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Cesarini Sforza, un brindisi lungo 50 anni

Cesarini Sforza, un brindisi lungo 50 anni Festeggiamenti in pompa magna al Castello del Buonconsiglio con il direttore Enrico Zanoni,

Cesarini Sforza, un brindisi lungo 50 anni

Gli splendidi giardini del Castello del Buonconsiglio

Festeggiamenti in pompa magna al Castello del Buonconsiglio con il direttore Enrico Zanoni, il presidente Lorenzo Libera e l’enologo Andrea Buccella. Stappati alcuni esemplari delle 1.200 bottiglie della Riserva Blanc de Blancs Aquila Reale, annata 2004, Limited Edition.

Cornice più suggestiva non poteva esserci per i festeggiamenti della maison spumantistica trentina Cesarini Sforza che quest’anno taglia l’importante traguardo dei 50 anni di vita. Festeggiamenti in pompa magna nei giardini del Castello del Buonconsiglio e nella sala delle Marangonerie affidati – noblesse oblige – all’estro creativo dello chef stellato trentino Alessandro Gilmozzi patron del Ristorante “El Molin” di Cavalese nonchè presidente dell’Associazione Ambasciatori del Gusto. Gran cerimoniere il direttore generale di Cesarini Sforza, Enrico Zanoni, affiancato dal presidente Lorenzo Libera e dell’enologo responsabile della produzione Andrea Buccella. 

Per celebrare i 50 anni una limited edition di Aquila Reale Riserva 2004

Zanoni ha brevemente tracciato la storia della maison trentina e del piano di sviluppo dopo l’acquisiz

ione della maison da parte della Cavit (oggi la produzione, nelle diverse tipologie, si aggira sul milione e 200 

mila bottiglie) brindando,

in occasione del 50° anniversario, con una limited edition di Aquila Reale Riserva dell’annata 2004 prodotta in soli 1.200 esemplari nel vigneto cembrano di Maso Sette Fontane.

Un Blanc de  Blancs, Chardonnay in purezza, che dopo 20 anni ha vinto la sfida del tempo e diventa emblema di longevità.

Uno spumante sontuoso degno dell’Aquila effigiata in etichetta 

Enrico Zanoni, direttore generale della maison Cesarini Sforza, con il presidente Lorenzo Libera

Lo abbiamo assaggiato con alcuni colleghi giornalisti. A questo punto chiederete il giudizio. La risposta: sontuoso, degno del nobile blasone dell’Aquila effigiata in etichetta.

La straordinaria complessità olfattiva si presenta con delicati sentori di agrume candito

arricchiti da note di frutta secca con un perlage fine cremoso e di grande persistenza.

La piacevole acidità dona al vino freschezza e lunghezza gustativa.

La 2004 è stata un’annata particolare, che si è manifestata con un inverno piovoso cui è seguito, nel corso dell’anno, un andamento climatico meteo senza particolari fenomeni atmosferici.

Nella fase finale della maturazione le uve hanno beneficiato di buone escursioni termiche e sono state raccolte nella prima decade di settembre.

Dopo un decorso regolare delle fermentazioni, i vini in parte sono stati affinati in carati di legno fino a poco prima del tiraggio avvenuto nella seconda metà di maggio 2005.

Poco più di un migliaio di bottiglie della Riserva Aquila Reale 2004 sono state mantenute per 228 mesi in affinamento “sur lies” fino alla sboccatura avvenuta nel 2024 proprio in occasione del 50° compleanno della maison.

Alessandro Gilmozzi, un menu degno di un grande ristorante stellato

Lo chef stellato Alessandro Gilmozzi, patron del Ristorante El Molin di Cavalese

Uno spumante sontuoso – dicevamo – per un menu altrettanto sontuoso, artefice lo chef stellato con duplice stella (rossa e verde) Alessandro Gilmozzi patron del Ristorante “El Molin” di Cavalese.

Stuzzicanti i finger food: la tartelletta al Trentingrana con vegetali e caviale di trota, i macarons di pasta con salmerino alle erbe, il cornetto di segale con ragù di anguilla brasata e acetosella, la tartare di cervo, pistacchio, ricci di mare in pacchero di Felicetti. 

A tavola Gilmozzi ha poposto una invitante tartare di trota salmonata, crema d’uovo ed erbe aromatiche, un sublime risotto agli asparagi di Zambana con ricotta, pepe e menta e, piatto forte della serata, la pluma iberica (un pregiato taglio di maiale) marinata e scottata alla brace con patata 50/50. Una bontà.

Peccaminosi i dolci serviti in giardino: la bavarese ai tre cioccolati, i cannoli di sfoglia, i bon bon Sacher, i macarons, la mora caprino e pistacchio con show finale del mastro pasticcere: la veneziana con crema chantilly. 

Cesarini Sforza, una storia imprenditoriale lunga cinquant’anni

 

L’enologo Andrea Buccella, responsabile produzione di Cesarini Sforza

Le origini della maison trentina vanno ricercate nel passato nobiliare della famiglia Cesarini Sforza, i cui esponenti erano membri effettivi del governo del Ducato di Parma. Due secoli fa, i Cesarini Sforza si trasferirono in quello che, allora, era il Principato Vescovile di Trento. E anche nella città del Concilio Tridentino un membro della famiglia, il conte Filippo, assunse un ruolo di spicco e venne nominato Podestà.

In un contesto rurale e agricolo come quello trentino, all’epoca le nobili casate contribuirono all’economia locale grazie agli appezzamenti che possedevano e mettevano a frutto, coltivando le splendide campagne di una terra vocata alla tradizione vitivinicola. Tra queste famiglie figurano anche i Cesarini Sforza che, imparentati con altre nobili casate, incrementarono la superficie coltivata a vigneto.

L’azienda fu fondata da Lamberto Cesarini Sforza nel 1974 assieme ad alcuni amici

Enrico Zanoni, direttore generale della maison Cesarini Sforza

L’antica eredità venne raccolta da Lamberto Cesarini Sforza che nel 1974 con alcuni amici imprenditori fondò l’azienda affiancato nella coraggiosa avventura enologica da Nereo Cavazzani e da Giuseppe “Bepi” Andreaus. Quest’ultimo dieci anni prima, nel 1964, aveva fondato assieme a Leonello Letrari, Riccardo Zanetti, Pietro Tura e Ferdinando “Mario” Tonon, 

l’Equipe5.

Fin dall’inizio Lamberto Cesarini Sforza si pose un obiettivo ambizioso: produrre spumanti di altissima qualità capaci di imporsi sulle tavole dei trentini, palati “educati” a riconoscere

l’eccellenza delle bollicine, ma anche sulla scena nazionale e internazionale, confrontandosi con etichette importanti. In pochi anni, Lamberto Cesarini Sforza riuscì a selezionare vigneti eccellenti costituiti esclusivamente da uve Chardonnay e Pinot Nero. 

La svolta nel 1976 con la nascita del primo spumante metodo classico

La sede della casa spumantistica Cesarini Sforza a Ravina di Trento

Il 1976 rappresentò il punto di svolta dell’aristocratica cantina: in casa Cesarini Sforza venne imbottigliato il primo spumante elaborato secondo il Metodo Classico a cui, nel 1985, fece seguito l’esordio del Metodo Classico Rosé, prodotto con uve di Pinot Nero.

Fin dalle origini le sfide sono il motore della cantina: grazie a una minuziosa e audace

ricerca viticola ed enologica, nel 1986 Cesarini Sforza diede vita alla prima annata di

Aquila Reale Riserva, ottenuta da uve Chardonnay in purezza, coltivate in vigneti ad

altitudini superiori ai 500 metri sul livello del mare. Uno spumante vigoroso e di grande

complessità, prodotto in tiratura limitata, destinato fin da allora a essere emblema di

longevità e punta di diamante dell’azienda.

Ambasciatori dell’arte spumantistica italiana e della denominazione Trentodoc 

Gli spumanti metodo classico Cesarini Sforza della linea 1673

Su queste premesse d’eccellenza nascono i pregiati spumanti Cesarini Sforza, oggi

ambasciatori dell’arte spumantistica trentina e italiana. Una storia affascinante, legata a

doppio filo con la denominazione Trentodoc. Cesarini Sforza ha infatti contribuito

fortemente alla nascita del Metodo Classico e del Trentodoc che, ancora oggi, incarna con

fierezza l’unicità delle bollicine prodotte in Trentino.

Oggi Cesarini Sforza è sinonimo di nobili ed eleganti bollicine che si declinano nel

sofisticato e vigoroso Aquila Reale Riserva, punta di diamante della produzione, e nella

raffinata linea 1673. Perfetti sotto il profilo organolettico, ricercati per l’inusuale

equilibrio di gusto e freschezza e ineguagliabili per lo stile che emana ogni bottiglia, gli

spumanti Cesarini Sforza sono autentici ambasciatori dell’arte spumantistica italiana,

capaci di conquistare e stupire anche i palati più raffinati degli intenditori più esigenti.

Quei vigneti di origine porfirica con i muretti a secco della Val di Cembra

I vigneti della maison Cesarini Sforza in Val di Cembra

Gli spumanti Cesarini Sforza sono prodotti con uve coltivate prevalentemente in Val di

Cembra a quote che variano dai 300 ai 600 metri con diversi microclimi diversi. La Val di Cembra, percorsa dal torrente Avisio, beneficia dei veni provenienti dal Lago di Garda (la famosa “Ora del Garda”) che la rendono particolarmente vocata alla coltivazione delle varietà per le basi spumante, in primis Chardonnay e Pinot Nero. Inoltre i terreni di origine porfirica regalano ai vini una straordinaria sapidità. 

Il paesaggio è dominato dai vigneti sostenuti da ampi terrazzamenti delimitati da muretti a secco, che nel loro complesso si sviluppano per oltre 700 chilometri e sono coltivati prevalentemente a pergola trentina e in parte a guyot.

La filosofia produttiva con vendemmia rigorosamente a mano 

Progettualità, interpretazione e terroir. Queste sono le basi della filosofia produttiva

Cesarini Sforza. La vendemmia viene effettuata rigorosamente a mano per garantire l’integrità del grappolo che, insieme alla pressatura soffice, permette di ottenere la perfetta separazione

delle diverse frazioni di mosto. La pressatura è una delle fasi più delicate nella produzione

di uno spumante Trentodoc. Per le selezioni, Cesarini Sforza utilizza una pressa

tradizionale del tipo verticale che consente di estrarre il mosto in modo molto soffice

preservando al massimo la qualità. Il remuage del TrentoDoc Cesarini Sforza viene

effettuato a macchina, consentendo la riduzione dei tempi e la perfetta lavorazione di

tutte le bottiglie, a garanzia della massima qualità e costanza del prodotto. 

Nel 2021 Cesarini Sforza Spumanti ha rinnovato completamente la linea di sboccatura con

l’acquisto di macchine di ultima generazione per il carico automatico delle bottiglie sulla

congelacolli, sboccatura e dosaggio, tappatura, miscelatrice della liquer, ispezione del

volume di riempimento, il tutto a garanzia di una perfetta preparazione dello spumante.

I tiraggi iniziano a partire dal mese di marzo, con una produzione di circa un milione e 200 mila bottiglie annuali che vengono stoccate in appositi cestoni e mantenute per un tempo

minimo di circa 20 mesi in affinamento sui lieviti, in una cantina interrata e climatizzata,

dove la temperatura viene mantenuta costante a 12-14 gradi tutto l’anno. Non meno

importante è l’affinamento post sboccatura, che va da alcuni mesi a oltre 6 mesi, a seconda del prodotto.

L’Aquila Reale, un’icona, simbolo regale del blasone di Cesarini Sforza

Simbolo del blasone di Cesarini Sforza è l’Aquila Reale, emblema dell’eccellenza della casa spumantistica trentina. Non è un caso che il suo marchio dorato sia stato scelto per rappresentare la punta di diamante della produzione firmata Cesarini Sforza.

Aquila Reale Riserva nasce nel 1986 dal desiderio di realizzare un Metodo Classico

di rara perfezione, capace di racchiudere in una tiratura limitata tutta l’energia e la forza

del terroir trentino ed elevarli verso nuovi orizzonti.  Nel 2001 Aquila Reale diviene un vero e proprio cru, accentuando le sue caratteristiche di esclusività, pregio ed eccellenza.

Il vigneto cru di Chardonnay di Maso Sette Fontane in Val di Cembra

I vigneti terrazzati della Valle di Cembra

Prodotta con sole uve Chardonnay e solo in annate che permettono una perfetta sanità e

maturazione delle uve, Aquila Reale nasce al Maso Sette Fontane a una quota di 500 metri su un terreno detritico ricco in scheletro, leggermente calcareo non molto profondo, esposto ad Ovest, che garantisce la salubrità dei preziosi acini. La marcata escursione termica tra il giorno e la notte assicura un’ottima maturazione e preserva l’acidità dei grappoli, caratteristica indispensabile per ottenere vini dalla grande longevità.

Giacitura, altitudine ed esposizioni del vigneto rallentano il processo di maturazione

consentendo l’ottenimento di uve, e quindi vini, di estrema eleganza e finezza.

Questi elementi naturali conferiscono una singolare personalità ai grappoli e concentrano

profumi raffinati negli acini, che uniti alla cura e all’esperienza, si trasformano in uno

spumante di alta classe. Le uve vengono raccolte manualmente tra fine agosto e inizio

settembre e pressate con il torchio Marmonier, il torchio verticale utilizzato prevalentemente nella regione dello Champagne, in cui gli acini vengono pressati interi in maniera molto delicata: ciò permette di ottenere un limpido mosto fiore pari al 50% dalle incredibili caratteristiche qualitative. Il tiraggio dell’Aquila Reale avviene ad inizio estate e le bottiglie vengono poi stoccate in appositi cestoni e mantenute per oltre 90 mesi in affinamento sui lieviti.

La linea 1673: Riserva, Rosé e Noir Nature, tre raffinati Trentodoc

Nella gamma delle etichette Cesarini Sforza un ruolo di primo piano riveste la pregiata

linea 1673, rappresentata dalle etichette Riserva, Rosé e Noir Nature. Tre raffinati

Trentodoc di grande personalità che esprimono le diverse sfaccettature dei diversi vigneti

collocati tra i 450 e i 670 metri, in una zona ad altissima vocazione. Qui, dove i

grappoli maturano sprigionando ricercati aromi floreali, a garantire risultati straordinari

sono la raccolta manuale, un’accurata selezione, la pressatura soffice delle uve intere in

Marmonier, una decantazione statica dei mosti e la precisione in ogni fase della

produzione.

“Must” di ogni cantina, enoteca, ristorante o collezione privata, la linea 1673 si fregia di

etichette i cui aromi non hanno rivali a qualsiasi latitudine: se i sentori minerali e sapidi

richiamano i terreni ricchi di porfido, i profumi delicatamente fruttati e floreali accompagnano la mente tra i vigneti delle dolci colline in cui la brezza e il sole accarezzano i grappoli dorati di Chardonnay e Pinot Nero.

1673 Riserva – Prodotto con le migliori uve Chardonnay in purezza, lo spumante 1673 Riserva nasce dopo sei

L’Aquila Reale, fiore all’occhiello della maison Cesarini Sforza

mesi di affinamento in acciaio sulle lisi e oltre 70 mesi di riposo in bottiglia sui

lieviti. Un lungo e paziente procedimento che permette di ottenere una bollicina fine e

fruttata al naso, sapida e ricca al palato, in un delicato equilibrio di armonie gustative che

si completano con la persistente mineralità. Una delle migliori sintesi che il Metodo

Classico possa esprimere, nonché perfetto ambasciatore della qualità Cesarini Sforza.

1673 Rosé – Questo Rosé colpisce per il suo colore rosa antico delicato e un perlage finissimo e persistente. Uno spumante raffinato e setoso che si ottiene dalla lavorazione di piccolissime partite di Pinot Nero affinate sulle fecce per alcuni mesi in acciaio e, dopo la rifermentazione in bottiglia, una permanenza sui lieviti per 60 mesi. Sorprendenti le note olfattive, che regalano intensi sentori di frutti di bosco, seguite da una pienezza palatale accompagnata da freschi guizzi di rosa canina, ciliegia matura e marzapane.

1673 Noir Nature – Questo Trentodoc “in black” esalta l’essenza più pura e valorizza l’unicità del terroir di origine, vocato alla produzione di uve per base spumante. Noir Nature è uno spumante realizzato con sole uve di Pinot Nero vinificate in bianco ed è proposto nella versione non dosata per viverne l’essenza più pura. In bottiglia, prima della sboccatura, riposa per almeno 48 mesi sui propri lieviti. Acidità, freschezza e salinità definiscono questo spumante grintoso, graffiante ed elegante dal perlage delicato. Sensazioni complesse, calde e speziate ne completano il bouquet, dove si riconoscono i frutti rossi, pepe e una nota di orzo.

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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