Notizie Italiane

Prosecco Doc: storia di un successo

Il consuntivo 2016 conferma il trend crescita che porta con sé lo sviluppo del territorio di riferimento. I nuovi scenari dei prossimi anni.
Il Veneto si conferma la quarta potenza mondiale in termini di valore mentre occupa il sesto posto in termini di volume. Oggi il 90 per cento del vino veneto si può fregiare dei marchi Igt, Doc e Docg. In questo contesto, una parte da leone va attribuita al Prosecco Doc che si distingue per molteplici aspetti peculiari, a partire dai numeri.

prosecco-doc1

“Con l’anno che si sta chiudendo dovremmo arrivare a circa 410-415 milioni di bottiglie di Prosecco Doc – anticipa il presidente del Consorzio Stefano Zanette – con ciò confermando un trend oramai consolidato di crescita a doppia cifra. Se nel 2015, rispetto all’anno precedente, si è generato un aumento di 48 milioni di bottiglie, quest’anno la crescita porterà un aumento di circa 55 milioni di bottiglie”.

 

Il Regno Unito diventa il primo mercato assoluto con una capacità d’assorbimento pari al 43,35 per cento dell’export e nel 2016 arriva a occupare il 79 per cento dell’intera produzione. In Italia il Prosecco Doc rimane comunque la denominazione più bevuta perché il 21 per cento che rimane nel Belpaese vale oltre 70 milioni di bottiglie.

 

“Se verrà confermato questo trend, nel 2017 varcheranno i confini nazionali oltre 300 milioni di bottiglie contrassegnate Prosecco Doc. Nonostante la Brexit – rivela Zanette – per ora non si registra nessuna flessione sul nostro primo mercato”.

 

Secondo mercato per il Prosecco Doc sono oggi gli Stati Uniti che, mantenendo grosso modo lo stesso trend degli ultimi anni, crescono di un ulteriore 31,75 per cento sui 12 mesi precedenti. Curiosi i dati della Francia che vede i volumi di Prosecco aumentare del 70,26 per cento.

 

Oggi il Prosecco ha una base produttiva con oltre 13.150 imprese tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, che rappresenta una fonte di reddito molto importante, come ha ricordato Vasco Boatto, professore ordinario di Economia e Politica Agroalimentare presso l’Università di Padova e un quinto degli occupati sono giovani.


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio