Quant’è bello peccare (a tavola) nella Marca Trevigiana
“Gioiosa et amorosa”. E, aggiungo io, “peccaminosa”.
Sono gli aggettivi che identificano la Marca Trevigiana fin dal Medioevo. “Gioiosa” a tavola e “amorosa” a letto stando a quanto racconta il Boccaccio nell’ottava novella del Decamerone rievocando la “danza trivigiana” di due amanti sopra una cassapanca con il marito della dama fedifraga chiuso dentro.
In entrambi i casi, comunque, a tavola e a letto, “peccaminosa”.
Per quanto riguarda la tavola lo posso confermare per esperienza diretta dopo gli oltre 50 anni di frequentazioni enogastronomiche nel Trevigiano (città e provincia).
Cinquant’anni vissuti pericolosamente tra ristoranti stellati, trattorie di campagna, cantine e… peccati di gola (tanti).
Un territorio ricco di fascino nel cuore delle colline del Prosecco
Bene, dopo due anni di “arresti domiciliari” per colpa della pandemia, nei giorni scorsi sono tornato nella Marca, per la precisione nell’Alta Marca Trevigiana per festeggiare il ritorno in pompa magna sul campo della storica pattuglia di ristoratori che nel 1996 diedero vita alla manifestazione “Intavolando”.
Un gruppo affiatato nato per dare voce alla cultura, alla storia e alle tradizioni enogastronomiche di un territorio ricco di fascino tra il Piave e le Prealpi orientali nel cuore delle colline del Prosecco.
I nove ristoratori, tutti di lungo corso, con notevole esperienza di cucina e di accoglienza, hanno presentato il calendario di eventi per valorizzare lo spirito della cucina tradizionale veneta.
La volontà di far conoscere agli amanti della buona tavola uno dei territori più suggestivi della provincia di Treviso, tra le colline del Prosecco Superiore, patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco, e le terre del Piave, fiume sacro alla Patria.
Un territorio davvero unico per caratteristiche paesaggistiche, artistiche, vitivinicole e gastronomiche.
Lo scopo: promuovere e valorizzare l’ospitalità veneta
Il gruppo ristoratori di “Intavolando”, ora composto da un nucleo di nove locali con l’obiettivo di raggiungere quota dieci entro il 2022.
Rinasce e si rinnova con la “mission” di promuovere e valorizzare la cucina veneta avendo come focus il rispetto della tradizione, la diffusione della cultura dell’ospitalità, la consapevolezza del forte legame con il territorio e del suo sviluppo turistico legato all’enogastronomia, elemento di grande attrazione per i viaggiatori del gusto.
Ogni ristoratore è inserito in un particolare contesto territoriale, turistico ed emozionale, in un percorso che da Maser ed Asolo attraversa il Montello fino a Giavera, raccoglie le panoramiche colline del Prosecco Superiore tra Bigolino e Saccol di Valdobbiadene, Farra di Soligo, Col San Martino, i borghi di Arfanta e Rolle e scende fino alla pianura dove scorre il Piave tra i sassosi greti di Ormelle e Cimadolmo, località famosa per gli asparagi bianchi IGP.
Ogni località compresa nella geografia di “Intavolando” presenta delle peculiarità agroalimentari, prodotti tipici stagionali quali funghi, patate, olio d’oliva, radicchio rosso.
Un paniere di eccellenze accompagnato dai vini per cui la Marca Trevigiana è famosa: tra questi l’autoctono Raboso del Piave, i tagli bordolesi del Montello, l’Incrocio Manzoni, la “Sampagna”, la Recantina, il Marzemino Passito di Refrontolo per non parlare del Cartizze e del Prosecco Superiore valorizzato dalle due Docg Valdobbiadene-Conegliano e Asolo-Montello.
Tesori enogastronomici che disegnano un territorio unico ed emozionante, in ogni stagione dell’anno.
Un territorio bello da visitare e buono da mangiare.
Il gran galà all’insegna della tradizione e dei piatti d’autore
In occasione del Gran Galà di presentazione alla Locanda “La Candola” di Farra di Soligo abbiamo avuto la possibilità di assaggiare alcuni piatti d’autore proposti dai magnifici nove ristoranti di “Intavolando”.
Aperitivo al chiar di luna sulla splendida terrazza panoramica con lo speck di Livio, patron del Ristorante Da Livio “Alla Pergola” di Saccol di Valdobbiadene e il Prosecco Docg Andreola “Mas de Fer” Le Rive di Soligo. E poi, nel salone delle feste, il via alle danze.
Il patron della Locanda “La “Candola”, Alberto Cristante, un veneziano doc con lunga esperienza all’Antico Pignolo e più recentemente al Chichibio di Fener, ha portato in tavola uno dei suoi piatti icona della Laguna: le tagliatelle di seppia, julienne di zucchine al vapore, pistacchio tostato e olio extravergine al basilico. Piatto da standing ovation abbinato al Valdobbiadene Superiore Docg Extra Brut 26° Primo Rive Col San Martino di Andreola.
Edoardo Agostinetto, patron del Ristorante “Da Ugo” di Bigolino, ha presentato a sua volta un’altra chicca: un’insalatina d’anguilla con radicchio rosso tardivo di Treviso, mela, noci, ristretto di soia e agrumi.
Una bontà al pari delle “peccaminose” lumache al tegamino del Ristorante “Da Tullio” di Arfanta che mi hanno ricordato le mitiche “caracoles en salsa” dell’Hostal catalano Mallorquines di Girona, assaggiate in Spagna prima della pandemia. Splendido l’abbinamento con la “Sampagna” sui lieviti del Conte Manlio della Frattina, un vino schietto, brioso, spensierato, piacevolissimo, ottenuto da un raro vitigno apprezzato già ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia: la Marzemina Bianca vinificata con metodo ancestrale.
Breve pausa ed ecco arrivare uno dei piatti simbolo del Ristorante Andreetta di Rolle Cison di Valmarino:
radicio e fasoi, una spettacolare zuppetta con radicchio Verdòn, fagioli di Lamon e olio extravergine di Rolle. Piatto abbinato alla Recantina, un antico vitigno a bacca rossa del Montello vinificato dalla casa vinicola Serafini & Vidotto di Nervesa della Battaglia.
Altro piatto meritevole dell’inchino i tortelli del Ristorante “Alla Pergola” Da Livio con ragù bianco e fonduta di formaggio Imbriago all’uva fragola. Piatto abbinato anche questo alla Recantina di Serafini & Vidotto.
Gran finale con il risotto al Malanotte del Ristorante “Al Traghetto” di Roncadelle di Ormelle abbinato al Piave Malanotte Docg di Casa Roma (una delle espressioni “Serenissime” del Raboso del Piave, vino autoctono dell’antico borgo medievale di Tezze) e con il filetto di coniglio ripieno alle erbette fini di primavera del Ristorante Osteria da Jodo di Maser con replica del Malanotte.
Dulcis in fundo, per chiudere in bellezza, due peccaminosi dessert: l’aspic di frutti di bosco al Superiore di
Cartizze proposto dall’antica Locanda Da Condo di Col San Martino (una delizia) e lo Scorcio di sottobosco (crumble di cioccolato e nocciole, gelato al panettone, spugna al pino mugo, aria di uva fragola e frutti rossi) presentato da Valter Crema, chef patron del Ristorante “La Cucina di Crema” di Giavera del Montello. Un inno alla gioia abbinato al Marzemino Passito di Refrontolo dell’azienda Toffoli. Che altro aggiungere? Semplicemente chapeau! In alto i calici. Prosit. (GIUSEPPE CASAGRANDE)
Questi i magnifici nove ristoranti di “Intavolando”
Ristorante Hotel da Tullio – Arfanta di Tarzo https://www.datullio.it/
Ristorante e B&B Da Andreetta – Rolle di Cison di Valmarino https://www.andreetta.it/
Ristorante Osteria da Jodo – Maser https://osteriajodo.com/
Ristorante da Ugo – Bigolino di Valdobbiadene https://www.daugo.net/
Ristorante La Pergola Da Livio – Saccol di Valdobbiadene http://www.ristoranteallapergola.it/
Ristorante Al Traghetto – Ormelle https://www.facebook.com/altraghetto/
Ristorante La Cucina di Crema – Giavera del Montello https://www.lacucinadicrema.it/
Ristorante Locanda da Condo – Col San Martino di Farra di Soligo http://www.locandadacondo.it/360/output/
Ristorante Locanda La Candola – Farra di Soligo https://www.locandalacandola.it/
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri