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Una festa lunga un anno

L’Associazione Nazionale Città dell’Olio compie vent’anni e si prepara a celebrare l’evento con una serie di iniziative. Una realtà, quella rappresentata dall’Anco, che coinvolge 18 regioni italiane e circa 350 città dell’olio.

L’Associazione Nazionale Città dell’Olio compie vent’anni e si prepara a celebrare l’evento con una festa lunga un anno intero. Oggi l’Anco rappresenta una realtà che coinvolge 18 regioni italiane e, all’interno di esse, circa 350 città dell’olio.

 

“Dati che mettono bene in evidenza l’importanza del comparto olivicolo per l’agricoltura nazionale ma anche dell’Associazione stessa – ha affermato il presidente di Città dell’Olio Enrico Lupi – che promuove e valorizza le attività portate avanti negli anni, oltre che contribuire allo sviluppo di una coscienza collettiva sulla cultura olivicola e alla crescita sociale ed economica dei territori”.

 

Il compleanno dell’Associazione–sarà l’occasione per fare il punto sulle politiche regionali in materia di olivicoltura con le Regioni, in un’ottica di programmazione futura e la valorizzazione dei territori olivicoli. Fra le prossime sfide dell’Associazione, l’Expo 2015, occasione per presentare una edizione speciale di Girolio d’Italia e l’impegno per il riconoscimento legislativo alle Città dell’Olio come motore di sviluppo economico.

 

Chiari gli obiettivi dell’Associazione. Creare coesione tra le istituzioni ma anche le condizioni per incrementare la produzione d’olio made in Italy modulando la nuova Pac olivicola per scongiurare ulteriori abbandoni di questa coltura e ottenere il riconoscimento legislativo per il ruolo di motori di sviluppo sostenibile.

 

“Crediamo sia arrivato il momento di prevedere – ha continuato Enrico Lupi – per realtà come la nostra, per le Reti, per le Città di Identità di arrivare a un riconoscimento legislativo che ci dia ruolo nell’essere motori di uno sviluppo sostenibile che viene dal basso, dai territori e che è condotto dai cittadini. Inoltre è urgente una rapida realizzazione del Piano Olivicolo Nazionale di cui si parla da tempo”.

 

Per il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati Luca Sani, “le nostre produzioni olivicole, con la grande varietà di cultivar che contraddistinguono gli extravergini italiani, sono un patrimonio che va custodito e promosso con grande attenzione perché qualifica l’offerta nazionale dei nostri prodotti agroalimentari, contribuendo in modo determinante a distribuire reddito nella filiera”.

 

E se è vero che il mondo olivicolo è un tesoro straordinario, la difesa del made in Italy e di filiere più organizzate e capaci di stare sui mercati dovrà essere un impegno forte per il prossimo governo.


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