Stile e Società

Un trofeo anche alla Casciotta e al Montasio

Tra i trecento prodotti caseari in concorso nel biennale Trofeo “San Lucio” promosso da AssoCasearia Pandino, comune in provincia di Cremona, hanno partecipato anche la Casciotta d’Urbino e il Montasio, entrambi DOP.

Il concorso, nato oltre un decennio fa, con l’edizione 2014 ha assunto il nome di “CaseoArt”, per valorizzare un nuovo concetto di qualità del prodotto e dare risalto al contributo degli operatori nei caseifici, nella finalità ultima di esaltare la tradizione casearia italiana, vera e propria arte, di millenaria storia.

 

I formaggi in gara il 15 e 16 marzo sono stati valutati da più giurie non solo per il loro aspetto organolettico, ma anche per la difficoltà tecnologica della produzione. I Maestri Assaggiatori dell’ONAF hanno giudicato il profilo sensoriale, un gruppo di specialistici ha stimato l’aspetto tecnologico, mentre il pubblico di consumatori ha
espresso un punteggio al gusto percepito in termini di “gradimento all’acquisto”.
Ai classificati di ognuna della categorie di quest’anno sono andati i trofei con una riproduzione in oro di un’immagine iconografica di San Lucio di Cavargna, protettore dei casari, mentre il vincitore topo dei top, Marco Zanazzi, si è aggiudicata la coppa, con il suo “Gran Musi”, di latte misto: 98 % vacca e 2 % asina.

 

Tra le Casciotte in gara, il primo premio è andato a Erica Giovanelli delle Fattorie Marchigiane, e il Presidente del Consorzio Tutela Casciotta d’Urbino DOP ha espresso massima soddisfazione ricordando il successo della recente IV edizione del Festival della Casciotta d’Urbino, il 26 e 27 aprile scorsi.
La Casciotta d’Urbino è a pasta morbida, prodotta con il 70% di latte ovino e il 30% bovino a cui viene aggiunto il caglio, solitamente di vitello e i fermenti lattici. Risulta di gusto particolare ed è assai versatile in cucina.
Il Consorzio ha assunto dei testimonial d’eccezione: «da Michelangelo Buonarroti, goloso di questo formaggio a tal punto da acquistare un podere nell’urbinate per assicurarsene la fornitura nel corso dei lavori della Cappella Sistina, a Papa Clemente XIV, di origini romagnole e chiamato sul soglio di Pietro dal 1769 e 1774».

 

Anche il Montasio DOP di Giovanni Gardenal della Latteria Sociale Turnaria di Brugnera, provincia di Pordenone, ha avuto il suo trofeo, piazzatosi lo scorso biennio al secondo posto. Nel 2011 si era segnalato vincitore al 25º “Concorso interregionale formaggio Montasio” e ad altre diverse manifestazioni, pur avendo ‘solo’ un decennio di esperienza alle spalle.
Il formaggio Montasio, dal nome del Massiccio (“Jof”) delle Alpi Giulie, viene fatto esclusivamente con latte bovino prodotto nella zona di produzione, nelle tre tipologie di fresco (da 60 a 120 giorni), mezzano (da 5 a 10 mesi), stagionato (oltre 18 mesi). Una produzione che affonda le sue radici attorno all’anno 1700 nelle vallate delle Alpi
Giulie e Carniche ma con il tempo diffusa nella pianura Friulana e Veneto-Orientale, sempre restando fedele alle regole della sua antica tradizione risalente al 1700.

 

Tutti i premiati del Concorso CaseoArt 2014 sono autorizzati all’utilizzo del “Bollino San Lucio, vincitore del concorso lattiero caseario”, che potrà essere applicato sui formaggi fino alla prossima edizione del 2016.

 

Maura Sacher


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