Il sisma dell’altra notte che ha colpito un’area di venti chilometri sull’Appennino ai confini di quattro regioni, facendo centinaia di morti, ha distrutto anche l’Albergo Ristorante Roma del Comune di Amatrice, da dove la pietanza, appunto detta “Spaghetti all’Amatriciana”, è assurta a simbolo della cucina italiana.
Il ristorante nasce nel 1897 e quest’anno, a fine settimana era in programma la 50ma Sagra degli spaghetti all’amatriciana. In questa funesta occasione, gli italiani e il mondo hanno potuto scoprire l’origine del piatto che risulta il secondo più famoso dopo la pizza.
Dopo le parole di cordoglio, sono scattate le iniziative di solidarietà.
Una maxi spaghettata alla amatriciana no stop, dalle 12 alle 21 in piazza San Carlo, sarà organizzata dal Comune di Torino domenica 28 agosto, per devolvere fondi alle popolazioni colpite dal terremoto, il 31 agosto sarà la volta di Bergamo, con una cena per 5 mila persone distribuite su più turni dalle 19,30 alle 22,30.
Il presidente di Slow Food sostiene l’idea di un blogger «Da ogni piatto due euro in beneficenza», 1 euro a carico del ristoratore e 1 dal cliente, con la pasta amatriciana per un anno nella carta dei menu di tutti i ristoranti del mondo.
Maura Sacher
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