Curiosità

Confraternite trentine nelle terre dei Gonzaga, Lambrusco mantovano

Le Confraternite trentine di Bacco e dello Smacafam, fondate negli anni Novanta del secolo scorso dal decano dei giornalisti enogastronomici del Trentino Alo Adige Giuseppe Casagrande.

Hanno organizzato anche quest’anno per sabato 15 giugno la tradizionale gita di primavera fuori porta all’insegna della cultura, della buona tavola e del buon vino.

Dopo Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Istria, Emilia Romagna, Marche, Umbria quest’anno la scelta è caduta sulle Terre dei Gonzaga.
Due città simbolo: Mantova e Sabbioneta, ribattezzata quest’ultima la “piccola Atene” dei Gonzaga.

Città entrambe patrimonio mondiale dell’Unesco, ma anche capitali del Lambrusco mantovano e della buona tavola.

A questo proposito è prevista la visita alla Cantina di Viadana, mentre per il pranzo la comitiva si trasferirà a Villastrada di Dosolo.
Da Nizzoli, il ristorante del Buon Ricordo, tempio dei buongustai, frequentato da illustri personaggi del mondo della cultura.
Mario Soldati a Gianni Brera, da Antonio Ligabue a Zavattini, da Monicelli al conte Nuvoletti solo per citarne alcuni.

Il patron del locale è il mitico Arneo Nizzoli ideatore di una miriade di eventi legati all’enogastronomia. Le “maialate”  invernali, i festival delle rane, delle lumache, della zucca, le settimane dei risotti, dei salumi, del melone.

Tutti eventi accompagnati dal Lambrusco mantovano di Viadana, vino rustico, ma schietto e genuino, ideale per questo trionfo di peccati di gola.

A  proposito di Lambrusco il vitigno Viadanese è una delle massime espressioni del “terroir” mantovano.

Una varietà storicamente coltivata nella pianura mantovana tra il fiume Oglio e il Grande Fiume Po.

Cinque le località vocate alla coltivazione di questa particolare tipologia di Lambrusco: Viadana,  Sabbioneta, Pomponesco,  Dosolo e Rivarolo Mantovano.

La Cantina di Viadana “”residente Andrea Pezzali, vice Nicolino Mortini) offre ai wine lover una gamma  quanto mai vasta di Lambruschi Dop e Igt.

Dal mitico Cavalcabò (il gioiello della cantina dedicato agli antichi signori di queste terre) al  Vs Viadanese Sabbionetano in purezza.

Dal Salico, un piacevolissimo rosato in onore dell’imperatore Corrado che nel 1038 istituì l’ereditarietà dei feudi nobiliari. Lo spumeggiante Vespasiano (anche in versione amabile) in onore del duca Vespasiano Gonzaga. In epoca rinascimentale trasformò Sabbioneta nella “piccola” Atene dell’epoca.

Ed ancora: il Lambrusco Corte Vitaliana, un blend di varietà locali “Viadanese, vitigno conosciuto anche con il nome di Groppello Ruberti”.

Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Salamino, Lambrusco Ancellotta. Lo spumante Krasì (vitigno Viadanese) dal colore rosato brillante, bouquet delicato e il Pignoletto, un frizzantino fresco e beverino. In alto i calici. E lunga vita al Lambrusco mantovano. Prosit.


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio