Il Premio Italia Diritti Umani, che è stato recentemente conferito a persone distintesi per il bene reso al prossimo, nasce dall’esigenza di voler dare un giusto riconoscimento a persone che si sono prodigate nel campo dei diritti umani.
Il Premio da anni è istituito per commemorare la tragica scomparsa di Antonio Russo, l’ex Vice-presidente dell’associazione di giornalisti freelance a carattere internazionale (Flip), ucciso nel 2000 mentre indagava sulla tragedia cecena.
Organizzato dalla Flip, Free Lance International Press, con la collaborazione di Amnesty International Italia, Cittanet e lo studio Scopelliti-Ugolini, presso l’Aula Magna della Facoltà di Teologia Valdese di Roma, si è svolta lo scorso 14 ottobre la cerimonia di consegna del “Premio Italia Diritti Umani 2015”.
Molto interessante il convegno che ha preceduto la premiazione, ove da un lato è stato offerto uno spaccato sul problema curdo in Siria e in Turchia, sugli interventi umanitari del corpo militare della CRI, nonché sul tema della crisi dei rifugiati e l’egoismo dell’Europa, e dall’altro, agganciati alla tematica, si sono scandagliati i risvolti della comunicazione giornalistica, in particolare il ruolo dei media nel comunicare le migrazioni e il generale il cambiamento dell’informazione nell’epoca dei digital media. In merito, rappresentanti di Cittanet, un network dei giornali digitali di tutta l’Italia presenti nel web, che per il secondo anno collabora al Premio Antonio Russo, sono intervenuti sull’argomento parlato del giornalismo digitale, sul vasto mondo dei social e del nuovo ruolo del giornalismo locale.
In sostanza, dagli interventi è emerso che i mass media, purtroppo non prestano sempre la dovuta attenzione al tema dei diritti umani, e – benché non sia stato detto espressamente – quando lo fanno piegano la notizia alla corrente ideologica del momento, spesso solo per suscitare nel pubblico un sentimento di orrore, di avversione e ripugnanza, che poi per
All’edizione 2015 di Italia Diritti Umani di grandissimo spessore le persone premiate: il giornalista Riccardo Rossi, già addetto stampa di politici noti ed ora aiuta i disabili e i malati terminali, scegliendo di vivere presso la Casa Famiglia “Oasi della Divina Provvidenza” a Pedara (CT); Silvia Cutrera, dal 2006 Presidente dell’Associazione di persone con disabilità, Agenzia per la Vita Indipendente Onlus di Roma; Massimo de Angelis, che ha ricoperto per altri 20 anni l’incarico di inviato speciale in Rai, quasi esclusivamente al Tg1, occupandosi di gravi fatti di terrorismo e di mafia ed eventi tragici e testimoniato dal campo i principali conflitti internazionali degli ultimi anni, Somalia, Bosnia, Albania, Sierra Leone, Kossovo, Libano, Sud Sudan, Afghanistan, nonché realizzando inchieste sullo sfruttamento dei bambini in India, in Congo e in Guatemala.
Infine, una menzione speciale per i diritti umani è andata alla poetessa e scrittrice Anna Manna, premiata soprattutto “per le sue liriche che ritraggono il dramma dei migranti e della loro disperata fuga verso un futuro migliore troppo spesso perito in mare e per l’importante azione in favore della poesia come promozione umana e civile”, come recita la motivazione del Premio.
Maura Sacher
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