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Quelle bollicine analcoliche: scandalo o nuova frontiera?

Quelle bollicine analcoliche: scandalo o nuova frontiera?

Quelle bollicine analcoliche: scandalo o nuova frontiera?

Ecco la sfida di due lungimiranti imprenditori del mondo enoico: l’altoatesino Martin Foradori Hofstätter e la famiglia Bottega di Bibano di Godega (Treviso)

Le bollicine alcol free dell’azienda Bottega di Bibano di Godega (Treviso)

 Il vino non deve ubriacare. Va assaggiato e degustato in maniera consapevole, abbassando se non addirittura sacrificando la componente alcolica. Questo il messaggio (una vera e propria provocazione per i cultori di Bacco) che Vinitaly affida alle nuove generazioni. Un’edizione, la numero 54 che passerà alla storia come l’edizione della ripartenza dopo i due anni di forzato stop per colpa della pandemia. Ripartenza sia per quanto riguarda i numeri con presenze record (+28%) di buyer provenienti da 50 Paesi, operatori stranieri e opinion leader internazionali, sia per quanto riguarda le strategie di mercato. 

In questo contesto si inserisce il discorso dei vini Alcohol Free: scandalo o nuova frontiera?

Martin Foradori Hofstätter: “Io amo il vino che non ubriaca”

Il primo a credere a questa nuova frontiera è stato l’imprenditore-vignaiolo atoatesino Martin Foradori della mitica cantina Hofstätter di Termeno che, dopo aver lanciato le bollicine Steinbock Alcohol Free quest’anno a Vinitaly ha presentato la versione ferma di questa tipologia. Due vini bandiera che produce nella tenuta Dr. Fischer, nella Mosella, storica azienda tedesca acquisita qualche anno fa. Foradori utilizza le stesse uve usate per i vini tradizionali, ma con una tecnica innovativa che consente di separare l’alcol senza però intaccare le caratteristiche organolettiche del Riesling. Il risultato è sorprendente: una bollicina di carattere, con poche calorie, fresca e ricca di aromi al palato, vivace e moderna. Un vino leggero e brioso dove prevalgono gli aromi fruttati e una piacevole sapidità.

Secondo una ricerca Nielsen le vendite di vino senza alcol nel 2021 sono aumentate del 43 per cento. Un boom. Martin Foradori ci crede, convinto che il futuro sia un vino che non ubriaca. “L’Italia – ha dichiarato a Verona in occasione di Vinitaly – dovrebbe fare chiarezza sulla legislazione evitando polemiche che avvantaggiano solo altri Paesi più lungimiranti. Il vino senza alcol non fa concorrenza al vino tradizionale, semmai potrà dar fastidio ad altre bevande analcoliche presenti sul mercato”.

E Bottega lancia un rosé fresco, vivace, accattivante

Grande successo hanno suscitato anche le bollicine “analcoliche” della famiglia Bottega che a Vinitaly ha presentato Bottega 0 (zero), una nuova bevanda effervescente analcolica, prodotta dall’omonima cantina di Bibano di Godega (Treviso). Nasce da mosto d’uva selezionato con l’obiettivo di soddisfare le esigenze di coloro che, per questioni di salute o per motivi religiosi, non consumano bevande alcoliche. È gradito anche a chi apprezza il vino, ma adotta un approccio cauto nel consumo di alcool.

Bottega 0 evoca la grande tradizione degli spumanti, di cui è un’originale evoluzione

analcolica. Si presta a modalità di consumo consolidate e a celebrare il rito del brindisi, grazie

al fascino senza tempo delle bollicine. Il sapiente dosaggio di anidride carbonica regala alla

bevanda freschezza, vivacità e carattere, nonostante la gradazione alcolica sia pari a zero.

Si tratta di una bevanda rosé, che richiama il legame indissolubile con il mondo del vino.

Il Bottega zero alcol è prodotto anche nella versione bianca 

Il Bottega zero alcol viene prodotto anche nella versione bianca. E’ il frutto della ricerca e della passione degli enologi dell’azienda Bottega, che hanno raccolto la sfida dell’innovazione, per offrire al mercato un prodotto inedito dalle potenzialità ancora tutte da esplorare.

Nel corso della vendemmia i grappoli vengono raccolti nelle zone vocate quando le analisi

evidenziano un buon equilibrio tra zuccheri e acidità. Si procede quindi alla diraspatura e

alla pressatura soffice delle uve. In questo modo si ottiene un mosto che viene conservato

in vasche refrigerate per evitare che parta la fermentazione alcolica. Dopo l’aggiunta di

anidride carbonica, il prodotto viene filtrato e imbottigliato.

Bottega 0 va consumato freddo a una temperatura di 4/5° C. Ideale in ogni momento della

giornata, è un ottimo ingrediente per la preparazione di cocktail, in particolare quelli a base

di frutta. Perfetto l’abbinamento con i formaggi, soprattutto quelli freschi a base di latte di

capra e di pecora, con i pasticcini, con le crostate e con la frutta.

Bottega.

Distilleria e cantina al top per il Prosecco Gold e il marchio Alexander

L’azienda Bottega, guidata da Barbara, Sandro e Stefano Bottega, è al tempo stesso

cantina e distilleria. Fondata nel 1977 da Aldo Bottega con la denominazione Distilleria

Bottega, l’azienda ha sede a Bibano di Godega (Treviso), 50 chilometri a nord di Venezia, dove

produce grappe, vini e liquori che si rivolgono a un target di livello alto e medio alto.

Tra le grappe, commercializzate con i marchi Alexander e Bottega, si distinguono le

pregiate selezioni di monovitigni e i distillati maturati in barrique.

La gamma dei vini Bottega comprende il Prosecco, tra cui il noto Bottega Gold, e altri

spumanti di grande personalità. In due proprie cantine a gestione diretta, in Valpolicella e

a Montalcino, vengono prodotti Amarone, Ripasso, Brunello di Montalcino e altri grandi

rossi. Completa l’offerta Bottega la linea Creams & Liquors, che comprende una gamma

articolata di liquori alla frutta e alle creme, tra cui Limoncino, Gianduia, Fiordilatte e Pistacchio. L’azienda Bottega distribuisce i propri prodotti in 140 paesi nel mondo. In alto i calici. Prosit.


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