
Il Pinot Nero Ludwig di Elena Walch si conferma superstar
Al Concorso nazionale di Egna il gioiello della storica cantina altoatesina ha bissato il successo dello scorsa edizione. Tutti i premiati, regione per regione.

Il Pinot Nero Ludwig di Elena Walch si è confermato superstar al 27° Concorso nazionale di Egna riservato ad uno dei più blasonati e amati vini al mondo che oltre alla Borgogna ha trovato in Alto Adige il luogo d’elezione con la storica denominazione Blauburgunder. Quest’anno la giuria doveva giudicare, rigorosamente alla cieca, l’annata 2022.
Il gioiello di Elena Walch che guida l’azienda tutta al femminile con le figlie Julia e Karoline, quinta generazione della famiglia di Termeno, si è imposto bissando il successo dell’anno scorso grazie alla straordinaria eleganza, freschezza ed equilibrio di Sua Maestà il Ludwig 2022, caratteristiche che esaltano la complessità del Pinot Nero, nobile vitigno che in Alto Adige copre una superficie del 10% sui 5.850 ettari complessivi di vigneto.
Ludwig, quelle “nuances” fruttate, floreali e speziate, una carezza per il palato
Ludwig è stato proclamato dalla giuria inernazionale vincitore assoluto con un punteggio oltremodo lusinghiero. Rosso rubino, al naso esprime tutta la tipicità dei grandi Pinot Nero grazie ad un profilo che spazia dalle “nuances” fruttate e floreali a sentori speziati di cacao e caffè.

In bocca è morbido e complesso, dotato di una bella acidità e da una incredibile freschezza. Elegante, chiude con una finezza rara, accarezzando il palato con una persistenza che sembra non avere fine.
Ludwig ha preceduto sul podio il Pinot Noir Riserva Burgum Novum di Castelfeder (2°) e il Pinot Nero Riserva Trattmann della Cantina Girlan (3°). Al quarto posto, ex aequo si sono classificati il Pinot Nero Riserva Maglen (Cantina Tramin) e il Pinot Nero Monticol (Cantina Terlano). Questo il verdetto del “Concorso nazionale del Pinot Nero”, che anticipale le tradizionali Giornate altoatesine del Pinot Nero. Quest’anno la giuria di enologi, sommelier e giornalisti del settore ha esaminato e degustato 116 vini, tutti dell’annata 2022, prodotti in Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Toscana, Umbria e Sicilia.
Come miglior vino del Trentino premiato il Pinot Nero di Maso Cantanghel
Oltre ai Pinot Nero da podio, sono stati premiati anche i migliori vini delle singole regioni vitivinicole.
Il Ludwig di Elena Walch è stato, oltre che il migliore in assoluto, automaticamente anche il miglior vino per l’Alto Adige, mentre per le altre regioni si sono distinti per il Trentino il Pinot Nero di Maso Cantanghel, l’azienda di Federico Simoni (Cantine Monfort), il Pinot Nero dell’azienda Feudo Arancio (Sicilia) del Gruppo Mezzacorona, il Pinot Noir Grosjean (Valle d’Aosta), il Pinot Nero del Castello di Spessa (Friuli Venezia Giulia). Ed ancora: Conte Vistarino (Lombardia), Bricco Maiolica (Piemonte), Fattoria di Cortevecchia (Toscana), Torre Bisenzio (Umbria) e Borgo Stajnbech (Veneto).
Punteggi lusinghieri anche per le cantine trentine Furletti e Mori Colli Zugna
Con i loro Pinot Nero, sono arrivate in finale anche le cantine trentine Furletti e Mori Colli Zugna nonché le aziende altoatesine Tenuta Castel Sallegg, Azienda Agricola Falkenstein, Ferruccio Carlotto, Josef Weger, Cantina Bozen, Cantina Valle Isarco, Cantina Kurtatsch, Weingut/Tenuta Kollerhof, Malojer-Gummerhof, Manincor, Pfitscher, Salurnis, Cantina Colterenzio, Tenuta Ploner, Tenuta Peter Sölva, Pitzner Winery & Suites, Seeperle e Weingut Tenuta Rohregger.
Al 27° Concorso di Egna hanno partecipato 116 etichette di 10 regioni

Record di partecipazioni quest’anno al 27° Concorso nazionale di Egna riservato ai Pinot Nero. “Tutti vini straordinari e tipici del nobile vitigno della Borgogna che ha trovato un terroir particolarmente vocato anche nel nostro Paese” ha affermato Ines Giovanett, presidente delle Giornate Altoatesine del Pinot Nero. “E lo si è visto con il record di adesioni al Concorso – ha aggiunto – con etichette provenienti da numerose regioni della Penisola. Noi organizzatori siamo estremamente felici quando la gamma dei vini, quest’anno erano 116, riflette la molteplicità della varietà e dimostra quanto il terroir, la tradizione e lo stile influiscano sui vini.”
Come da tradizione la premiazione dei migliori vini avverrà nelle giornate altoatesine che attirano ogni anno centinaia tra produttori, enologi, appassionati di vino e giornalisti specializzati: le location che ospitano la rassegna, Egna e Montagna, sono considerati centri d’eccellenza della produzione del più nobile dei vitigni a bacca rossa, il Pinot Nero o Blauburgunder, e rappresentano il palcoscenico ideale per presentarlo e metterlo a confronto con altre etichette italiane ed internazionali.
Oggi a Castel d’Enna la premiazione e a San Floriano il banco assaggi

La premiazione dei vini vincitori avrà luogo oggi venerdì 16 maggio, a Castel d’Enna, il maniero del XII secolo a Montagna, che domina dall’alto Egna, mentre da oggi e fino a lunedì prossimo 19 maggio, nell’Ospizio di San Floriano a Laghetti di Egna, tutti gli enoappassionati di Pinot Nero avranno la possibilità di degustare non solo le etichette premiate, ma tutti i vini che hanno partecipato al Concorso.
Anche quest’anno le “Giornate Altoatesine del Pinot Nero” offrono un ricco programma collaterale. Sabato 17 maggio sono di scena due masterclass: l’enologo Ivan Giovanett di Castelfeder guiderà una degustazione verticale di una selezione degli ultimi quarant’anni di produzione della sua tenuta, mentre la masterclass a cura del sommelier Roberto Anesi sarà incentrata sulla coltivazione del Pinot Nero in Italia. Le masterclass si concludono domenica 18 maggio, con una delle leggende del vino altoatesino, Hans Terzer, che presenta l’evento “Top of Pinot Nero Alto Adige”.
Egna, Montagna e Mazzon le capitali del Pinot Nero Blauburgunder
Le Giornate Altoatesine del Pinot Nero sono uniche in Italia e rendono omaggio al “re” dei vini rossi. L’evento trova la giusta cornice nei paesi di Egna, Montagna e Mazzon, vere e proprie capitali del Blauburgunder, i cui vigneti sono coltivati fino dalla metà del XIX secolo.
La prima citazione del Pinot Nero Blauburgunder di Mazzon risale al 1869, quando Gustav von Gasteiger – allora proprietario dei masi Schlosshof e Fritzenhof – annota sul diario di famiglia l’assaggio di un buon vino, servitogli alla stazione ferroviaria di Egna, proveniente dalle viti di Pinot Nero messe a dimora alcuni anni prima nel vigneto sottostante allo Schlosshof.
L’anno successivo anche Ludwig Barth von Barthenau, professore di chimica all’Università di Vienna, mise a dimora nella proprietà appena acquistata (ora appartiene alla famiglia Foradori, titolare della cantina Hofstätter) diverse barbatelle di Pinot Nero, confermando che il suolo di Mazzon era particolarmente vocato per questa varietà.
Il libriccino di Peter Dipoli e Masnaghetti: “Mazzon e il suo Pinot Nero”
Per saperne di più sulla storia, sulle caratteristiche e sulle particolarità di ogni singola parcella di Mazzon consigliamo di consultare – oltre all’utilissima cartina dedicata al vigneto da Alessandro Masnaghetti – il bellissimo libriccino, edito qualche anno fa da Peter Dipoli e Michela Carlotto, intitolato «Mazzon e il suo Pinot Nero», anche questo dotato di una dettagliata carta dei vigneti.
In alto i calici. Prosit! (GIUSE PPE CASAGRANDE)
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