Notizie Italiane

Un Convegno per riabilitare l’olio di palma

Dopo annose battaglie per demonizzare l’olio di palma come dannoso alla salute, con la divulgazione di dossier sui rischi, ora veniamo a sapere che ‘al momento non ci sono dati clinici a supporto di manifestazioni negative in seguito a ingestione di olio di palma’ e ‘la letteratura scientifica non riporta l’esistenza di componenti specifiche dell’olio di palma capaci di determinare effetti negativi sulla salute’.

Questa è la linea il ragionamento del convegno dal titolo «Olio di palma: una scelta responsabile basata sulla scienza», che si è tenuto il 27 ottobre 2016 a Milano, promosso da Gruppo Ferrero, sfidando detrattori, ambientalisti, scienziati, consumatori che si erano fatti una diversa idea. index
I relatori del Simposio hanno messo in risalto aspetti medico-scientifici, tecnici, economici, socio psicologici ed informativi, per concordare che le campagne denigratorie sono partite principalmente da una preoccupazione di natura “ecologica”: la palma da cui si estrae l’olio è coltivata soprattutto in Indonesia e Malesia e per produrre quest’olio vengono distrutti molti spazi di foresta tropicale, come nel caso di Sumatra. In secondo luogo veniva obiettata la supposta violazione di diritti umani con lo sfruttamento della mano d’opera e la mancanza dei criteri di sicurezza alimentare all’origine della lavorazione.
All’evento ha presenziato il viceministro delle politiche agricole, Andrea Olivero, che ha attaccato duramente la campagna contro l’olio di palma, ipotizzando l’esistenza di un vero e proprio complotto.

L’ha affermato un pediatra: nel latte materno è contenuto anche l’acido palmitico, che ha “una centralità peculiare nella nutrizione infantile, rappresentando il principale acido grasso saturo”.

Al Convegno ha partecipato anche una rappresentante di Greenpeace, la quale in sostanza ha dichiarato che “il modello di rapporti messi a punto con Ferrero come con altre grandi aziende è un modello virtuoso”.

Di modello virtuoso ha parlato con fervore Alessandro d’Este, presidente di Ferrero Italia: ‘Siamo in grado di produrre i nostri prodotti utilizzando l’olio di palma perché dal punto di vista ambientale è al 100% sostenibile, attingendo da piccoli produttori o cooperative, tracciando il prodotto dall’inizio alla fine e vantando un livello di contaminanti notevolmente al di sotto del livelli minimi raccomandati dall’EFSA (l’autorità europea per la sicurezza alimentare, n.d.r.), quindi al di sotto degli altri oli di palma presenti sul mercato’.

Insomma, basta con il terrorismo e la disinformazione sui temi alimentari, se si è esposto il Ministero dell’Agricoltura.

È, comunque, da registrare ad onor di cronaca che da qualche mese alcune altre note marche italiane di prodotti dolciari hanno inserito nei loro spot pubblicitari il messaggio “senza olio di palma”.

Maura Sacher


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio