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Tra il valico e il mare

Dall’alto del Valico di Chiunzi, passo dei Monti Lattari che collega l’Agro-Nocerino-Sarnese con la Costiera Amalfitana, fa una certa impressione la vista della immensa distesa di case, strade e bretelle autostradali, che a valle si estendono a macchia d’olio fino al Golfo di Castellammare di Stabia.

Oltrepassato il valico la ricca vegetazione abbraccia Tramonti con i suoi tredici borghi di case basse, comignoli fumanti e viuzze che si spartiscono piccoli appezzamenti di terra.

 

Non posso sottrarmi dal prendere la fotocamera e fare qualche scatto, meritano le bellissime terrazze di terra coltivate a viti che scendono lungo i pendii, i folti boschi di castagne che segnano le alture come merletti e il gregge che in una rientranza sul fianco della montagna, incuriosito si distoglie dal suo brucare.

 

Quassù, le zolle di terra strappate alla roccia sono ricche di minerali e pomici provenienti dalle eruzioni del Vesuvio, componenti che le rendono particolarmente preziose per la viticoltura. E’ grazie a questo che antichi vitigni sono sopravvissuti alla fillossera divenendo oggi ultra centenari a testimoniare le loro origini, sono il Tintore, il Piedirosso, la Pepella, la Ginestra e altri che hanno conquistato la DOC sotto la denominazione Costa d’Amalfi, con le tre sottozone di Furore, Ravello e Tramonti.

 

Qui sono poche le aziende vitivinicole, ma tutte fanno qualità, come appunto Tenuta San Francesco che è nata nel 2004 dalla volontà delle famiglie Bove, D’Avino e Giordano, certe delle peculiarità della loro terra misero insieme 10 ettari e da subito utilizzando tecniche moderne nel rispetto della natura, hanno imbottigliato vini talentuosi.

 

Ben sei ettari di Tenuta San Francesco sono completamente pre-fillossera, quindi piante centenarie allevate a pergola e per l’80 % a bacca rossa, uno spettacolo unico che merita questa passeggiata tra le viti.

 

Sia i rossi che i bianchi sono molto interessanti, uno di questi è il “perEva” Costa d’Amalfi Tramonti bianco, blend da uve Falanghina, Ginestra e Pepella, profumi intensi e gentili, al palato persistente in una godibile freschezza e sapidità che si equilibra alla spinta alcolica, un vino elegante e piacevole.


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Redazione

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