Stile e Società

Sauris, il prosciutto, i salumi e…

Scoprire Sauris (Ud) non è solamente scoprire il suo prosciutto crudo tipico, è anche conoscere un luogo incantato e pieno di sorprese.
Incastonato nel cuore della Carnia, Sauris (Zahre nel locale dialetto germanico) è il comune più alto del Friuli (1212m slm), con panorami mozzafiato, natura incontaminata ed un magnifico lago, un bacino artificiale creato negli anni 40 per l’energia elettrica.

Un prosciutto quello di Sauris, sempre più diffuso in Italia, che pian piano sta conquistando anche l’estero, imageprodotto da due sole aziende: una artigianale, Vecchio Sauris ed una vera e propria realtà industriale il Prosciuttificio Wolf Sauris che con 10.000 metri di stabilimento e 14 milioni di fatturato annuo è diventato un vanto per questo comune di poco più di 400 abitanti.
Che sia prosciutto artigianale o industriale qui la tradizione è tenuta in primo piano. Tre sono le caratteristiche che lo differenziano da tutti gli altri: l’aggiunta di pepe e aglio nel sale di lavorazione, l’affumicatura ed il microclima che qui è perfetto. In passato, in queste zone di montagna non c’era molto sale, da qui quindi la tradizione di affumicare la carne; ora più che una vera e propria affumicatura si può parlare di un passaggio di fumo, che, fatto prima della stagionatura, cede alla carne un leggero sentore di faggio, il legno delle foreste intorno, che lo caratterizza e lo rende unico. Ma anche speck, salami o il prosciutto bianco, un rotolo di lardo e pancetta che affettato sottilmente e messo su un crostino caldo, diventa una delizia. Per gustarli tutti, c’è il Vecchio Sauris che, oltre a produrli, mette a disposizione tavoli e panche per vere e proprie degustazioni, come intermezzo tra una passeggiata e l’altra.
Ma Sauris è ancora molto di più; se si pensa che è il comune in Italia con la più alta proporzione tra cittadini e partita iva viene facile immaginare quanto intraprendenti siano i suoi abitanti.
C’è il microbirrifocio Zahre Beer, nato da un’idea visionario di Sandro Petris nel dicembre del 1999, quando non c’era ancora la moda dei birrifici artigianali in Italia, con una produzione che si assesta sui 5000hl; birre definite integrali, a bassa fermentazione di ispirazione tedesca, pulite, costruite sui malti e non sui luppoli, ma nonostante questo estremamente godibili ed equilibrate per le quali si sfrutta l’acqua pura della sorgente “Digerona”, senza nessun trattamento specifico per la produzione.
Ci sono poi le malghe, micro-universi produttivi, costituite da estesi terreni per il pascolo del bestiame, da stalle per il ricovero degli animali e dalla casera, dove alloggia il personale e dove la materia prima, il latte, viene trasformato in prodotti finiti, formaggi, ricotte e burro. In passato semi-abbandonate, ora riscoperte grazie ad un progetto di recupero; attraverso una rete viaria di collegamento tra fondovalle e pascoli in quota, è possibile raggiungerle agevolmente per un’escursione o anche per un soggiorno e riscoprire così l’antica cultura delle tradizioni dell’area alpina.
Anche l’arte è di casa a Sauris, con il Laboratorio Artistico del Legno e le sue creazioni esclusive di arredi e la Tessitura di Sauris che produce originali tappeti e splendidi arazzi.
Non resta alla fine che rilassarsi alla Casa del Benessere: una piscina dove nuotare e rilassarsi, saune e bagni di vapore, un vero toccasana per i muscoli, con trattamenti wellness, massaggi e bagni per la salute e il benessere.
Un’esperienza unica e davvero imperdibile!

Sonia Biasin


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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