Stile e Società

Quando la cozza è Dop

Carni particolarmente dolci e morbide, che i tecnici del gusto definiscono con elevata “palabilità”, e la resa del prodotto; ogni cozza garantisce, infatti, almeno il 25% di carne, rispetto al peso totale.Sono queste le peculiarità che hanno fatto ottenere alla cozza di Scardovari la Denominazione di origine protetta (Dop). “L’oro nero del Delta del Po”è il primo mollusco bivalve italiano a poter vantare questo riconoscimento.


Con l’iscrizione della cozza di Scardovari nel registro delle Dop, si arricchisce, il paniere italiano delle denominazioni di origine protetta legate ai pesci, molluschi, crostacei freschi, che vantava solo la Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino Dop.

“Un grande riconoscimento alla tenacia dei pescatori del Delta del Po e alla straordinaria qualità di questo mitile, il cui sapore e le cui caratteristiche sono figlie di un territorio straordinario e unico, anche se spesso difficile” afferma l’assessore regionale all’agricoltura e alla pesca del Veneto Franco Manzato.


Un traguarda raggiunto grazie ad un percorso avviato a metà del 2011 dal Consorzio cooperative Pescatori di Scardovari. A poter vantare la Dop, sottolinea la Federcoopesca-Confcooperative, sono solo le cozze che provengono all’interno della Sacca degli Scardovari, situata in Veneto nell’area meridionale del Delta del Po, dove circa 350 addetti producono ogni anno 3 mila tonnellate.


In Italia, rende noto l’associazione, la produzione di mitili si attesta sulle oltre 100 mila tonnellate annue; circa l’11% viene consumato nell’area del nord-est. Tra Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia sono distribuiti il 25% degli impianti di produzione. Il primato spetta alla Puglia dove si trovano oltre il 36% degli impianti.

Alessandra Fabri


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Redazione

Club olio vino peperoncino editore ha messo on line il giornale quotidiano gestito interamente da giornalisti dell’enogastronomia. EGNEWS significa infatti enogastronomia news. La passione, la voglia di raccontare e di divertirsi ha spinto i giornalisti di varie testate a sposare anche questo progetto, con l’obiettivo di far conoscere la bella realtà italiana.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio