Tribuna

Guida al Bere Rosa: i top wine del Trentino Alto Adige

Guida al Bere Rosa: i top wine del Trentino Alto Adige Martedì 31 ottobre a Mori la presentazione della Guida 2024 "Rosa Rosati Rosé".

Guida al Bere Rosa: i top wine del Trentino Alto Adige

Renato Rovetta, responsabile della Guida, con Carol Agostini e Federica Silenzi

Martedì 31 ottobre a Mori la presentazione della Guida 2024 “Rosa Rosati Rosé”. Dieci le aziende trentine premiate. Mattè (Volano) e Sajni Fasanotti (Mori) superstar con 97 centesimi. In Alto Adige exploit di Arunda (Meltina) e Colterenzio (Cornaiano).

«Se son rose… fioriranno” recita un vecchio adagio popolare. E le rose quest’anno sono fiorite davvero ed anche in gran quantità stando al verdetto della giuria internazionale del Concorso Enologico Nazionale dedicato ai vini Rosa, Rosati e Rosé che ha assegnato punteggi da standing ovation ai top wine del Trentino Alto Adige. 

Lo abbiamo scoperto consultando in anteprima l’edizione 2024 della Guida ai vini rosati di Renato Rovetta che sarà presentata martedì pomeriggio 31 ottobre alle Tenute Sajni Fasanotti di Mori. 

La Guida 2024 ha assegnato 47 “Gran Menzioni” e 151 “Rose d’oro”

Josef Reiterer, patron della casa spumantistica Arunda di Meltina (Bz).

Al giudizio della giuria internazionale (composta da esperti degustatori italiani, francesi, tedeschi, austriaci e svizzeri) sono stati sottoposti 427 rosati delle tipologie Vini Fermi, Frizzanti, Metodo Martinotti e Metodo Classico provenienti da Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Premiate con la “Gran Menzione” (il riconoscimento più prestigioso, punteggio oltre 96  centesimi) 47 etichette e con la “Rosa d’oro” (punteggio da 90 a 95 centesimi) 151 etichette.

Exploit delle aziende trentine Sajni Fasanotti (Mori) e Mattè (Volano)

La famiglia Malfer (Revì Spumanti)- Giacomo, Carmen, Paolo e Stefano Malfer

La giuria internazionale ha assegnato il riconoscimento della “Rosa d’oro” e la “Rosa d’oro con Gran Menzione” a dieci cantine, aziende agricole e case spumantistiche del Trentino.

Exploit delle Tenute Sajni Fasanotti di Mori e dell’azienda Mattè di Volano premiate con il punteggio più alto: 97 centesimi. Due aziende giovani, fondate entrambe nel 2019.

Le Tenute Sajni Fasanotti sono state premiate per due vini: il Pinot Grigio Ramato Controcanto 2021 (accreditato di 97 punti) e lo spumante Trentodoc Brut Rosé De La Rose (accreditato di 94 punti). L’azienda agricola Mattè è stata premiata per il Rosato delle Dolomiti “Fiorir de Soreie”.

Tenute Sajni Fasanotti a Mori: cantina, wine shop e ristorante 

Le Tenute Sajni Fasanotti sono un nome nuovo nel panorama vitivinicolo trentino.

L’azienda di Mori è stata fondata nel 2019 dall’imprenditore Umberto Sajni Fasanotti, già proprietario della Dani Instruments. Sorge lungo la strada che collega Rovereto a Riva del Garda e dispone di 10 ettari vitati sulle pendici del Monte Baldo.

Oltre alla cantina con annesso wine shop e sala degustazione, recentemente è stato inaugurato un ristorante, il “Boccondivino”, con l’intento di intercettare i flussi turistici che hanno come destinazione il Lago di Garda.

Tornando al prestigioso riconoscimento della Rosa d’oro e della Gran Menzione assegnato al Pinot Grigio Ramato “Controcanto” (97/100) la giuria è rimasta impressionata dall’eleganza, dalla sapidità e dalla struttura di questo vino. Un vino dalle spiccate note agrumate e balsamiche tipiche dei climi mediterranei (d’altronde il Lago di Garda con i suoi benefici influssi è ad un tiro di schioppo).

 

L’azienda agricola Mattè di Volano: una tradizione di famiglia

 

Fiorentino Sandri e Mario Pojer festeggiano con il giornalista Giuseppe Casagrande

Altra “new entry” nel mondo del vino trentino è l’azienda agricola Mattè di Volano, nata nel 2019 per volontà di due fratelli, Bruno (agronomo) e Michele (enologo), che hanno deciso di continuare la tradizione di famiglia iniziata nel 1946 dal bisnonno Mario. L’azienda si è imposta al Concorso nazionale sui vini rosati  conquistando con il prestigioso punteggio di 97 centesimi la Rosa d’oro e la Gran Menzione speciale grazie al Rosato Igt delle Dolomiti “Fiorir de Soreie” annata 2020 ottenuto da uve Cabernet Sauvignon. Un vino dal colore rosa pallido che ricorda il fenomeno dell’Enrosadira quando, al calar del sole, le Dolomiti si tingono di rosa. Da qui l’idea di chiamare questo vino “Fiorir de Soreie” che nel ladino della Val di Fassa significa tramonto.

Un vino suadente ed elegante che ricorda i tramonti rosei dei Monti Pallidi

Bruno e Michele Mattè, la nouvelle vague dell’Azienda agricola di Volano

Il “Fiorir de Soreie”, dal colore brillante che ricorda i tramonti rosei dei Monti Pallidi, è un vino molto elegante e suadente che conquista per il bouquet speziato con sentori di piccoli frutti e un leggero retrogusto di melagrana.

Al palato è fresco, sapido, di buona struttura. Le uve Cabrnet Sauvignon da cui nasce provengono da un vigneto collinare a 300 metri di quota con sistema di allevamento a pergola semplice con orientamento Nord-Est.

L’azienda Mattè, oltre al rosato “Forir de Soreie”, produce una Nosiola, Avell, che prende il nome dal nocciolo (Corylus Avellana) per via del sentore di nocciola caratteristico di questo vino, un Marzemino, Krea (da argilla), nella zona dei Ziresi e il Menér, un blend di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Carmenere.

Per quanto riguarda la Nosiola e il Marzemino, presenti in Trentino fin dai primordi della viticoltura, “noi crediamo sul potenziale qualitativo di questi due vitigni – hanno dichiarato i due fratelli Mattè – e cerchiamo di preservare le vecchie viti ormai ultrasessantenni con una meticolosa gestione del vigneto.” 

Premiati (96 centesimi) il Cavaliere Nero Revì e il Rosé di Pojer & Sandri

Con il punteggio di 96 centesimi (Rosa d’oro e Gran Menzione) sono stati premiati il Trentodoc Rosé Cavaliere Nero Riserva 2016 della casa spunantistica Revì di Aldeno e lo spumante Brut Rosé di Pojer & Sandri di Faedo. Un gradino sotto, a quota 95, troviamo il Trentodoc Rosé Altrmasi della Cavit.

Folta la schiera dei rosati premiati con il punteggio di 94 centesimi: il Trentodoc Rosé Revì, la Schiava Gentile della Bottega dei Vinai (Cavit), il Vallagarina Syrah in Rosa bio 2021 di Vallarom e il Trentodoc Brut Rosé De La Rose delle Tenute Sajni Fasanotti di Mori.

Premiata anche la Cantina di Aldeno con l’Altinum Rosé e il Flumen

Con il punteggio di 93 centesimi troviano poi la Cantina di Aldeno premiata per il Trentodoc Altinum Rosé del 2020. Tre le etichette premiate con il punteggio di 92 centesimi: la Cantina di Aldeno con il Trentodoc Rosato Athesim Flumen (Lagrein, Teroldego) annata 2022, Pojer & Sandri con la Schiana “Vin dei Molini” annata 2021, Andrea Forti Wines con l’Andrè Rosé millesimato 2017. Seguono a quota 91 centesimi il Pinot Grigio Ramato Borgognoni Rosa 2021 di Igor Delaiti e il Vo’ Rosé de Saignée bio Dosaggio Zero annata 2019 di Vallarom. 

Chiude la carrellata delle etichette trentine premiate con la Rosa d’oro il Trentodoc Riserva Piancastello Rosé annata 2018 di Endrizzi.

Come miglior etichetta, infine, è stata premiata l’immagine del Trentodoc Andrè Rosé dell’azienda Andrea Forti Wines, Villa Parolari, Trento.

In Alto Adige si confermano Arunda (Meltina) e Colterenzio

Per quanto riguarda l’Alto Adige il Concorso nazionale sui vini rosati ha premiato, ancora una volta, la casa spumantistica Arunda di Meltina, la maison di spumanti più alta d’Eurpa (1.200 metri sul livello del mare). Il mitico Josef Reiterer è stato premiato per il Brut Rosé Exceller con l’altisonante punteggio di 97 centesimi. Premiato anche l’Arunda Brut Rosé con il punteggio di 92 centesimi. Lusinghiero altresì il punteggio (96 centesimi) che la giuria internazionale ha  asegnato al Pfefferer Pink della Cantina Schrecknichl Colterenzio di Cornaiano. Un rosato fresco e fruttato, ottenuto da un blend di diverse varietà a bacca rossa tipiche del territorio altoatesino. 

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Versatilità, freschezza, eleganza: i rosati piacciono sempre di più

I vini rosati, superati i pregiudizi del passato quando molti erano convinti che fossero degli strani melange di vini bianchi e rossi, stanno vivendo un momento magico. E se ci fosse ancora qualche scettico sarà bene ribadire che nascono da uve a bacca rossa attraverso un procedimento che riduce al minimo i tempi di macerazione a contatto con le bucce e i vinaccioli (poche ore), in modo che solo una piccola parte delle sostanze coloranti e dei tannini venga ceduta al vino. Questa tecnica particolare è chiamata vinificazione in rosa.

L’unica eccezione è quella delle cuvées degli spumanti rosati ottenuti mediante il metodo classico, che possono essere ottenute anche mescolando vini bianchi (ad esempio lo Chardonnay) e rossi (il Pinot Nero).

La tecnica di valutazione per giudicare i Vini Rosa, Rosati e Rosé 

In sede di presentazione del Concorso nazionale riservato ai Vini Rosati il responsabile della Guida, Renato Rovetta, ha ribadito che è diversa la tecnica di degustazione e la terminologia rispetto ai concorsi tradizionali. Grande importanza nei Vini Rosati rivestono il colore declinato in cinque diverse cromie (rosa cipria, rosa sabbia, rosa salmone, rosa corallo e rosa cerasa), la limpidezza e la trasparenza. Per il giudizio di merito, invece, determinanti sono soprattutto la piacevolezza, l’Intensità gusto-olfattiva, l’eleganza, l’armonia e la persistenza.

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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