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Slow Food premia il Trentino con 8 “chiocciole” 

Slow Food premia il Trentino con 8 "chiocciole" 

Slow Food premia il Trentino con 8 “chiocciole”

Si brinda al Lusernarhof, risorante cimbro dell’Altopiano di Lavarone

Tra le “new entry” della Guida “Osterie d’Italia” 2023 Maso Limarò di Calavino, l’Osteria dell’Ancino di Lavarone e l’Agriturismo Il Gallo di Patone di Isera.

La ristorazione trentina gode buona salute. Questo, almeno, è quanto emerge dalla lettura della Guida 2023 alle Osterie d’Italia di Slow Food presentata ieri a Milano e punto di riferimento per chi a tavola non ama l'”haute cuisine”

 

(con relativi costi, soprattutto in tempi di crisi), ma cerca il rapporto diretto con i cuochi e gli osti, il racconto dei piatti, le materie prime locali e l’autenticità di un’esperienza legata al territorio. 

Tra i 1730 locali recensiti in Italia e le 270 osterie premiate il Trentino conferma la graduatoria di merito della precedente edizione con 8 “chiocciole”. Questo riconoscimento premia le osterie che rappresentano una eccellenza e incarnano i valori del “buono, pulito e giusto” della filosofia Slow Food.

Riccardo Bosco, ristorante Boivin di Levico

In Trentino i ristoranti a potersi fregiare di questo ambito riconoscimento sono Maso Santa Romina di Canal San Bovo, l’Osteria della Locanda Fiore di Comano Terme, la Locanda delle Tre Chiavi di Isera, il Ristorante Boivin di Levico, il Lusernarhof di Luserna, l’Osteria Storica Morelli di Canezza di Pergine, il Ristorante Nerina di Romeno e il Rifugio Maranza di Trento. 

Il premio è stato consegnato in occasione della cerimonia di presentazione svoltasi al Piccolo Teatro Strehler. Alla cerimonia ha preso parte anche Denise Eccher, coordinatrice per il Trentino della Guida  “Osterie d’Italia” 2023.

Sottolineato il valore e l’importanza dell’accoglienza

Silvio Salizzoni, chef dell’Osteria Fiore di Comano Terme

Durante la presentazione si è posta l’attenzione soprattutto sul valore e sull’importanza dell’accoglienza. 

Molto applauditi gli interventi dei relatori. Carlin Petrini ha sottolineato il concetto di accoglienza sincera in armonia con la propria identità. 

Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia, ha ribadito il concetto di bene comune e condivisone di un’esperienza in un sistema alimentare che disegni un futuro migliore per tutti. 

Carlo Bogliotti, amministratore delegato di Slow Food Editore, ha sottolineato il valore del rimanere uniti rimarcando il fatto che editore e osteria sono accomunati, citando Gaetano Salvemini, dalla rappresentazione di un “superfluo indispensabile”. 

Si sono alternati poi alcuni osti che, stimolati dal conduttore Matteo Caccia, hanno raccontato il proprio modo di intendere l’accoglienza. 

Tanti i premi speciali assegnati assieme alle famose “chiocciole”.

Trenta le osterie del Trentino segnalate dalla Guida

In totale i locali trentini segnalati dalla Guida sono trenta. Tra questi tre novità: Maso Limarò di Calavino, l’Osteria dell’Ancino di Lavarone e l’Agriturismo Il Gallo di Patone di Isera. 

Locanda Tre Chiavi di Isera

Spazio poi all’inserto speciale, riservato proprio alla provincia di Trento, dedicato alle malghe nel quale sono segnalate 18 realtà trentine.

Mario Di Nuzzio (Ristorante Nerina) di Romeno

“Crediamo fortemente – ricorda Tommaso Martini, Presidente Slow Food Trentino- che l’osteria sia sempre più un fondamentale baluardo di promozione e valorizzazione dei territori. 

Gli osti e i cuochi sono i primi ambasciatori delle nostre valli e montagne nei confronti di turisti e residenti, con le loro produzioni di qualità e culture enogastronomiche. 

Propongono una cucina autentica, realizzata con materie prime locali, sostenendo le economie delle nostre valli e contribuiscono in

questo modo al mantenimento del paesaggio, custodito da agricoltori e allevatori, e delle microeconomie. 

La sala da pranzo dell’Agritur Maso Santa Romina di Canal San Bovo

Questo mondo gli osti sono poi capaci di raccontarlo e trasmetterlo diventando importantissimi strumenti di promozione turistica. 

Tutto ciò ancor più vero – prosegue Martini – nella congiuntura attuale nella quale sarà la capacità di fare sistema nei territori la chiave per superare le criticità post covid, la crisi energetica, le prospettive non rosee del turismo invernale nella morsa dei cambiamenti climatici”.

Martedì 8 novembre al Muse la presentazione ufficiale della Guida 

La presentazione ufficiale della guida in Trentino è prevista per martedì 8 novembre presso il MUSE, Museo della Scienza di Trento. 

Saranno presenti quindici osterie ed ognuna proporrà un proprio

Brindano Fiorenzo Varesco (Osteria Morelli) e Paolo Betti (Rifugio Maranza)

piatto rappresentativo in una cena itinerante che sarà accompagnata dai vini autoctoni, in particolare dall’Enantio a piede franco, da poco divenuto Presidio Slow Food, e il Nosiola della Valle dei Laghi (anche nella versione Vino Santo a sua volta Presidio Slow Food). 

Le iscrizioni alla

presentazione sono aperte, è necessario scrivere a slowfoodadigegarda@gmail.com.


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