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Premiati con l’Oscar 2025 due splendidi volumi sul vino

Premiati con l'Oscar 2025 due splendidi volumi sul vino L'Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino ha assegnato il prestigioso riconoscimento a due opere monumentali: la storia vitivinicola in Alto Adige (nella duplice versione in italiano e tedesco) e il volume enciclopedico dell'Associazione Graspo: "100 custodi per 100 vitigni".

Premiati con l’Oscar 2025 due splendidi volumi sul vino

Il prof. Francesco Spagnolli, presidente della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, coautore del volune sul vino in Alto Adige.

L’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino ha assegnato il prestigioso riconoscimento a due opere monumentali: la storia vitivinicola in Alto Adige (nella duplice versione in italiano e tedesco) e il volume enciclopedico dell’Associazione Graspo: “100 custodi per 100 vitigni”.

Il vino è cultura, poesia, storia. Una storia millenaria. Ma è soprattutto parte integrante della nostra civiltà. Poeti, scrittori, personaggi di fama mondiale lo hanno raccontato ed esaltato nel corso dei secoli: da Omero a Hemingway, da Platone a Shakespeare, da Dante a Giosuè Carducci, da Pablo Neruda a Eduardo De Filippo. 

Il prof. Luigi Moio, presidente dell’Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino

Ed è proprio per ricordare queste figure che l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino presieduta dal prof. Luigi Moio, ordinario di enologia presso il Dipartimento  di Agraria dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, da qualche anno ha istituito un premio letterario internazionale dedicato al vino. 

Quest’anno l’Oiv ha ricevuto 55 opere da tutto il mondo, per un totale di 19 Paesi rappresentati tra Stati membri e non membri dell’Organizzazione. Tra i libri selezionati la giuria internazionale ha assegnati 7 Oscar e 6 menzioni speciali.

Per quanto riguarda l’Italia la giuria ha premiato con l’Award 2025 il volume “Wein in Südtirol: Geschichte und Gegenwart eines besonderen Weinlandes”, pubblicato anche in italiano con il titolo “Vino in Alto Adige: storia e presente di un territorio vinicolo unico”, a cura del Consorzio Vini Alto Adige (casa editrice Athesia) e “100 custodi per 100 vitigni, la biodiversità viticola in Italia”, a cura di Aldo Lorenzoni dell’Associazione Graspo, il Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità viticola.

Premiati il vino in Alto Adige: un pezzo di storia che racconta l’anima di questa terra

“Vino in Alto Adige: storia e presente di un territorio vinicolo unico” a cura del Consorzio Vini Alto Adige, è una raccolta di 520 pagine che abbraccia economia, storia, società, tradizioni e cultura popolare attraverso una panoramica di argomenti, a partire dai fondamenti della viticoltura in Alto Adige, ma anche i terreni, il clima, i vitigni e le Uga.

Una storia, quella della viticoltura in Alto Adige, iniziata 2.500 anni fa e che non si è più fermata, portando l’Alto Adige ad essere uno dei più grandi territori bianchisti italiani.

Nel libro c’è spazio anche per il commercio del vino e sull’influenza che questo prodotto ha avuto sulla cultura altoatesina, e quindi sull’arte, l’architettura, la letteratura e il paesaggio urbano.

Il volume contiene una serie di preziosi contributi da parte del prof. Francesco Spagnolli, presidente della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, del kellermeister Hans Terzer, di Hubert Steiner, di Martin Thalheimer, di Simon Tscholl, di Alexandra Untersulzner, di Monika Unterthurner, di Irmgard Windegger e di Roland Zwerger.

 

Gli eroici vignaioli che hanno salvato centinaia di vitigni abbandonati

“100 custodi per 100 vitigni” è l’opera monumentale edita da Graspo: il Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità e la biodiversità viticola.

Il volume racconta le più belle storie di conservazione del nostro originale patrimonio ampelografico, dalle Alpi alla Sicilia. Suddiviso in capitoli territoriali, contestualizzando aziende e cultivar nei relativi territori, il volume ha come finalità quella di far conoscere, per ogni vitigno a rischio estinzione incontrato nel percorso di ricerca, la persona o l’azienda che di questo vitigno è diventata custode.

Graspo è nato dall’idea di tre enologi – Aldo Lorenzoni, Luigino Bertolazzi e Giuseppe Carcereri de Prati – con la passione per la ricerca attiva sul fronte del recupero di antichi vitigni abbandonati, nella convinzione che la biodiversità possa essere una risorsa importante per il futuro della viticoltura, sia in chiave di cambiamento climatico, che per una migliore e più dinamica comunicazione delle singole identità territoriali ed oggi coinvolge numerosi professionisti e viticoltori sensibili di tutta Italia. 

Monika Larner: “Nessun Paese al mondo può vantare un simile patrimonio”

L’enologo veronese Aldo Lorenzoni coautore del volume edito dall’Associazione Graspo- 100 custodi per 100 vitigni

Il testo si avvale dell’introduzione di Monica Larner,  responsabile per l’Italia della più prestigiosa Guida americana dedicata al pianeta vino “Robert Parker Wine Advocate”. Presentando il volume, Monica Larner, ha dichiarato che l’Italia ha il grande vantaggio competitivo delle mille varietà di vitigni autoctoni presenti nella Penisola e che altri territori non hanno. “Nessun altro Paese al mondo  – ha dichiarato – può vantare un simile patrimonio ampelografico. Questa straordinaria diversità genetica – ha aggiunto – assume un’importanza ancor maggiore oggi mentre affrontiamo i cambiamenti climatici e discutiamo di protocolli per la sostenibilità. Nascosto da qualche parte tra i vasti vigneti d’Italia c’è un’uva più adatta a resistere alla siccità, al caldo, all’umidità o a qualunque altra sfida possa presentarsi» ha concluso Monica Larner.

La Francia è il Paese che ha ricevuto il maggior numero di riconosccimenti

da sx Giuseppe Carcereri, Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Tra i volumi premiati con l’“Oiv Award” 2025 la Francia è il Paese che ha ricevuto il maggior numero di riconoscimenti. Si va da “Latin American Viticulture Adaptation to Climate Change” (Cile & Uruguay) di Gastón Gutiérrez Gamboa & Mercedes Fourment (Springer) a “L’Œil du vin. Lire les couleurs du vin” (Francia) di Florence de la Rivière con Bénédicte Bortoli (Éditons de La Martinière). Ed ancora: da “En Champagne et ailleurs. Interprofession et appellation, récit d’une épopée mémorable” (Francia) di Jean-Luc Barbier (Meroe) a “Le goût des vins d’origine. Genèse, construction et triomphe des Aoc au XXe siècle” (Francia) di Olivier Jacquet (Éditions Universitaires de Dijon). Um premio anche alla Grecia per il volume “Περί οίνων και ερώτων” di Maria Tzitzi (ΑΛΦΑ/Alfa).

Tra le “Menzioni Speciali” sono stati premiati  “Handbook of Best Practices for O2 Management in the Winery” (Spagna) a cura di Maria del Alamo Sanza & Ignacio Nevares Dominguez (Grupo Uvamox); “La Protection du Vin” (Francia) di Romain Bouniol (Mare & Martin); “Vigne et vin en France. 2.600 ans de géohistoire” (Francia) di Robert Chapuis (L’Harmattan); “The New French Wine – Redefining the World’s Greatest Wine Culture” (Francia) di Jon Bonné (Penguin Random House). 

Ed ancora: “Alentejo de Honra – Uma História do Vinho do Alentejo (Sec. XII-XX)” (Portogallo) di José Calado (História e Memória) e “Une étrange rumeur” (Francia) di Eric Remus (Editions Persée).

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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