Vino e Ristoranti

Si ripete il miracolo: in una cantina dell’Oltrepo’: l’acqua diventa vino

I carabinieri di Pavia con il supporto della guardia di finanza hanno ispezionato 36 cantine in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Trentino Alto Adige.

Sarebbero 28 le cantine in Nord Italia che acquistavano il vino taroccato e circa una trentina le perquisizioni domiciliari eseguite.

Aromi, coloranti, anidride carbonica, acqua, zucchero e tutto quello che c’era a disposizione dei taroccatori per fare vino finto.

Solo 21 giorni per fare un Buttafuoco!

Al momento la Procura di Pavia ha emesso 7 provvedimenti.

Ci sono cinque arrestati e 2 persone con obbligo di firma.

Ci sarebbero altre 4 persone iscritte nel registro degli indagati della procura.

Nella triste vicenda è coinvolto anche il vicepresidente di Assoenologi Lombardia e Liguria.

Nel 2014 una inchiesta aveva portato alla luce una produzione di Pinot Grigio che non rispettava i dettami dei disciplinari DOC e IGT.

Una cantina in particolare era il fulcro di questa attività finalizzata a commercializzare vino contraffatto per origine, qualità e quantità: la Cantina Sociale di Canneto Pavese.

Tutto ciò sfruttando un sistema di alterazione messo a punto con il concorso di alcuni enologi.

I vini venivano prodotti usando uve non certificate e di bassa qualità, addizionale con anidride carbonica, aromi, molta acqua e zucchero.

Si aggiunge l’emissione di false fatture che servivano a giustificare quantitativi di vini etichettati con denominazioni pregiate non presenti in magazzino.

Questi vini erano sostituiti con bottiglie di qualità inferiore destinati alla vendita come vini di tipologie tipiche dell’Oltrepo’.

La Cantina Sociale di Canneto Pavese è nel mirino del Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepo’ che ha deciso di costituirsi parte civile nel processo che verrà istruito.

Tutte le associazioni interessate all’agricoltura sottolineano il grave danno di immagine che questo scandalo arreca all’intero territorio.

Non è passato purtroppo molto tempo dal brutto episodio avvenuto nel 2014.

In questo caso repetita non iuvant.

Umberto Faedi 


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Redazione

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