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Terre de La Custodia presenta a Roma la nuova linea di vini dedicata all’horeca

La lunga storia del vino in Umbria inizia con gli Etruschi ed arriva ai giorni nostri grazie all’opera degli ordini monastici, che al riparo dei conventi preservarono la coltura della vite nei tempi bui del medioevo. A questi trascorsi  fa riferimento il nome della cantina di Gualdo Cattaneo (Perugia) Terre de La Custodia.

Prendersi cura della vite osservando i criteri della sostenibilità contadina, mantenere la tipicità e operare una conduzione agricola che punta a ridurre al minimo indispensabile ogni tipo di trattamenti, sono i temi centrali che ispirano i nuovi vini destinati al canale della ristorazione.

L’intera gamma è stata presentata a Roma nella splendida cornice della Nuova Villa dei Cesari da Giampaolo Farchioni, imprenditore affermato anche nel mondo dell’olio, birra, grano e farine. La produzione delle nuove etichette si avvale della consulenza di grandi firme del settore enologia, dal wine maker Riccardo Cotarella a Daniele Secoli,  sommelier.

Nelle dichiarazioni raccolte dall’Ansa l’imprenditore spiega l’idea che c’è dietro la nuova linea di Terre de La Custodia, a partire dall’interpretazione del Sagrantino: “Negli ultimi anni i vini umbri – ha sottolineato Farchioni – sono in grande crescita, compreso il distretto di Orvieto. Il Sagrantino è rock, da’ gioia in cantina perché è una sfida lavorarlo e al palato, come vino più tannico al mondo.

Accanto a questo cavallo di razza il Montefalco rosso non è però un fratello di serie B, ma anzi ci rappresenta, si sposa con eleganza alla cucina locale, e il disciplinare prevede anche la Riserva. E sul Grechetto di Todi abbiamo fatto scuola, con una produzione che trova sempre più consensi tra i wine lover americani. Come interpretazione del vino siamo morbidi, come lo è la cucina umbra”.

La famiglia Farchioni giunta in Umbria dall’Austria e legata originariamente al mondo della produzione di carbone,  si è poi dedicata all’agricoltura sin dal 1780. Una presenza  plurisecolare nel tessuto rurale quella della famiglia, che solo dal 1998 ha dedicato  maggiore  attenzione alla viticultura rafforzando la sua presenza tra gli scaffali della gdo e puntando poi al circuito di enoteche e ristoranti, sostenuta dai riconoscimenti internazionali e dalla presenza nelle guide si settore.

E’ Ancora  Giampaolo Farchioni a spiegare la filosofia che guida l’Azienda:  “Qualità al giusto prezzo è il mood aziendale. Durante la pandemia abbiamo calmierato i prezzi e investito su formazione e incentivi per i dipendenti, oltre a essere stati al fianco del settore sanitario locale, donando posti letto in terapia intensiva.

La nostra famiglia – chiude – è per la sostenibilità contadina. Tutto nasce dalla terra, sentiamo la responsabilità  del rispetto del territorio. Abbiamo tutti i vigneti di proprietà e sentiamo la responsabilità di evitare un surplus di trattamenti, di preservare qualità con la raccolta a mano e vendemmie notturne per le uve bianche. Pensiamo all’allungo. Sia vini longevi dunque, sia una azienda agricola capace di superare la prova del tempo”.


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