Tribuna

La Confraternita del “Sguazet” promotori del Quinto Quarto

Gran Maestro Gabriele Bertuzzi

E’ il nome dialettale trentino che identifica il piatto a base di frattaglie: polmone, cuore, animelle, fegato. Nei giorni scorsi i soci fondatori hanno festeggiato ad Albiano (Valle di Cembra) i 16 anni di attività del sodalizio. Confraternita fondata nel 2003 per tramandare alle nuove generazioni questa antica ricetta popolare.

Pajata a Roma, Lampredotto a Firenze, Finanziera a Torino, Sguazet in Trentino, Morzeddhu in Calabria, Meusa a Palermo.

Sono tutte espressioni dialettali che si riferiscono al cosiddetto “Quinto Quarto”, ovvero alle frattaglie.
Queste così chiamate poiché costituiscono tutto ciò che, parlando dei piaceri della carne, non rientra nei quattro principali tagli nobili, anteriori e posteriori.

Rognoni, animelle, trippa, cuore, polmone, fegato, milza, testicoli, mammelle.

In Trentino per mantenere viva la tradizione di questo antico piatto a base di frattaglie nel 2003 è stata fondata una Confraternita.

Lo scopo è quello di mantenere, garantire e tramandare alle nuove generazioni questa antica ricetta popolare.

Sede: Albiano, in Valle di Cembra, una delle capitali internazionali del porfido.

Diciotto i soci fondatori: Gabriele Bertuzzi (Gran Maestro). Ruggero Odorizzi (Gran Cerimoniere). Erna Pisetta (sindaco di Albiano). Lionello Ravanelli (Gran Tesoriere). Lorenzo Chizzola (Maestro Cantiniere). Giovanna Negri, Antonietta Loreto, Valter Odorizzi, Filomena Loreto, Sergio Baldessari, Ester Rizzoli, Gino Negri, Violetta Begher, Carlo Adami, Miriam Bertuzzi, Gerardo Ciullo, Ivone Ravanelli, Saverio Odorizzi.

Per festeggiare i 16 anni di attività nei giorni scorsi i soci fondatori della Confraternita si sono ritrovati ad Albiano. Un gran numero di amici, simpatizzanti e presidenti delle consorelle Confraternite eno-gastronomiche di Bacco e dello Smacafam in occasione della tradizionale cena di gala.

Socio onorario della Confraternita lo chef Fiorenzo Varesco

Pantagruelico il menu proposto da Fiorenzo Varesco, chef patron della Storica Osteria Morelli di Canezza di Pergine, nonchè socio onorario della Confraternita.

Dopo il brindisi di benvenuto con lo spumante Oro Rosso Dosaggio Zero della Cantina di Cembra. Cominciano le danze sono state aperte da un peccaminoso antipasto “sguazetaro” (patè di fegato con crostini della casa. A seguire aspic di verdure primaverili, rafano e sedano rapa in salamoia) accompagnato dal Merlot Antica Vigna della Cantina Grigoletti di Nomi.

Breve pausa in attesa del risotto con la milza quanto mai apprezzato dai commensali, lo testimoniano i numerosi bis.

Un ghiotto preludio al piatto forte: lo sguazet di vitello con la polenta  di Storo accompagnato dal radicchio, erbe di campo e sedano rapa marinato.

Una bontà per un matrimonio d’amorosi sensi con il sontuoso Gonzalier sempre della Cantina Grigoletti.

Chiusura in dolcezza con lo strudel di mele abbinato al suadente San Martim Grigoletti. Non potevano certo mancare le grappe.- della Val di Cembra. In alto i calici.

Giuseppe Casagrande


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