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Summit internazionale dei vini delle Abbazie 

Summit internazionale dei vini delle Abbazie 

Summit internazionale dei vini delle Abbazie

L’Abbazia di Fossanova in provincia di Latina

Nello straordinario scenario dell’Abbazia di Fossanova (2-4 giugno), sfileranno i vini di oltre 30 cantine dei monasteri d’Italia e per la prima volta anche di Francia.

Abbazie, monasteri, certose, conventi, chiostri. Fin dal Medioevo, da Carlo Magno in poi, le abbazie erano luoghi non solo di meditazione e di preghiera, ma anche di studio e di ricerca. Sparpagliate in ogni angolo d’Europa, ebbero grandi meriti nel promuovere il miglioramento delle pratiche agricole, zootecniche e vitivinicole.

Pensiamo soltanto al ruolo di Dom Pierre Pérignon (1638-1715) cellerario dell’Abbazia benedettina di Hautvillers, sulle colline della Marna, uno dei luoghi d’elezione dello Champagne.

 

Le abbazie come punto di riferimento, insegnamento e innovazione

Il Monastero delle monache trappiste di Vitorchiano, Viterbo

Le abbazie diventarono il punto di riferimento, di innovazione e di insegnamento per tutte le attività legate al mondo dell’agricoltura: dalla bonifica all’innesto, dalla scelta delle sementi alle razze animali, dalle pratiche di concimazione alla costruzione dei monumentali terrazzamenti e muretti a secco, oggi patrimonio universale.

Gli ordini più importanti del Cristianesimo cattolico facevano riferimento alla Regola di Cassino: erano i monaci Benedettini, Cluniacensi, Cistercensi, Camaldolesi, Agostiniani, Trappisti solo per citare i più famosi.

E nelle regioni orientali dell’Europa i monaci ortodossi.

Moltissimi i vitigni millenari, destinati all’oblìo, salvati dai monaci

 

L’Abbazia di Novacella in Alto Adige

Se il vino non è scomparso dalle nostre tavole il merito va a quegli infaticabili monaci che, dopo la caduta dell’Impero Romano, hanno continuato a coltivare la vite anche per poter rinnovare il rito dell’Eucarestia, rito i cui elementi sacri sono il pane e il vino.

Elementi che provengono entrambi dalla terra e sono il frutto del lavoro dell’uomo.

Molte abbazie sono ancora attive e praticano la viticoltura salvaguardando così quegli antichi vitigni millenari altrimenti destinati all’oblio. Producono vino per le loro comunità religiose e in parte lo commercializzano.

Il vino simbolo dell’unione tra la terra e il cielo, l’uomo e Dio

L’Abbazia di Praglia (Teolo) sui Colli Euganei

Fin dall’antichità, nei secoli dei secoli, i frati-vignerons hanno dedicato la loro vita alla salvaguardia delle viti presenti tra le loro possenti mura e negli antichi chiostri.

Il vino era infatti il simbolo dell’unione tra la terra e il cielo, l’uomo e Dio, il sangue di Cristo e l’Eucarestia, secondo la regola quotidiana dell’”Ora et Labora”.

In questi luoghi di silenzio e di preghiera, da sempre il vino si produceva “in clausura”. Più recentemente anche le abbazie si sono aperte al marketing e ai mercati, attività che si è affiancata alla necessità del sostentamento.

Un summit conciliare con la partecipazione francese de “Les Vins D’Abbayes”

 

L’enologo Riccardo Cotarella (al centro), winemaker della Cantina Valle Isarco

Per ricordare il ruolo che, fin dal Medioevo, le abbazie hanno avuto non solo nella produzione del vino, ma anche nella preservazione di vitigni che altrimenti sarebbero andati perduti, nello straordinario scenario dell’Abbazia di Fossanova, a Priverno (2-4 giugno) torna l’evento “Vini d’Abbazia“.

Un summit conciliare che riunisce oltre 30 cantine delle abbazie d’Italia e per la prima volta anche di Francia, legate all’Associazione Les Vins D’Abbayes che svolge analogo evento a Parigi, per raccontare le loro secolari tradizioni vitivinicole e i riti contadini arrivati fino ad oggi nelle produzioni dei terreni agricoli curati da religiosi e da enologi di provata esperienza.

L’Abbazia di Fossanova (Latina) fu fondata nel 1208 dai monaci cistercensi

La terra è bassa e faticosa da coltivare indica questo monaco benedettino

L’Abbazia di Fossanova (Latina) è il più antico ed inalterato esempio d’arte gotico-cistercense in Italia. I monaci cistercensi che la fondarono nel 1208 provenivano dal monastero di Citeaux in Francia, che è stato fondamentale per la produzione dei blasonati vini della Borgogna.

 

Il complesso monumentale è straordinario: circondato da un borgo che non ha quasi bisogno di presentazioni, né per il turista che vi si reca e che viene immediatamente circondato dalla rara bellezza delle stradine, dei ciottoli, dei piccoli negozietti artigianali che regalano una vita speciale agli abitanti del posto, né per questi ultimi che, ogni giorno, godono della bellissima pace di un luogo senza tempo.

L’evento “Vini d’Abbazia” è organizzato dall’associazione culturale Passione di Vino, dal Comune di Priverno, da Taste Roots e dalla Strada del Vino di Latina, con la collaborazione di Slow Food e il patrocinio di Regione Lazio, Arsial, Camera di Commercio di Frosinone Latina, Informare e Confagricoltura. 

In passerella anche i vini bianchi monovitigno dell’Abbazia di Novacella

La cantina convento e i vigneti di Muri-Gries, Bolzano

Nei tre giorni della rassegna il pubblico, oltre ad assaggiare numerose produzioni, potrà incontrare wine maker e frati “maestri di vigna” al servizio dei monasteri. I banchi di assaggio delle cantine sono distribuiti intorno al suggestivo Chiostro dell’Abbazia, mentre nel Refettorio si svolgeranno masterclass dedicate alle produzioni delle diverse abbazie. 

In chiusura dell’evento, il 4 giugno, la grande sala dell’Infermeria del Borgo di Fossanova ospiterà l’incontro con Carlo Petrini, fondatore Slow Food, dedicato al contributo delle abbazie alla salvaguardia del vino, introdotto dal conduttore di “Linea Verde Life” Marcello Masi. Tra le masterclass, il 2 giugno, si parlerà de “I vini autoctoni della provincia di Latina”, alla scoperta del Nero Buono, del Bellone, della Malvasia Puntinata e del Moscato Terracina. Passerella d’onore sul “red carpet” anche per i vini dell’Abbazia di Novacella, storica realtà vitivinicola dell’Alto Adige che produce vino fin dal XII secolo, con la degustazione guidata dall’Head of Sales & Marketing Werner Waldboth. In degustazione il Müller Thurgau, il Sylvaner, il Pinot Grigio, il Grüner Veltliner, il Kerner, il Riesling e il Sauvignon. Marco Caprai, alla guida della cantina Arnaldo Caprai a Montefalco (Perugia) e Antonio Capaldo, presidente di Feudi di San Gregorio, per la prima volta insieme, racconteranno i loro vini assime al vicedirettore del “Corriere della Sera” Luciano Ferraro. 

La Cantina Valle Isarco presenterà i vini dell’Abbazia altoatesina di Sabiona

Il monastero di Sabiona in Alto Adige, Valle Isarco

Sabato 3 giugno, spazio alla “Strada del Cesanese” e al “Vino dei Papi” con i suoi produttori più importanti, mentre Armin Gratl, direttore della Cantina Valle Isarco guiderà la degustazione dei vini prodotti nell’Abbazia di Sabiona, culla spirituale del Tirolo.

 

Sempre sabato 3 giugno sarà la volta dei “Vini d’Abbazia francesi” con l’Associazione Les Vins D’Abbayes. Si proseguirà poi domenica 4 giugno con il Consorzio Atina Cabernet Dop, che racconterà la rinascita di un territorio nel cuore della Ciociaria dove il Cabernet Sauvignon ha trovato il suo habitat ideale già da fine Ottocento e con i vini del Monastero delle Trappiste di Vitorchiano raccontati da Giampiero Bea, uno dei più influenti interpreti del vino secondo natura.

Una monaca trappista durante la vendemmia a Vitorchiano (Viterbo)


Ci sarà anche la possibilità di degustare i vini prodotti dalle cantine della Strada del Vino di Latina, della Strada del Cesanese del Piglio e del Consorzio dei Vini di Atina. Sempre all’interno del Borgo, per l’occasione sarà allestita una speciale sezione gastronomia curata da Slow Food con i produttori dei Presìdi.

Le abbazie del vino d’Italia e di Francia e le cantine presenti alla rassegna

Il Monastero delle monache trappiste di Vitorchiano, Viterbo


Abbazia di Novacella (Bolzano)
Cantina Convento Muri-Gries (Bolzano)
Monastero di Sabiona – Cantina Valle Isarco (Bolzano)
Abbazia di Praglia (Padova)
Abbazia di Busco – Società Agricola Liasora (Treviso)
Abbazia di Rosazzo – Cantina Livio Felluga (Udine)
Monastero di Santo Stefano Belbo (Cuneo)
Monastero di Bose (Biella)
Convento della Santissima Annunciata (Amelia, Terni)
Monastero Monache Trappiste di Vitorchiano (Viterbo)
Abbazia di Valvisciolo (Latina)
Abbazia di Casamari (Frosinone)
Monastero di Badia a Passignano – Antinori (Firenze)
Abbazia di Monte Oliveto Maggiore (Siena)
Monastero di Camaldoli (Arezzo)
Monastero dei Frati Bianchi di Fivizzano (Massa Carrara)
Cantina Arnaldo Caprai (Montefalco, Perugia)
Abbazia di Crapolla (Vico Equense, Napoli)
Abbazia del Goleto – Feudi di San Gregorio (Sant’Angelo dei Lombardi, Avellino)
Vallepicciola – Pievasciata (Castelnuovo Berardenga, Siena)
Cellier aux Moines (Francia)
Champagne Monial (Francia)
Abbaye de Morgeot, Chassagne-Montrachet Premier cru (Francia)
Château de la Tour, Clos de Vougeot (Francia)
Château de Clos de Vougeot (Francia)
Domaine de l’Abbaye du Petit Quincy, Domaine Gruhier, Bourgogne Epineuil, Chablis (Francia)
Château des Bachelards, Fleurie (Francia)
Abbaye de Fontfroide, Corbières (Francia)
Abbaye de Valmagne, Coteaux du Languedoc (Francia)
Abbaye des Monges, La Clape (Francia)
Abbaye de Joncels, Domaine de Bon Augure, Pays d’Hérault (Francia)
Château des Antonins, Couvent de Pondaurat (Francia)
Chartreuse de Valbonne, Côtes du Rhône (Francia)
Abbaye Sainte-Madeleine du Barroux, Côtes du Ventoux (Francia)
Domaine des Palais, Côte Roannaise (Francia)
Abbaye Notre-Dame de Fidélité de Jouques, Coteaux d’Aix (Francia)
Abbaye de Lérins, Igp Méditerranée (Francia)
Abbaye de Vallières (Francia)

Vignoble de Villers-la-Vigne(Francia)


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