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Transizione verde per imporre cibo sintetico

La transizione verso il “verde”, con le sue strategie ecologiche, mi pare una bella scusa di chi domina l’Europa per trovare delle strade per spaccare le gambe a certe Nazioni che si basano su un’economia solida, e solidale.

Economia anche radicata su salutari e gustose tradizioni gastronomiche, invidiata da quei Paesi Europei che da un bel po’ di tempo ce l’hanno con l’Italia, la sua agricoltura, il suo cibo, le sue imparagonabili eccellenze gastro-alimentari, con la “dieta mediterranea”.

Ci hanno provato in tutti i modi, imponendo etichette “chiacchierone” su tutti i prodotti (e va bene, qualche spesa in più per la grafica, ma così almeno sappiamo orientarci sul vero “fatto in Italia”).

O tentando di snobbare i nostri disciplinari vinicoli (troppo alta la gradazione alcolica, meglio aggiungere acqua).

Ci stanno provando con i semafori, la “Nutriscore”, le colorazioni per avvisare i consumatori del livello di “pericolosità” per la salute.

Il delirio ambientalista vuole convincere che l’agricoltura inquina, che la zootecnia sia nemica dell’ambiente, che l’emissione di CO2 sia responsabile dei cambiamenti climatici.

Ecco che arrivano esaltazioni degli “insetti nel piatto”, alimentazione primordiale nonché attualmente di diverse popolazioni africane ed asiatiche, e della carne sintetica riprodotta in 3D, a beneficio dei vegani.

Tra parentesi, è lecito domandarsi a quanto ammontano i finanziamenti delle ricerche in tale direzione?

Insomma, da una parte gli Italiani vogliono mangiare sempre più sano, mettendo nel piatto prodotti certificati e da filiera garantita, come le campagne di Coldiretti e Slow Food ci hanno inculcato essere il meglio per la nostra salute e per l’economia del nostro Paese.

Dall’altra i fanatici dell’ecologia, controllata e assecondata da molti che finanziariamente ci lucrano sopra.

Non è che la esaltazione della “sostenibilità”, nella visione delle lobby dominatrici mondiali, recepita dalle direttive europee, sia una scusa per depauperarci delle risorse prime e un contraltare agli sponsor farmaceutici?

La bistecca sintetica arrostita al grill o gli scarafaggi fritti faranno davvero parte della “transizione ecologica” del mondo che lasceremo ai nostri pronipoti?

Maura Sacher

 


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