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Premiata l’antica  e storica osteria Morelli un angolo di paradiso in valle dei Mòcheni

Giornata indimenticabile grazie alla squisita ospitalità di Antonella e Fiorenzo Varesco, splendidi anfitrioni, e alla simpatia di due personaggi straordinari della Valle: Claudio Morelli, responsabile del Museo etnografico degli antichi mestieri della Valle dei Mòcheni, e Dario Pegoretti, vulcanico animatore del Museo del Paracarro, un percorso stradale con i cippi e le targhe dei campioni del ciclismo.

Per gli amici buongustai ecco la sequenza del pantagruelico menu proposto da Fiorenzo Varesco in collaborazione con Gianpaolo Girardi, cui va il merito di aver riscoperto gli antichi vitigni presenti ai tempi dell’Impero in Valsugana e nella Valle della Fersina. Da standing ovation l’aperitivo di benvenuto con dei peccaminosi amuse bouche accompagnati dalle bollicine ancestrali Massenza Belle (da uve Pevarella) di Francesco Poli. Deliziosa la tartar di capriolo abbinata al Blanc de Sers di Casata Monfort (in duplice versione: spumante e ferma). E così pure la zuppa di funghi e castagne, piatto abbinato al San Lorenzo vendemmia 2019. Sublimi i tortelli di fagiano con la Clitocibe punicea (abbinati al Pfersen Rosso). E da urlo i bocconcini di camoscio e capriolo con le due polente (mais Spin della Valsugana e Nostrano di Storo) accompagnate da una carrellata di funghi autunnali che si sposavano splendidamente con un sontuoso rosso della Vallagarina: il Majere Casetta Cadalora. Dulcis in fundo, la rosada con miele di cirmolo e castagne per un matrimonio d’amorosi sensi con l’ammaliante Vino Santo di Francesco Poli. Poesia pura. Per volare in Paradiso con un sorso di grappa monovitigno di Nosiola sempre di Francesco Poli.

Che altro aggiungere? Semplicemente chapeau. (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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