolgente e la flessuosa satinatura.

La storica e pionieristica azienda marchigiana Conti degli Azzoni

Cinque – dicevamo in apertura – sono le aziende vitivinicole del Gruppo Degli Azzoni Wines: due nelle Marche, una in Toscana (la tenuta Conte Aldobrando), una in Veneto (la tenuta Conti Riccati) e una in Trentino, l’azienda “ViDe”. 

La più importante e storica è l’azienda Conti degli Azzoni di Montefano (Macerata) nel cuore delle Marche: un territorio collinare di 850 ettari a 100 chilometri dai Monti Sibillini e a 20 chilometri dal Mare Adriatico.

L’azienda marchigiana di proprietà dei fratelli Aldobrando, Filippo e Valperto degli Azzoni, è un’azienda pionieristica anche per quanto riguarda la sostenibilità nella gestione: dai vigneti alle lavorazioni in cantina, dalla tracciabilità del prodotto alla scelta di fornitori etici, dal rispetto dell’ambiente a quello per le persone. 

Un legame ancestrale (sette secoli di storia) con la terra e con il vino

La cantina marchigiana si estende – dicevamo – su una superficie di oltre 850 ettari, di cui 130 di vigneti coltivati con i tradizionali vitigni del territorio: Montepulciano, Sangiovese, Ribona e Grechetto, ma anche con i vitigni internazionali Merlot, Cabernet Sauvignon e Chardonnay. Il 97% dei dipendenti è marchigiano.

Il Gruppo degli Azzoni Wines ha un legame ancestrale con la terra e con il vino: affonda le  radici in una tradizione agricola lunga sette secoli, per approdare ai giorni nostri nel segno dell’assoluto rispetto per la natura e di un percorso alla ricerca della sostenibilità, nella consapevolezza che la qualità del vino non può che discendere dalla tutela del terreno, della vite e dell’uva. 

In alto i calici. Prosit!


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