Notizie Italiane

Pesca e sostenibilità certificata MSC. Un esempio in Italia

MSC, Marine Stewardship Council, organizzazione internazionale non profit responsabile del più importante programma globale di certificazione di sostenibilità ittica, ha pubblicato il rapporto annuale 2018-2019, con il titolo “Lavorare insieme per oceani pieni di vita”.

Gli oceani versano oggi in una condizione sempre più problematica, anche a causa della pesca eccessiva che interessa il 93% delle risorse ittiche mondiali. Per invertire questa tendenza e mantenere gli oceani pieni di vita oggi e per le generazioni future, MSC promuovere azioni concrete lavorando con i diversi interlocutori (pescatori, governi, aziende e ONG).

Afferma Rupert Howes, amministratore delegato di MSC: “Stiamo assistendo a un crescente impegno da parte delle politiche e da parte delle aziende, avvallato da una preoccupazione senza precedenti per i nostri mari da parte dei consumatori”. Secondo una ricerca commissionata da MSC, l’83% dei fruitori di pesce di tutto il mondo (e l’87% in Italia) concorda sulla necessità di proteggere gli oceani.

Nel Rapporto viene confermato il trend di crescita positivo del pescato certificato MSC, arrivato a 11,8 milioni di tonnellate (15% del totale pescato globale) per un valore di 10 miliardi di dollari l’anno. Aumentato è anche, in 41 paesi, il numero di attività di pesca sostenibili certificate, da 216 del 2014 a 361 del 2019.
Grazie a progetti promossi in Messico, Indonesia e Sudafrica, oggi il 15% del pescato globale è certificato secondo lo standard MSC, rispetto al 10% del 2014.

L’etichetta con il marchio blu MSC garantisce ai consumatori che i prodotti ittici provengono da una pesca ben gestita.

Il volume di prodotti certificati MSC venduti in Italia è cresciuto di un terzo tra il 2018 e il 2019 e, nonostante nel nostro paese ci sia solo una cooperativa di pesca certificata, l’Italia si colloca al 5° posto per fatturato e al 7° posto per volume di prodotti certificati MSC in commercio.

La prima attività di pesca certificata MSC, peraltro ottenuta nel 2018, si trova in Veneto, la O.P. Bivalvia (Organizzazione di produttori di molluschi Bivalvi del mare Veneto), in sinergia con il CO.GE.VO. (COnsorzio GEstione VOngole) di Venezia ed il CO.GE.VO. di Chioggia.
La società cooperativa, con sede a Caorle, è composta da una flotta di 111 pescherecci gestiti da 2-3 persone, che opera nell’area veneta dell’Adriatico e pesca 4.600 tonnellate di vongole all’anno, poco più di un quarto del pescato a livello nazionale.

Da settembre di quest’anno è ufficialmente iniziata la filiera corta del pescato, vongole e di altri frutti di mare, dalle acque del litorale veneto alle tavole dei consumatori, utilizzando un impianto tecnologico in grado di trasformare in appena due ore i frutti freschi del pescato in prodotti surgelati pronti per il consumo.

Maura Sacher


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio