Vino e Ristoranti

La cucina di Paolo Barrale

Il 2016 per l’Associazione Provinciale Cuochi Etnei inizia con un incontro unico e costruttivo, dal punto di vista didattico e culturale. Due giorni a scuola di cucina dello chef stellato dei suoi segreti e delle sue esperienze con la Sicilia nel cuore.

foto barrale
Due giorni alla scoperta della cucina stellata dello chef Paolo Barrale: si è aperto così il 2016 per l’Associazione Provinciale Cuochi Etnei che, come sempre con la Federazione Italiana Cuochi e l’Unione Regionale Cuochi Siciliani, ha proposto ai propri associati e ad associati delle altre provincie dell’Isola un incontro unico e costruttivo, dal punto di vista didattico e culturale.

 

“La cucina stellata di Paolo Barrale”, questo il tema della due giorni svoltasi negli eleganti locali de I Giardini di Villa del Fago, a Santa Venerina, paese della fascia jonica catanese. A salutare lo chef, siciliano originario di Cefalù (Pa), ma da 13 anni campano di adozione, sono stati il presidente dei Cuochi Etnei e presidente Fic Promotion, Seby Sorbello, il vicepresidente dei Cuochi Etnei e presidente dei Cuochi Siciliani, Domenico Privitera, il segretario Vincenzo Mannino.

 

“Siamo lieti che il nuovo anno si apra con un nome d’eccezione come quello del collega Paolo Barrale – ha detto il presidente Seby Sorbello – e siamo convinti che la formazione dei nostri associati sia da collocare sempre al primo posto delle nostre attività, così come previsto dal nostro nuovo calendario”. Un calendario, infatti, che è stato reso noto in questi giorni e che prevede numerosi incontri a scopo didattico e formativo.

 

Siciliano, dunque, attualmente chef nell’azienda vinicola Feudi di San Gregorio, nell’avellinese, nel territorio del Fiano di Avellino e di altri vitigni storici italiani, Paolo Barrale si è distinto per la sua alta professionalità e disponibilità nel rispondere a tutte le domande e richieste dei partecipanti. Ha spiegato come viva in prima persona il territorio e come lo traduca poi nelle proprie ricette, mettendo sempre il cliente a proprio agio.

piatto barrale 2

Il suo menù, così, si è arricchito di aperitivi, antipasti, primi, secondi e dessert, che hanno attirato l’attenzione dei corsisti. Tra gli aperitivi: spritz, Apelle figlio di Apollo, Mpepata di cozze, Papaccella di rinforzo; per poi passare al menù vero e proprio: Gamberi, cagliata di mandorle, mandarino, caviale di basilico; Capesante, foie gras, cipollotto e infuso alle mele; Riso, “friarelli”, ricciola e rofano; Tortelli di bufalo, latte cagliato e olio ravece (o un buon dop iblei); Spigola in crosta di alghe, cavoli e dashi mediterraneo; Maialino speziato, radicchio, mele e rose; Semplicemente… delizia; Ricotta e pere 2015.


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio