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Cibi diVersi: a Siracusa evento culturale de I Monsù, Accademia Siciliana di enogastronomia

Quando il cibo diventa bellezza. Gusto e cultura si incontrano in una magica serata che nasce dalle poesie di Pablo Neruda. Un menù di rigorosa matrice siciliana costruito da Anna Martano, direttrice Accademia de I Monsù per sposarsi ai cibi cantati.
Una platea incantata per una serata speciale. Una selezione delle Odi Elementari di Neruda, dedicate al cibo e vino, curate da Anna Martano per svelare il significato nascosto e profondo del cibo.

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Ad accompagnare i versi le note armoniose e morbide del pianista Maestro Salvino Strano, al quale I Monsù hanno conferito un riconoscimento nel corso della serata, con brani degli Inti Illimani, quali Ojos Azules, Morricone e il suo Gabriel’s Oboe e tanto altro sempre dal sound andino. E quale sottofondo per l’ultima delle poesie, lette con passione e intensità emotiva da Anna Martano, Salvino Strano ha scelto il Piovani de “La vita è bella” per celebrare la bellezza della vita che è fatta di cibo, di vino e di incontri.

 

Il menù della serata è fatto di pititteddi e liccumìe di rigorosa matrice siciliana ed è costruito per sposarsi ai cibi cantati da Neruda. Così il pomodoro è protagonista insieme alla pasta da antichi grani siciliani (tumminia, margarito e perciasacco dell’Azienda agricola Damigella che sta diffondendo capillarmente la conoscenza di questi sapori perduti), la patata ha trionfato nella sua versione “apparecchiata”, la cipolla di Giarratana ha offerto la sua dolcezza, e tanti sfizi ancora e, per finire, il gelo di anguria (mellone come direbbero i palermitani che con questo dolce celebrano la loro Santuzza): una tavola siciliana raccontata dal più grande poeta cileno. Perché nulla meglio del cibo unisce uomini e popoli.

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Insieme ai piatti i grandi vini della Cantina Fausta Mansio in degustazione guidata dall’enologo Olaf Consiglio. Si è iniziato con Apollo, il sapido Grillo ultima creazione di questo giovane ma promettente uomo del vino, seguito dal già noto Micol, profumatissimo Moscato di Siracusa vinificato in secco; si è continuato con il Pettirosso, un Nero d’Avola prodotto con una macerazione abbreviata che gli conferisce tannini morbidi e vellutati.

 

Infine, il Passito per accompagnare il dessert. Ma le sorprese della serata non sono finite. All’evento ha partecipato anche il celebre pasticciere Franco Neri creatore delle Perle di Mandorla, un’eccellenza pluripremiata e riconosciuta in tutto il mondo, da Londra a Ulan Bator, da Roma a Dubai; dolcetti che racchiudono quattro Igp del siracusano: la mandorla pizzuta di Avola, il miele degli Iblei, il limone di Siracusa e il Moscato di Siracusa nella sua variante dolce.

 

E quale Moscato? Naturalmente quello di Olaf. La platea si è incantata ad ascoltarli insieme, il pasticciere e l’enologo, raccontare la nascita delle Perle. Esempio di come cibo e vino, oltre ad essere un grande piacere della vita, oltre ad essere cultura e storia, siano strumento di crescita economica e occupazionale.

 

I Monsù, che riescono a catalizzare eccellenze intorno alla loro attività, pongono l’enogastronomia storica siciliana al servizio della cultura e della promozione del territorio perché la Sicilia, dal grande passato, abbia il grande futuro che merita!


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