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Piccoli chimici, altolà. Ma puniamo i “furbetti” del vino

Piccoli chimici, altolà. Ma puniamo i "furbetti" del vino Caro Maurizio Potocnik, ho letto il tuo intervento sull'inchiesta di Report (Rai3)

Piccoli chimici, altolà. Ma puniamo i “furbetti” del vino

Giuseppe-Casagrande decano del giornalismo italiano grande conoscitore del mondo del vino

Caro Maurizio Potocnik, ho letto il tuo intervento sull’inchiesta di Report (Rai3) dedicata ai “Piccoli chimici” del vino. Capisco l’indignazione tua e di milioni di produttori. 

Come ben sai, Ranucci ama enfatizzare gli scandali, ma – diciamolo – racconta anche delle verità (vedi l’inchiesta sugli oli d’oliva (quante truffe), sui polli bio (altre truffe), sulle carni (altre truffe), sul pesce (altre truffe), sull’inquinamento e… via elencando.

Maurizio Potocnik Enologo Divulgatore del vino Artista

Per quanto riguarda l’inchiesta sul vino purtroppo – e lo dico da cultore del vino, bevanda sacra che da millenni è parte integrante della nostra vita e della nostra cultura – purtroppo dicevo, i controlli della Repressione Frodi non sempre sono efficaci. 

Il che consente ai soliti “furbetti” di aggirare norme, disciplinari e regolamenti con grave nocumento per i produttori seri (che sono la grandissima maggioranza). 

Scandalo del metanolo a parte, quello che mi ha irritato è il titolo dell’inchiesta “Piccoli chimici”. 

No, questa è un’offesa nei confronti di milioni di viticoltori onesti, ambasciatori di uno dei gioielli del sistema agroalimentare made in Italy.

2 piccoli chimici: Quale futuro per il vino? La riflessione del prof. Attilio Scienza

Il docente universitario prof. Attilio Scienza, presidente del Comitato Vini Doc, sui piccoli chimici

Comunque non tutto il male viene per nuocere.

A tal proposito vi propongo le riflessioni del cattedratico trentino prof. Attilio Scienza, uno dei massimi esperti di viticoltura al mondo, intervenuto nella veste di presidente del Comitato Vini Doc ad un recente convegno su “Il vino che verrà». 

Urge – sostiene – modificare i disciplinari di produzione delle Doc, inserire i vitigni resistenti e abbassare le gradazioni alcoliche. 

Per chi fosse interessato ecco il link della “lectio magistralis” che ho pubblicato sul quotidiano del Trentino Alto Adige “L’Adigetto”. (Giuseppe Casagrande)

https://www.ladigetto.it/rubriche/gourmet/141021-quale-futuro-per-il-vino-di-giuseppe-casagrande.html


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Redazione

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