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Stranezze da Belpaese

L’assessore al Commercio del comune di Milano in vista dell’Expo 2015 vuole eliminare il coperto dal menu dei ristoranti, segnalando con un bollino di qualità gli esercizi virtuosi. Perché solo nel capoluogo meneghino? E nel resto dell’Italia come la mettiamo?

Certo che siamo un Paese strano! Ogni tanto qualcuno si sveglia e scopre l’uovo di Colombo: solo in Italia si fa pagare il coperto nei ristoranti e i turisti non comprendono questo balzello. Qual è la novità? E’ stato sempre così! Non ce ne eravamo accorti?

 

E poi c’è la voce servizio, che assieme al coperto risulta dei retaggi medievali, tasse da corporazione, che non trovano più alcuna giustificazione ai nostri giorni. Sono solo questi le insensatezze della ristorazione italiana? Magari! E i ricarichi esagerati sui prezzi dei vini, anche oltre quattro volte il costo di acquisto della bottiglia? E l’indicazione sui menu “in mancanza di cibi freschi, saranno serviti quelli surgelati”? Se andiamo avanti, la lista delle assurdità diventa infinita.

 

E’ venuto il momento di far cessare questo “far west”, stabilendo delle regole chiare che possano valere per tutti. Il legislatore deve farsi carico del problema ristorazione nel nostro Paese e risolverlo con competenza. Anche le associazioni di categoria devono intervenire per mettere ordine.

 

E’ semplicistico dire che ogni cliente è libero di scegliere il ristorante che vuole; è anche un problema di qualità che deve essere garantito, poiché oggi il mangiar fuori, prima che un piacere è diventato una necessità. Non ci può essere più spazio per l’improvvisazione.

 

La libertà imprenditoriale non può travolgere la sicurezza alimentare, la trasparenza e la chiarezza nei confronti dei clienti. Chi non accetta determinate regole, deve rimanere fuori dalla ristorazione, perché altrimenti il danno diventa incalcolabile!


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Piero Rotolo

Direttore Responsabile vive a Castellammare del Golfo Trapani

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