I Viaggi di Graspo

Vittorio Giulini ed il Lecinaro

Vittorio Giulini ed il Lecinaro Vittorio Giulini deve essere un imprenditore curioso attento ed anche un pò visionario

Vittorio Giulini ed il Lecinaro

Due grappoli di Lecinaro della scorsa vendemmia

Vittorio Giulini deve essere un imprenditore curioso attento ed anche un pò visionario, arriva da Milano dove ha lasciato un segno importante nel mondo della moda e della finanza, oggi si dedica invece con costanza e passione alle sue due aziende una è Tenuta la Marchesa situata nella zona del Gavi e l’altra é Tenuta di Pietra Porzia nel Frascati.

Due realtà importanti e fortemente identitarie lontane 500 kilometri ma accomunate da alcuni fattori fortemente condivisi, sono entrambe inserite in un contesto paesaggistico incredibile e valorizzate da testimonianze architettoniche storiche. 

Caratterizzate da una maniacale attenzione alla sostenibilità ed all’accoglienza, producono vini fortemente territoriali ma sopratutto in entrambe c’è una grande attenzione all’originale biodiversità viticola dei due territori. 

Se in Tenuta la Marchesa Albarossa, Pelaverga, Slarina e Uvalino sono la testimonianza concreta di questa sensibilità non scontata, a Tenutadi Pietra Porzia è il Lecinaro e la sua precisa identità a sottolineare questo legame tra vitigno e territorio.

È molto raro trovare vicino a Roma, nei Castelli Romani, una villa, Dimora Storica del XX secolo, che conservi, come la Tenuta di Pietra Porzia, un paesaggio intatto di 47 ettari fra i quali 37 di vigneti, nel comprensorio della doc Frascati, 11 ettari di oliveti, un giardino romantico perfettamente simmetrico aperto con vista su Roma con orto e frutteto.

Il paesaggio della tenuta di Pietra Porzia

Una scala spettacolare poi conduce alla cantina antica scavata nel tufo 2000 anni fa. Si ritiene che la cantina svolgesse la funzione di cisterna terminale dell’acquedotto Claudio ed è qui che incontriamo Vittorio Giulini.

Giulini ricorda di aver conosciuto il Lecinaro, ormai tanti anni fa, nel corso di una degustazione di vari vini di vitigni autoctoni ottenuti da microvinificazioni fatte dall’istituto di ricerca di Velletri e di essersi innamorato subito del profumo di questo vitigno.

 Le barbatelle erano però quasi introvabili, ne viene comunque piantato mezzo ettaro ma le prime vendemmie hanno dato un vino si con grandi profumi ma con una gradazione troppo bassa e un colore molto scarico per cui è stato deciso di usarlo per il Lecino Doc Roma con il Montepulciano e il Cabernet.

La tenuta di Pietra Porzia, continua Giulini, occupa l’alveo dell’antico lago Regillo che permette di avere un terreno  ricco di microorganismi e di alghe decomposte quindi molto fertile, dopo qualche vendemmia il profumo è diventato sempre più interessante , la gradazione è gradualmente salita fino ai 13,5 attuali e anche il colore ha preso corpo arrivando al rosso rubino attuale.

Il risultato è stato strepitoso e oggi è uno dei vini più venduti dalla Tenuta Porzia

Le storiche grotte di Pietra Porzia

Il Lecinaro, precisa, è un antico vitigno a bacca nera, la sua principale zona di produzione si identifica con la zona del Frusinate e di Cassino nello specifico, dove nel corso degli anni è stato conosciuto anche con il nome di Rosaiola e di Pentellino. 

In particolare, i monaci erano dediti alla coltivazione di questa vite in quanto potevano produrre vini adatti ad un lungo invecchiamento.

Aldo Lorenzoni consegna al dott. Vittorio Giulini l’ultima opera pubblicata da GRASPO

È stato oggetto di un percorso di valorizzazione e di riscoperta, al fine di promuoverne nuovamente lo sviluppo nel territorio di origine. .La visita alla tenuta di Pietra Porzia, condotta in modo professionale da Michele Russo responsabile della tenuta, ci ha dato la possibilità di confrontarci in degustazione con uno splendido Lecinaro , accompagnato dal Raspato altro vitigno in via di attivo recupero .

Nel Frusinate, la particolare struttura del suolo, ricco di minerali ferrosi, ha permesso una crescita rigogliosa delle viti; a ciò si deve poi aggiungere la particolarità del clima, con estati non particolarmente calde e inverni alquanto freddi, che permettono alle piante di crescere con regolarità e ai grappoli di maturare alla perfezione. Il vino è di un colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. 

La struttura è robusta ma, nonostante ciò, risulta fresco e piacevole al palato; qui si possono chiaramente distinguere dei sentori speziati e tannici, in particolare delle note di liquirizia e sentori di frutti di bosco e cacao.

Un vitigno del passato che racconta presente e futuro.

Il viaggio continua…

Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Gianmarco Guarise

Ci trovate su:

 

Facebook e Instagram, alla voce Associazione Graspo

 

 

Tenuta di Pietra Porzia 

Via di Pietra Porzia 60, 

Frascati (RM) – Italia

https://www.tenutadipietraporzia.it

 


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio